VICENDA AFERPI: ALTRE PESANTI CRITICHE A ISTITUZIONI E CONFEDERALI
USB: CHI HA SBAGLIATO COSI’ SPUDORATAMENTE ORA SI FACCIA DA PARTE
Riceviamo e pubblichiamo integralmente da USB Federazione di Livorno – Piombino.
«Arriva un momento in cui l’onestà intellettuale e l’umiltà dovrebbero prevalere. Il momento in cui un’organizzazione sindacale di fronte al totale fallimento di una strategia portata avanti negli anni dovrebbe ammettere di aver sbagliato e farsi da parte. Per FIOM, FIM e UILM di Piombino questo momento è arrivato da tempo ma evidentemente i loro dirigenti non vogliono ammetterlo.
Le polemiche tra sindacati e i “botta e risposta” non ci appassionano. Nella nostra provincia oggi più di ieri ci sarebbe bisogno di unità tra i lavoratori. Ma l’unità si può e si deve ricercare sulla base di un vero progetto politico/sindacale . Un progetto determinato e indipendente che sappia valorizzare il protagonismo dei lavoratori. I sindacati confederali negli ultimi anni hanno fatto il contrario. A Piombino sono riusciti a fare molto peggio di quanto non abbiamo fatto i loro colleghi in altri poli siderurgici. Come mai? Perché evidentemente da noi, più che da altre parti, la collusione tra interessi politici e sindacali è molto più radicata.
Una collusione che va spezzata con l’accetta e non certo assecondata come vorrebbe qualcuno. I dirigenti sindacali hanno detto ai lavoratori “ state tranquilli che da noi andrà meglio”, State tranquilli mentre si spengeva l’altoforno. State tranquilli mentre si accoglieva a braccia aperte, insieme al governatore Rossi, il salvatore algerino. State tranquilli quando lo stesso Algerino veniva scaricato dagli stessi soggetti che l’avevano voluto. State tranquilli anche adesso che siamo di fronte al baratro. A forza di non fare nulla siamo arrivati alla situazione attuale. USB a Piombino è nata per questo. Perché siamo stanchi di fidarci del dirigente o del politico di turno. Perché non basta “l’opposizione” solo politica dei comitati intersindacali. Piombino e la sua acciaieria ha bisogno di un sindacato degno di questo nome. Un sindacato che sappia coinvolgere i lavoratori nelle lotte e non “frenarli” puntualmente. Piombino ha bisogno di una svolta e USB sta cercando di fare proprio questo. Ci accusano di aver attaccato più i sindacati che l’azienda. Non è così.
Per noi la controparte rimane il governo, che non ha e non vuole avere una strategia nazionale sulla siderurgia, e l’azienda stessa. Ma è normale che di fronte a delle organizzazioni sindacali allo sbaraglio come sono adesso FIOM, FIM e UILM non si possa rimanere in silenzio. USB non è una delle tante organizzazioni che si va ad aggiungere a quelle esistenti. USB può e deve essere l’organizzazione maggioritaria di cui oggi hanno bisogno i lavoratori. I risultati che stiamo ottenendo in tutta Italia sono li a dimostrarlo. Adesso basta con le polemiche, chi oggi si sente giustamente tradito dall’immobilismo e la schizofrenia delle altre organizzazioni non ha più il vuoto intorno come qualche mese addietro. Adesso ha una vera alternativa sindacale a cui poter aderire. Se saremo uniti e determinati ce la possiamo fare. A lavoro e alla lotta!».
USB Federazione di Livorno – Piombino
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NUSSUN MIA CULPA, MA IL GOVERNO DEVE RIAVVIARE I LAMINATOI E FARE LE BONIFICHE
Riceviamo e pubblichiamo integralmente da Coordinamento Art. 1 – Camping CIG.
«Dopo due anni e mezzo di bugie e di proclami vittoriosi, dopo mesi e mesi di tentennamenti, alla fine il governo, nella figura del Ministro Calenda, ha iniziato il procedimento per cacciare Rebrab e la Cevital dal nostro territorio.
Subito sono iniziate le intimidazioni di tipo ricattatorio da parte di figure di spicco della multinazionale, che dichiarano che chi pagherà saranno i 2000 lavoratori “…per lunghi anni sospesi agli ammortizzatori sociali…” (perché, dall’arrivo di Cevital ad oggi è successo qualcos’altro?) e le favole miracolistiche di milioni di tonnellate prodotte entro l’anno prossimo.
Intanto la crisi dell’occupazione batte duro sul nostro territorio: anche gli ultimi residui di posti di lavoro dell’indotto vengono cancellati. È il caso della Travel, con 21 lavoratori licenziati, ai quali non rimane che la miseria della Naspi; sarà il caso delle lavoratrici addette alla mensa e alle pulizie, dipendenti di imprese solide, fortemente “sponsorizzate” dalle forze di governo locali, alle quali vengono affidati molti appalti, ma alle quali non interessa trovare un ricollocamento per queste lavoratrici ridotte, come tanti, alla disperazione. Tutta la nostra solidarietà attiva a questi lavoratori.
Chiariamo subito due cose: la principale responsabilità della situazione che viviamo oggi è delle istituzioni governative a tutti i livelli ed in particolare di quelle forze politiche che governano dal nazionale fino al locale e che sono state accompagnate dal sindacalismo concertativo. Da loro nessuna autocritica, nessun “mea culpa”, nessuna offerta di dimissioni. Anzi, si ergono tutti (di nuovo!!) a salvatori della situazione, a vincitori. Noi siamo convinti che vada richiesto l’allontanamento di quel personale politico che si è dimostrato da un lato incapace, dall’altro arrogante nel non voler ascoltare le voci di critica.
Il secondo chiarimento va fatto rispetto alla minaccia (da parte di Cevital) e al timore che tutto resti bloccato per un numero imprecisato di anni. Diciamo che questo sarà possibile SOLO SE LA POLITICA LO PERMETTERÀ; il Governo deve intervenire subito, eventualmente mediante un decreto urgente che consenta innanzi tutto la ripresa della produzione dei treni di laminazione, precondizione indispensabile per mantenere aperta una prospettiva per la siderurgia a Piombino: il nostro ordinamento e soprattutto la nostra Costituzione mettono a disposizione tutti gli strumenti necessari affinché il governo ritorni in pieno possesso della fabbrica.
Ed è appunto questo che il governo deve fare: riprendere la fabbrica, riavviare le produzioni, stabilire un quadro di riferimento puntuale al quale chiunque sia interessato ad acquisire la società debba attenersi, avviare da subito le bonifiche. A questo scopo, è necessario convocare l’assemblea dei lavoratori prima dell’incontro con il Ministro Calenda, in modo da rilanciare tempestivamente la mobilitazione e costringere il Governo ad assumersi le proprie responsabilità, interrompendo subito l’agonia della fabbrica, dei lavoratori e della comprensorio.
Tutto questo per dimostrare che esiste la precisa volontà di salvare il territorio. Su questo le forze politiche e sindacali che hanno a cuore le sorti della Val di Cornia e dei suoi lavoratori devono chiamare alla mobilitazione.
Sono anni che lo diciamo e continueremo a dirlo: solo con la mobilitazione il territorio, i suoi posti di lavoro, la sua economia si salva.
Coordinamento Art. 1 – Camping CIG
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M5S: IL “MODELLO PIOMBINO” CAPITOLO XIII
Riceviamo e pubblichiamo integralmente dal Movimento 5 Stelle di Piombino.
«Licenziati altri 21. Abbiamo pensato a lungo se commentare o meno il licenziamento del personale della ditta Trailer, è difficile per noi, dal nostro ruolo di oppositori in Consiglio Comunale, Regione e Governo, poter offrire un aiuto reale a queste persone. Quando ci si trova a prendere posizione su fatti come questi , spesso si corre il rischio di venire apostrofati come sciacalli, pronti a strumentalizzare i momenti drammatici di questo territorio.
Il vero paradosso sta nel fatto che a chiamarci sciacalli non sono le vittime, bensì i colpevoli di questi disastri. Siamo di fronte al fallimento di un’intera classe politica che fino ad oggi ha saputo solo illudere una città con fantasiose strategie di rilancio finalizzate unicamente al mantenimento del consenso, ma proprio per questo destinate a fallire. Per questo, anche in questa occasione, noi non ci nascondiamo e abbiamo deciso di manifestare la nostra vicinanza agli operai della Trailer e alle loro famiglie.
Cari ragazzi, il lavoro nella vita si può anche perdere, ma quello che non si può perdere è la dignità, voi non la avete persa e non la perderete. Voi avete lottato con le poche armi che potevate avere a disposizione e non avete niente da rimproverarvi, sono altri che, se avessero un briciolo di dignità, si dovrebbero fare da parte consapevoli del disastro sociale che stanno causando nella nostra città. Le istituzioni locali aprirono un tavolo di crisi specifico per il vostro caso, ora è giunto il momento che su quel tavolo, dimenticato in uno scantinato dal giorno dell’apertura, vengano messe delle pietanze, perché queste discriminazioni sociali che stanno dividendo gli operai fra chi ha un minimo di tutele e chi è abbandonato a se stesso, sono inaccettabili e ingiustificabili».
MoVimento 5 Stelle Piombino