AFERPI: NARDI CHIEDE 80 MILIONI PER DANNI E RISOLUZIONE CONTRATTO
Piombino (LI) – Non bastava la notizia dell’indagine sul traffico illecito di rifiuti nel quale risulta coinvolta anche Aferpi (Acciaierie e Ferriere di Piombino), questa mattina la procedura di amministrazione straordinaria della Lucchini, guidata dal commissario Piero Nardi, ha notificato all’azienda e ad altre società del Gruppo Cevital un atto di citazione volto ad ottenere la risoluzione dei contratti di cessione dei complessi aziendali che compongono lo stabilimento siderurgico di Piombino.
La Procedura Lucchini ha chiesto inoltre la condanna di Aferpi e delle altre società del Gruppo Cevital destinatarie dell’atto di citazione al risarcimento di tutti i danni subiti a causa degli inadempimenti contestati. L’importo complessivo è pari a 80 milioni.
Alla luce di tale iniziativa, che assorbe la richiesta di pagamento delle penali contrattuali di 3 milioni, già oggetto di atto di pignoramento, la Procedura Lucchini ha rinunciato agli atti esecutivi e il Tribunale di Livorno in data odierna ha dichiarato l’estinzione del relativo procedimento. La procedura per l’attività giudiziale è assistita dagli Studi BonelliErede e Lombardi-Segni.
Per quanto riguarda il traffico illecito di rifiuti, sono sette le aziende indagate nell’ambito dell’inchiesta della Dda (direzione distrettuale antimafia) di Firenze su una presunta associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti, tredici gli indagati. Ad eseguire sopralluoghi e sequestri sono stati i carabinieri forestali in sei regioni.
Al lavoro anche personale Arpat, delle Agenzie delle dogane e guardia costiera. Oltre ad Aferpi le altre sei aziende coinvolte nell’inchiesta sono: la Effemetal, con stabilimento a Figline Valdarno; la Effeservices srl di Firenze; la Raggi Nefal della provincia di Frosinone; la Nefal Sel di Roma; la Com.Sato di Gragnano (Napoli) e la Effe srl di Brescia.
Secondo gli investigatori, le aziende indagate avrebbero smaltito illecitamente rifiuti pericolosi attraverso alcuni intermediari, indagati nell’inchiesta, per abbattere i costi, sia di trasporto che di smaltimento. Le indagini erano partite dagli accertamenti eseguiti su un’azienda di smaltimento rifiuti, la Ecofirenze srl, sequestrata nel 2014 dalla forestale nell’ambito di un’altra inchiesta della procura fiorentina. Tra i provvedimenti emessi dall’Autorità giudiziaria ci sono anche alcune perquisizioni a commercialisti delegate al Gico (gruppo di investigazione sulla criminalità organizzata) della Guardia di Finanza.
I rifiuti per cui si indaga sono rifiuti ferrosi rottami e rifiuti legati al comparto delle acciaierie (dichiarati illecitamente come materie prime secondarie o come rifiuti non pericolosi) provenienti anche dall’estero, e per l’azienda piombinese si procederà per traffico illecito di rifiuti costituiti da scaglia di laminazione, carbone fossile, coke, ilmenite.