AFERPI: CALENDA SCONTRO CON REBRAB «AZIONI LEGALI MOLTO PESANTI»
Firenze – Il Ministro, ormai a fine mandato, dello Sviluppo economico Carlo Calenda intervenendo a margine dell’Annual meeting di Bhge a Firenze ha mostrato la sua preoccupazione per il comportamento di Issad Rebrab, che si è dimostrato totalmente irresponsabile. Il Ministro, che non si ricandiderà alle prossime elezioni, alla vigilia del nuovo incontro romano di oggi su Aferpi, ha però anche ammesso che la strategia dell’operazione “Cevital” è stata decisa pezzo per pezzo con i sindacati.
Fonte: Toscana Media
Nel video di Toscana Media, Calenda conferma che «abbiamo deciso insieme ai sindacati, pezzo per pezzo, la strategia. Al momento sono in corso azioni legali molto pesanti. L’obiettivo è di riprendere un asset fondamentale per ricollocarlo sul mercato: mercato che oggi esiste perché in Europa siamo riusciti a far rimettere quei dazi che oggi consentono all’Italia di riprendere il settore dell’acciaio».
Preoccupato è anche il Presidente della Regione Rossi a proposito dell’incontro sulla questione Aferpi che si terrà oggi pomeriggio al MISE tra il ministro Carlo Calenda, i sindacati e il commissario Piero Nardi, rimandando però qualsiasi commento sulla vicenda a dopo il confronto romano.
Intanto questa mattina il sindacato di base (USB) organizza un’assemblea di tutti i lavoratori, con inizio alle ore 10 e 30, presso il cavalcavia delle Acciaierie in Via della Resistenza, per illustrare ai dipendenti EX Lucchini cosa sta realmente accadendo.
Tutti a questo punto si chiedono come finirà questa vicenda? Se è vero che oggi sia il mercato, che i compratori tanto sbandierati da Calenda, esistono davvero, e questo “Governo a termine” ha ancora un minimo di “margine di manovra”, forse sarebbe saggio valutare anche l’ipotesi di ritirare il contenzioso con Cevital e andare a trattativa con Rebrab, dandogli almeno una parte di quanto chiede, per mandarlo via quanto prima. Altrimenti quegli stessi soldi andranno alla fine comunque spesi in ammortizzatori sociali e carte bollate.
Anche perché, se non partono le Bonifiche vere del SIN di Piombino e la conseguente diversificazione economica, questo territorio è probabilmente destinato comunque a “morte certa”.