AFERPI: PER CALENDA NIENTE PROROGHE A CEVITAL
Piombino (LI) – Il ministro conferma la linea dura in un colloquio con il sottosegretario Velo. Il Governo non accetterà richieste di proroga e se il 31 Aferpi non porterà novità concrete (soldi, o un partner) si andrà alla rescissione. Intanto a Roma sbloccati i 30 milioni per il sostegno ai lavoratori dell’indotto. Oggi assemblea al Phalesia dei lavoratori, mentre per la serie “a volte ritornano” JSW Steel sembra stai ancora valutando l’opzione Piombino per espandere la sua presenza in Europa, e sta guardando l’azienda italiana Aferpi come parte della sua strategia per la produzione di “lunghi”.
“È uno dei progetti che stiamo esaminando”, ha affermato il presidente della JSW Steel, Sajjan Jindal, a margine della riunione annuale dell’Associazione Mondiale dell’Acqua a Bruxelles. “Questa è parte della nostra strategia, per espandersi globalmente”. “Penso che l’Europa sia più all’ordine del giorno”, ha detto Jindal sui piani di espansione della società.
Sul fronte “ammortizzatori” sembra in dirittura d’arrivo lo sblocco dei 30 milioni di euro necessari per garantire un reddito minimo ai circa 1000 lavoratori dell’indotto che hanno esaurito gli ammortizzatori sociali. A Piombino sono circa mille gli operai interessati da questo problema, tutte persone senza lavoro, o con aziende costrette a ridurre la produzione e i turni per mancanza di commesse, dopo la crisi. Ieri mattina a Roma hanno manifestato gli operai di Piombino con un presidio sotto il ministero del lavoro e una delegazione con i rappresentanti di Fim Fiom e Uilm è stata ricevuta dal dottor Busacca della direzione tecnica del ministero del Lavoro e dal dottor Menziani della direzione Inps nazionale.
Entro la prossima settimana, tutta la documentazione corredata delle firme autorizzative, sarà presentata al presidente Inps per la firma finale della determina.
Sulla mobilità in deroga per il 2017 (risorse extra rispetto ai 30 milioni), prevista per le aree di crisi complessa, il sindacato ha fatto presente alla direzione che la clausola perentoria di accesso «senza soluzione di continuità» con la vecchia mobilità, è fortemente penalizzante per i lavoratori. Soprattutto per quelli che hanno fatto qualche giornata di lavoro e che per questo si vedono rifiutare la mobilità in deroga a causa dell’interruzione.
In questo senso Menziani della direzione Inps, ha risposto che è in corso una discussione per approvare una moratoria, ma solo per coloro che hanno lavorato prima che questa normativa fosse in vigore (e che quindi non potevano saperlo) fino a maggio 2017.