AFERPI: CALENDA, IL MISE VERSO LO SCONTRO LEGALE CON REBRAB

il ministro Carlo Calenda

Piombino (LI) – Si è tenuto nel pomeriggio di martedì presso il MISE una riunione tra il ministro Calenda e il viceministro Bellanova e i sindacati nazionali e territoriali, al quale hanno partecipato anche il governatore della Toscana Rossi, e il Comune di Piombino. Il ministro dello Sviluppo Economico, nel breve incontro, ha dato indicazioni di voler andare allo scontro diretto con Issad Rebrab in tribunale, per estromettere Cevital dal controllo delle Acciaierie di Piombino e riportare lo stabilimento Aferpi nell’ambito dell’amministrazione straordinaria dello Stato.

I sindacati hanno fatto notare al Ministro che di tempo ne è passato non poco, e che lo stabilimento sta morendo e perdendo tutti i suoi clienti. Calenda, che sembrava pronto a una domanda di questo tipo, ha risposto che entro martedì prossimo devono essere pronti i documenti per avviare la procedura in tribunale, chiedendo l’insolvenza prospettica e quindi la messa in amministrazione straordinaria di Aferpi.

Il ministro Calenda ha quindi incaricato il Commissario di governo Piero Nardi di preparare il dossier, aggiornando alla prossima settimana (probabilmente sempre di martedì) un nuovo incontro al ministero con i sindacati.

Il magnate algerino Issad Rebrab, che ha acquisito lo stabilimento nel 2015, dopo i continui rinvii su investimenti e continuità produttiva, ha ricevuto nel novembre scorso una lettere formale di inadempienza con la quale il Ministero contestava il mancato rispetto degli impegni da parte di Aferpi. Contemporaneamente il MISE ha lavorato anche per una possibile uscita soft di Cevital ed il subentro di un nuovo partner industriale, tentativo che però fino ad oggi non è andato a buon fine.

L’accelerazione che il ministro Calenda ha dato per verificare definitivamente se esistono le condizioni per la messa in amministrazione straordinaria per insolvenza prospettica di Aferpi consentirà quantomeno di fare chiarezza su tutta questa lunga vicenda, e contemporaneamente potrebbe indurre la proprietà a rivedere la rigidità delle proprie posizioni.
Il ministro Calenda in una intervista di Lunedì aveva infatti confermato che «abbiamo deciso insieme ai sindacati, pezzo per pezzo, la strategia. Al momento sono in corso azioni legali molto pesanti. L’obiettivo è di riprendere un asset fondamentale per ricollocarlo sul mercato: mercato che oggi esiste perché in Europa siamo riusciti a far rimettere quei dazi (…) che oggi consentono all’Italia di riprendere il settore dell’acciaio».
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Rossi: preoccupazione e fiducia dalla Regione

Firenze – È preoccupato, ma al tempo stesso fiducioso che il ministro riesca a trovare una soluzione. È questa l’impressione del presidente della Regione Toscana al termine della riunione che si è tenuta al Ministero dello sviluppo economico, presenti il ministro, la sottosegretaria, il commissario e le organizzazioni sindacali, per esaminare la situazione e le prospettive di Aferpi.

Il presidente ha apprezzato che il ministro, sulla base delle sollecitazioni della Regione, abbia deciso di riconvocare il tavolo per martedì prossimo. Nell’immediato la principale preoccupazione del presidente, espressa direttamente al ministro, riguarda la gara che, indetta dalle Ferrovie, sta per partire per chiedere la fornitura di binari per la rete italiana. Ritiene infatti fondamentale che la siderurgia di Piombino possa partecipare alla gara, altrimenti il valore dello stabilimento si ridurrà e si avranno riflessi drammatici sulla stessa occupazione.

Il presidente confida che martedì prossimo dal ministro possano arrivare ipotesi di soluzioni rispetto ai problemi posti ed esprime apprezzamento per l’impegno che il titolare del dicastero sta mettendo sulla vicenda.

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I commenti dei sindacati sulla vicenda Aferpi

I sindacati cercano di comprendere quali siano i tempi delle operazioni, che ormai viaggiano per vie legali, visto che in ballo ci sono commesse considerate fondamentali. Ecco le note dei metalmeccanici sulla vertenza Aferpi.

Per la UILM da quello che trapela ci sarebbe più di un interessato: indiscrezioni di stampa parlano dell’indiana Jindal, ma tra le ipotesi era spuntata anche la British Steel. La UILM attende la conferma sul proseguimento delle attività di laminazione per le rotaie, visto che si è lavorato a singhiozzo. È fondamentale per potere partecipare ai bandi.

Per la FIM nell’incontro al ministero sono arrivate indicazioni su come accorciare i tempi della vicenda legale. Tra gli scenari possibili, inadempienza e risoluzione espressa, quello che permetterebbe di fare più velocemente è l’accordo tra le parti, ma è difficile. Sicuramente per la Fim non possiamo permetterci di perdere commesse importanti.

« Il ministro ha introdotto la riunione – commenta l’UGL – partendo dagli sviluppi dell’azione giudiziaria in atto nei confronti di Cevital . È stato sottolineato che l’obiettivo è costringere l’imprenditore alla cessione dello stabilimento. È stata valutata la situazione delle concessioni portuali senza però giungere a nessuna decisione. Quello che però è subito emerso è che i tempi sono ancora troppo lunghi . Il Ministro ha chiesto all’amministrazione straordinaria, nella persona di Nardi, di verificare se sia possibile produrre gli atti da presentare al Tribunale per invocare l’insolvenza prospettica con la conseguenza della messa in amministrazione straordinaria.

La riunione, durata pochi minuti, è stata aggiornata al prossimo martedì. Come Uglm riteniamo che l ‘incontro non abbia portato nessun nuovo elemento e che il tempo stia trascorrendo senza intravedere soluzioni . La situazione della vertenza Aferpi – conclude l’UGL – si complica sempre più».

Scritto da il 31.1.2018. Registrato sotto Economia, Foto, Toscana-Italia, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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DA QUANTO TEMPO...

  • QUANTO E' PASSATO DAL 1 LUGLIO 2017 DATA TERMINE DELL'ACCORDO DI PROGRAMMA CON CEVITAL?

    Nonostante l'addendum all'accordo di programma, senza il quale Rebrab sarebbe diventato Padrone a tutti gli effetti dello stabilimento, tale data viene comunque considerata dalla nostra testata come quella di inizio della crisi economica reale di Piombino. Da allora sono passati solo
    88 mesi, 24 giorni, 10 ore, 11 minute fa

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