AFERPI: REBRAB “DATEMI ANCORA FIDUCIA”

Issad Rebrab e Piero Nardi

Piombino (LI) – Si è tenuto stamani il consiglio di amministrazione di Aferpi nel quale i due soci, Cevital e lo stato italiano, rappresentato dal Commissario di governo Piero Nardi, si sono incontrati presso gli uffici dello studio legale «Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli & partners», scelto da Rebrab come consulente e sede amministrativa. Fuori la delegazione composta dai rappresentanti delle segreterie Fim-Fiom-Uilm e Rsu Aferpi e Piombino Logistics ha manifestato sotto le finestre dello studio legale e poi ha consegnato nelle mani di Issad Rebrab una lettera.

Nel corso della manifestazione della Rsu Aferpi-Piombino Logistics e delle segreterie Fim-Fiom-Uilm, alla quale ha partecipato anche Guglielmo Gambardella (Coordinatore nazionale siderurgia UILM) sotto la sede legale, una ristretta delegazione è stata ricevuta dal presidente Rebrab. «Durante l’incontro – ha spiegato Lorenzo Fusco (Uilm), uno dei delegati che sono stati ricevuti dall’azienda – Cevital ha chiesto ancora fiducia ai lavoratori e a tutto il territorio, confermando, anzi, rilanciando il suo progetto».

Il presidente di Cevital ha informato la delegazione di avere trovato tre partner sia industriali che finanziari. «Per fine novembre, ha detto Rebrab – continua il sindacalista – il partner cinese verrà a Piombino per valutare tempi e costi per fare ripartire altoforno e acciaieria, contando di riuscire a farlo in 6-7 mesi. La loro intenzione, ha ribadito Rebrab, è produrre 3 milioni di tonnellate dall’altoforno e 1 milione di tonnellate da un forno elettrico se il Governo confermerà i certificati bianchi. La produzione dovrebbe quindi essere destinata a 2,2 milioni di prodotti piani e 1,8 milioni di prodotti lunghi. Nel chiedere ancora la fiducia a noi tutti, queste sono state le loro dichiarazioni».

«Nel poco tempo che Rebrab ha potuto dedicarci – aggiunge Fusco – abbiamo ribadito che sono trascorsi 30 mesi e siamo ancora agli annunci. Oggi il problema non sono solo i ritardi degli investimenti: abbiamo lo stabilimento fermo, smantellamenti mai partiti e clienti e mercato ormai persi forse definitivamente. Il tempo è scaduto. Abbiamo concordato che nei prossimi giorni, appena emergeranno ulteriori novità sull’assemblea di stamani e dopo che Calenda avrà sentito Rebrab, si terrà un consiglio di fabbrica a Roma con la presenza delle segreterie nazionali di Fim-Fiom-Uilm».

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LA LETTERA CONSEGNATA A REBRAB:

«La situazione non è più tollerabile, fermatevi, fate un passo indietro»: così i lavoratori dell’impianto siderurgico di Piombino, in una lettera indirizzata a Issad Rebrab e ai membri del gruppo Cevital che controlla Aferpi. La lettera, in italiano e in francese, è stata pubblicata su facebook nel giorno in cui i lavoratori hanno dato vita a Roma ad una manifestazione di protesta in contemporanea con una riunione della dirigenza Aferpi. «Vi scriviamo questa breve lettera come rappresentanti dei lavoratori Aferpi e Piombino Logistics. Quando il vostro gruppo nel dicembre 2014 ha presentato un’offerta vincolante per l’acquisto dello stabilimento di Piombino avete trovato un’intera comunità che vi ha dato fiducia e migliaia di lavoratori pronti a sacrificare importanti parti del proprio già basso stipendio, credendo nel vostro progetto siderurgico-logistico-agroindustriale pur di garantirsi un lavoro e lo sviluppo non solo dello stabilimento ma di un intero territorio. Oggi – prosegue la lettera – sono trascorsi oltre 30 mesi e la situazione è sotto gli occhi di tutti, crediamo che perfino voi vi rendete conto che la situazione non sia più tollerabile. È evidente che i vostri problemi finanziari, la vostra totale non conoscenza di un settore così complesso come quello della siderurgia hanno reso il vostro progetto ormai irrealizzabile». «Oggi, a nome dell’intera popolazione della Val di Cornia e di migliaia di lavoratori, – prosegue la lettera – vi chiediamo di fermarvi, di fare un passo indietro riconoscendo la propria incapacità e impossibilità a realizzare il vostro ambizioso progetto. Se decidete di andare avanti, aggraverete una situazione che già oggi è insostenibile : tutti i treni di laminazione fermi, investimenti e smantellamenti mai nemmeno partiti, clienti e mercato oramai persi e difficilmente recuperabili…. Fermatevi, smettete di prendere in giro con false promesse questo territorio che ha una storia centenaria nella siderurgia»

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FIOM: IL GOVERNO RIMUOVA REBRAB

“Il presidente Rebrab ha narrato ai tre coordinatori Rsu l’ennesima nuova versione del presunto piano industriale. Ha ri-proposto le solite promesse passate e future, proponendo una sorta di suggestione visionaria da 4 milioni di tonnellate di acciaio. Quindi il giudizio della Rsu non cambia, anzi.

Dopo questo incontro ribadiamo e confermiamo che Cevital non ha più nessuna credibilità.
Trenta mesi di promesse disattese sono un tempo utile per far sì che a Piombino si volti pagina una volta per tutte. Chiediamo al Governo di rimuovere nel più breve tempo possibile Cevital dal territorio di Piombino e di dotare immediatamente lo stabilimento di una nuova governance che sia in grado di far ripartire da subito tutti e tre i treni di laminazione.

L’incontro di oggi è un’ulteriore prova del fatto che Cevital non è affidabile, per questo non può essere ritenuto più un nostro interlocutore valido. Nei prossimi giorni ci sarà un consiglio di fabbrica urgente con la partecipazione delle Segreterie nazionali di Fim, Fiom e Uilm che hanno già dato la propria disponibilità.

Fiom-Cgil
RSU Fiom Aferpi – Piombino Logistics

 

Scritto da il 15.11.2017. Registrato sotto Economia, Foto, Toscana-Italia, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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DA QUANTO TEMPO...

  • QUANTO E' PASSATO DAL 1 LUGLIO 2017 DATA TERMINE DELL'ACCORDO DI PROGRAMMA CON CEVITAL?

    Nonostante l'addendum all'accordo di programma, senza il quale Rebrab sarebbe diventato Padrone a tutti gli effetti dello stabilimento, tale data viene comunque considerata dalla nostra testata come quella di inizio della crisi economica reale di Piombino. Da allora sono passati solo
    88 mesi, 20 giorni, 21 ore, 39 minute fa

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