AFERPI: UGL, I “GUFI” AVEVANO RAGIONE, CI SONO RESPONSABILITA’ POLITICHE
Piombino (LI) – Il sindacato UGL ha fatto ieri, presso l’hotel Phalesia di Piombino a 13 giorni dalla fine dell’Addendum di governo ad Aferpi, un intervento chiaramente controcorrente rispetto alla “triplice”, che invece vuole tornare quanto prima a produrre (o a “colare”, anche se non è proprio la stessa cosa) acciaio. Nello stesso incontro era presente anche il “Camping CIG” che senza mezzi termini ha chiesto le dimissioni di tutti i dirigenti. Ma la sala era mezza piena (o mezza vuota a seconda dei gusti), mancava la città, mancava buona parte dei 2000 operai operai ed erano presenti principalmente solo gli addetti ai lavori.
In sala c’era il sindaco Massimo Giuliani, affiancato dalla giunta, e alcuni consiglieri comunali. Tra i sindacati, oltre ai rappresentanti di Fim, Fiom e Uilm, in platea c’era Mirko Lami (Cgil Toscana), e sono intervenuti anche i rappresentati di Ugl e i lavoratori del Camping Cig. Assenti “giustificati” l’onorevole Silvia Velo e il consigliere regionale Gianni Anselmi.
Romagnani, seg. Fiom Cgil prov. di Livorno, ha informato la platea che non sono preoccupati solo dal 31 ottobre, ma sembra che dall’azienda dal 15 dicembre non ci sarà cassa per gli stipendi.
Al Governo, viene chiesta continuità produttiva compresa la ripartenza dei treni di laminazione dal primo Novembre quando, stando così le cose, si dovrebbe aprire una nuova era senza Cevital, perchè a Piombino i lavoratori iscritti alla triplice vogliono tornare a produrre acciaio, non importa se con o senza altoforno, perchè ancora una volta, la fabbrica rappresenta l’unico spiraglio di futuro per 3.500 persone, indotto compreso.
E da qui è partita la protesta dei lavoratori del Camping CIG che hanno chiesto esplicitamente al sindaco e alla giunta di dimettersi, mentre il sindaco Massimo Giuliani ribadiva come ora più che mai sia arrivato il momento di dire le cose chiaramente e soprattutto avere una visione di quello che si vuole raggiungere.
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Nelle stesse ore in senato il segretario UGL Ermenegildo Rossi per ILVA di Taranto interveniva e parlava anche della vertenza piombinese e di come dovrebbe essere gestita.
RIPORTIAMO QUI SOTTO L’INTERVENTO INTEGRALE UGL LETTO AL PHALESIA:
«Sono Claudio Lucchesi rsu aferpi , come uglmet siamo entrati a far parte del cdf nel dicembre 2016 , oggi abbiamo deciso di partecipare a questo attivo dei delegati rimanendo comunque su posizioni distinte rispetto alle altre sigle sindacali . Con estrema chiarezza diciamo che anche l ugl a giugno del 2015 si trovava in linea con il progetto Cevital , nonostante questo abbiamo sempre usato molta prudenza nel valutare nel corso degli anni l’affidabilità di questo imprenditore , rientrando spesso a far parte della categoria dei cosiddetti “gufi” .
La situazione attuale dello stabilimento è la seguente: i due treni di laminazione tve e tmp sono fermi da circa un anno , con l’ inevitabile conseguenza della perdita dei clienti e del settore commerciale di vendita , il treno a rotaie che in questo ultimo anno ha marciato a singhiozzo ha forti deficit impiantistici che si ripercuotono sulla produttività e la qualità del prodotto stesso. Mentre nella estate scorsa Rebrab veniva addirittura premiato come uomo dell’ anno, ora tutte le colpe vengono fatte ricadere su di lui. Sicuramente ne ha molte e sicuramente è stato inadempiente.
Per cui rivogliamo indietro la contrattazione di secondo livello e i soldi a cui abbiamo rinunciato in cambio del progetto stesso. ma noi riteniamo che di responsabilità ne abbia anche la politica e la sua narrazione felice. In ogni caso il progetto di Rebrab presentava occupazione nel settore siderurgico solo per 1400 lavoratori , lasciando il resto del personale in settori dei quali non si è mai conosciuto il progetto.
Come UGLmet vogliamo fortemente il ritorno della siderurgia a Piombino , sostenibile ambientalmente , senza barattare la salute con il lavoro , per ottenere questo dovrà esserci un grosso sforzo da parte del Governo . Investire sia economicamente , sia in formazione , programmare interventi di bonifica , infrastrutture e viabilità ecc.
Come Sito di Interesse Nazionale , sia come Area di Crisi Complessa , occorrano interventi forti e strumenti che non siano solo ammortizzatori sociali, stiamo parlando di forme di accompagnamento alla pensione ( normativa precedente alla Fornero) , revisione dei requisiti per l’amianto , uscite volontarie . Piombino deve essere considerata una vertenza nazionale come Taranto e Genova . Alle istituzioni oggi presenti chiediamo interventi in questa direzione e fatti concreti , non accetteremo nuovi rinvii».