UNICOOP: 200 NUOVI ESUBERI E SINDACATI PRONTI ALLA BATTAGLIA
Riotorto (LI) – Giovedì mattina assemblea unitaria (Uiltucs, Fisascat e Filcams), presso la sede di Vignale, per denunciare una situazione diventata per i sindacati insostenibile, visto che crescono gli esuberi e il dialogo con l’azienda si fa sempre più difficile anche perché, sempre secondo i sindacati, l’azienda non intende rispettare quanto sottoscritto negli accordi di questa estate.
L’unicoop Tirreno è una realtà da 4mila dipendenti e oltre un miliardo di fatturato, ma che da alcuni anni è in difficoltà. I sindacati sono in allerta e hanno già confermato che metteranno in atto ogni iniziativa possibile per salvaguardare più posti di lavoro e tutelare i lavoratori che senza un’inversione di tendenza da parte di Unicoop Tirreno, vista l’assenza di condivisione, sono pronti ad un’iniziativa fortesenza precedenti nella storia della cooperativa.
La cooperativa ha risposto alle proteste sindacali con una nota che riportiamo qui sotto.
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LA SITUAZIONE IN UN COMUNICATO UNICOOP TIRRENO
Unicoop Tirreno è impegnata nel risanamento e nel rilancio dell’impresa secondo gli obiettivi fissati nel Piano Industriale 2017 2019. Il rilancio passa, oltre che dal miglioramento della gestione caratteristica, dalla riorganizzazione aziendale e dalla riduzione dei costi.
Oltre a prevedere un generale efficientamento, la riorganizzazione passa attraverso il rilancio dei punti vendita dai quali ci si attende un miglioramento dei risultati (su alcuni di essi nel 2017 la Cooperativa ha compiuto importanti investimenti di rinnovamento e ristrutturazione), ma anche attraverso chiusure e cessioni di punti vendita strutturalmente in forte perdita.
Parimenti si sta procedendo nella riduzione dei costi dei servizi che la sede di Vignale eroga a supporto delle attività di vendita e, più in generale, dei costi di funzionamento della Cooperativa.
I risultati complessivi che si registrano e le stime che si stanno proiettando per il 2017 si collocano entro i limiti che la Cooperativa si è assegnata e degli impegni assunti con le Cooperative finanziatrici.
Sarà determinante il lavoro degli ultimi mesi del 2017 e la chiusura dell’esercizio annuale. Su queste basi si delineerà lo sviluppo del Piano Industriale nel 2018 e le conseguenti azioni da porre in essere.
In particolare gli accordi sindacali sottoscritti consentono tra l’altro di conseguire l’obiettivo di minimizzare, attraverso l’utilizzo degli ammortizzatori sociali, gli effetti della riorganizzazione sulle persone.
Unicoop Tirreno occupa oltre 4.000 dipendenti di cui oltre 400 facenti capo alle attività di sede. Ad oggi, in coerenza con gli accordi sindacali, è stata definita nel complesso l’uscita incentivata di 200 persone. Si è previsto il ricorso alla Cassa Integrazione autorizzata dal Ministero del Lavoro fino ad un massimo di 130 persone sulla sede di Vignale e la ricollocazione in altri punti vendita del personale di rete in esubero causa chiusure ed efficientamenti di punti vendita con ricorso se necessario ai contratti di solidarietà. Su Vignale, lo schema di utilizzo della Cassa Integrazione, presentato alle organizzazioni sindacali nel luglio scorso, impatta su 62 persone.
In coerenza con gli obiettivi del Piano Industriale nel 2017 sono stati chiusi 8 punti vendita (4 in Toscana e 4 nel Lazio) che presentavano gravi e irrecuperabili perdite ed il personale è stato ricollocato all’interno della Cooperativa.
I 2 punti vendita della Campania e quello di Terracina (dove sono occupate complessivamente 130 persone) registrano risultati operativi in perdita per circa 2,5 milioni di euro su base annua. Sin dalle prime fasi delle trattative sindacali sono stati individuati fra i punti vendita critici. La ricollocazione in altri punti vendita Unicoop Tirreno di tutto il personale appartenente a questi punti vendita periferici, è oggettivamente insostenibile.
Per quanto riguarda le esternalizzazioni di attività la Cooperativa sta sperimentando alcune soluzioni limitate che riguarderanno 5 persone in sede e una decina di persone in 3 punti vendita del Lazio.
Comprendiamo la preoccupazione dei lavoratori ed in particolare di quelli più direttamente toccati dagli effetti della riorganizzazione.
La Cooperativa nel rispetto delle persone che ne fanno parte e del confronto con le organizzazioni sindacali che le rappresentano non può peraltro sottrarsi al dovere di adottare tutte le possibili azioni di riorganizzazione che possano consentire la riduzione dei propri costi operativi e la riduzione delle perdite. Ribadisce pertanto la legittimità delle iniziative intraprese alla luce degli accordi sindacali esistenti e rinnova l’invito alle organizzazioni sindacali a collaborare insieme per il risanamento e il rilancio della Cooperativa.
UniCoop Tirreno