PIOMBINO: LA “VARIANTE AFERPI” TRA CRITICHE, FANTASIA E REALTA’
Piombino (LI) – La “Variante Aferpi” è stata approvata dal PD e da Spirito Libero contro tutto e contro tutti.
Una variante che prevede il “Lotto 2” della SS398 sotto le finestre dei residenti del Poggetto, e che termina in Via di Portovecchio; un piano che concede, ma solo a lui, il Quagliodromo per trasformarlo in rotonda ferroviaria.
Questa “variante” prevede poi una raffineria di biodiesel sotto le finestre dei piombinesi (quello chiamato impropriamente “agroalimentare”), ma sposta gli impianti siderurgici a Ischia di Crociano. Non aggiungiamo altro. Leggetevi integralmente il comunicato di chi l’ha votata (Spirito Libero) e il commento di chi oggi non è neanche in consiglio comunale (UDC). Buona lettura.
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SPIRITO LIBERO: LA VARIANTE AFERPI E’ VERA DIVERSIFICAZIONE
Pubblichiamo integralmente da “Spirito Libero”.
«Allontanamento delle aree per l’attività siderurgica dalla città; liberazione di quelle altre non più necessarie alla siderurgia per destinarle ad attività produttive diverse e non impattanti; secondo tratto della 398, che finalmente non passerà in mezzo all’area industriale facendo vedere il peggio ai turisti che vanno all’Elba ma che la lambisce. Se questa non è vera diversificazione, qualcuno ci spieghi allora di cosa stiamo parlando!!
Per questo Spirito Libero ha votato con convinzione a favore della cosiddetta “variante Aferpi”, perciò non si riesce a comprendere la posizione di certe opposizioni che a parole vogliono la diversificazione, ma che poi si oppongono, nei fatti, ad un atto come questo che la diversificazione la costruisce davvero. Certo, tale variante nasce da un piano industriale ormai superato ed irrealizzabile come quello di Aferpi, ma è altrettanto vero che proprio quel piano realizzava obiettivi di pianificazione urbanistica e di sviluppo economico del territorio che noi volevamo e per i quali ci siamo da sempre battuti. O si preferiva lasciare ancora gli impianti siderurgici a due passi dal centro urbano, continuare a prevedere solo per la siderurgia aree retroportuali indispensabili ed appetibili per altre imprese con produzioni ambientalmente non impattanti e che possono creare nuovi posti di lavoro in nuovi settori produttivi?
Questa la sostanza, il resto sono chiacchiere. Preelettorali o da bar. Soprattutto chiacchiere da vecchio Pci/Pds e davvero riesce incomprensibile come possano farle forze come i 5 Stelle o addirittura Forza Italia che si dichiarano avversarie di quella vecchia cultura. Chissà come lo spiegheranno ai loro elettori. Infine la mozione che abbiamo presentato con Pd e Sinistra per Piombino, votata anche da Ascolta Piombino, rafforza questa prospettiva di forte diversificazione.
Non assegnare ad un unico soggetto tutta l’area industriale ex Lucchini, ma valutare la possibilità di averne più di uno in base ai progetti industriali, non solo siderurgici quindi, che presenteranno riduce il rischio, palesato con la vicenda Aferpi, che il crollo dell’unico proprietario si porti dietro tutto. Stesso ragionamento sulle aree demaniali che dovrà assegnare l’Autorità Portuale, anche se in questo caso già adesso per Aferpi c’era solo un diritto di opzione che non pregiudicava altre proposte concorrenti.
Per chiudere e tanto per essere chiari Spirito Libero riconferma il suo NO ad una riaccensione dell’Altoforno e dell’area a caldo nelle posizioni attuali. Come scritto anche nella variante e nella mozione approvate l’attività siderurgica, che anche noi auspichiamo riprenda a breve, dovrà svilupparsi nell’area nord non a ridosso con la città».
Coordinamento Spirito Libero per Piombino
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UDC: QUESTA E’ UNA MAGGIORANZA A VOCAZIONE SUICIDA
Riceviamo e pubblichiamo integralmente.
«Oramai è evidente che il PD sia a vocazione suicida, come sta avvenendo a livello nazionale per la vicenda Boschi, lo stesso avviene a livello locale a Piombino con la “variante Aferpi”.
Una variante inutile e superata definitivamente dagli eventi con l’archiviazione dell’accordo di programma e l’azione giudiziaria nei confronti di Cevital.
Invece di essere ritirata, come sarebbe stato normale, viene portata in consiglio comunale ed approvata dalla maggioranza.
Le motivazioni addotte per giustificare tale provvedimento sono poco palusibili, soprattutto tutt’altro che lungimiranti.
Questa variante non disegna nulla di concreto e realizzabile.
Se pur sbagliata fin dall’inizio, in quanto elaborata ad personam per Aferpi, oggi non ha più senso.
La regione stessa a settembre attraverso un studio commissionato all’Irpet ha ritenuto non convincente il progetto dell’agroalimentare, ripensando l’assegnazione delle aree portuali a Cevital.
Al contrario servirebbe una vera pianificazione urbanistica con una visione ad ampio raggio, che non sia ancora focalizzata in modo esclusivo sulla siderurgia di qualsiasi tipo essa sia.
Alla fine il PD e la sua maggioranza hanno dimostrato ancora una volta sudditanza ad un sistema economico oramai superato dalla storia e dalle ultime vicende dell’ex stabilimento Lucchini.
L’approvazione della variante Aferpi è di fatto un segno di impotenza mascherato dalla solita proverbiale arroganza e dalla prepotenza di chi governa questo territorio senza lasciare spazio al confronto ed al dialogo.
Il PD occupa tutti i livelli istituzionali che hanno contribuito alle decisioni più importanti su Piombino e sul suo comparto industriale, pertanto, le responsabilità che ha, non può certo scrollarsele di dosso essendo stato il pricipale sponsor del fallito progetto Cevital.
L’alibi della variante Aferpi poteva forse servire prima che intervenisse il governo per stimolare la sottoscrizione dell’addendum; ora è solo un espediente di basso profilo per nascondere gli effetti devastanti delle illusioni create con il progetto di Rebrab».
Luigi Coppola
Segretario provinciale UDC Livorno
Massimo Aurioso
Coordinatore UDC Piombino Val di Cornia