VAL DI CORNIA: IL PD FORSE CAMBIA REGISTRO SU BONIFICHE E INFRASTRUTTURE
Piombino (LI) -La Federazione del Partito Democratico ha inviato un comunicato in cui sembra finalmente prendere coscienza, anche se con grave ritardo, della situazione reale della Val di Cornia. Per questo prova a definire quali possano essere le possibili soluzioni per uscire da questa impasse. I temi trattati sono quelli che da almeno 3-4 anni la nostra testata pone quasi quotidianamente come soluzioni per salvare il nostro territorio, ma che oggi non possono essere risolti usando quei termini in modo generico.
Ad esempio: “bonifiche” (mettere in sicurezza la falda non è la stessa cosa di riportare a “Quota zero” le montagne di veleni disseminate per il territorio), “infrastrutture” (far passare una strada statale su ponte o sotto le finestre dei residenti non è la stessa cosa), e “innovazione” (innoviamo nel portare nuove aziende di rifiuti pericolosi, o in una nuova “Silicon Valley”?).
Ben vengano quindi i “Cinque punti”, ma questi devono essere analizzati ed elaborati da persone estremamente preparate, e non possono essere solo spot pre elettorali.
Il PD che ha portato la Val di Cornia davanti a questo baratro, oggi o ha il coraggio di cambiare davvero, oppure forse è giunta l’ora che si faccia da parte insieme ad i suoi accoliti.
Giuseppe Trinchini
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«La piega che ormai ha preso la vicenda Aferpi impone una decisa iniziativa politica e un disegno di governo coraggioso e praticabile.
Per questo motivo sosteniamo convintamente il ministro Carlo Calenda che con decisione, e non da oggi, ritiene che l’acclarata insolvenza del gruppo Cevital richieda un immediato allontanamento di Issad Rebrab.
Coerentemente con la condotta del ministro Calenda è necessario accompagnare un’iniziativa territoriale perché l’uscita di Rebrab è, ovviamente , una condizione imprescindibile ma tuttavia non sufficiente.
In questa situazione è fondamentale impostare una linea politica e di governo, almeno per le variabili di cui disponiamo, dicendo sin da subito con chiarezza verso la cittadinanza che in una vicenda con queste caratteristiche non tutte le variabili sono disponibili e programmabili perché si intersecano con l’articolazione del mercato mondiale, la riorganizzazione e le scelte dei grandi gruppi, la vicenda di Taranto, solo per fare alcuni esempi.
La ricerca di un nuovo partner industriale per la produzione di acciaio deve essere visto come un pezzo di un disegno di governo autonomo e più ampio.
Per questo riteniamo che le riflessioni sul dopo Rebrab indicate nella mozione proposta dalla maggioranza e sostenuta dal gruppo di Ascolta Piombino, possano essere la base su cui costruire una politica che necessariamente dovrà fare i conti con l’esito e i tempi dell’uscita di Aferpi.
Le proposte sono cinque:
– in caso di nuova procedura pubblica di assegnazione delle aree industriali, si propone di non mettere a gara in blocco tutto il compendio, in particolare per le porzioni di territorio non più interessate da attività siderurgiche e più adiacenti alla città;
– di valutare, in questa ipotesi, la proposizione di un soggetto pubblico territoriale per acquisire la titolarità delle aree industriali dismesse al fine di gestire nel suo complesso la fase di bonifica, riconversione produttiva, urbanistica e del capitale umano, al fine di ricercare investitori a cui assegnare dette aree secondo criteri di mercato;
– di tenere fermi i criteri di attrazione di attività ad elevato valore aggiunto, ambientalmente sostenibili e di produzione di posti di lavoro;
– nel rispetto delle prerogative dell’Autorità Portuale di sistema, di avanzare il criterio di concessionare le aree demaniali marittime per sostenere i processi di diversificazione economica in coerenza con le nuove funzioni allocabili nelle aree industriali dismesse.
– di proporre un nuovo accordo di programma che si ponga l’obiettivo di affrontare poche e chiare priorità, in particolare i nodi della competitività del territorio connessi al contesto ambientale (le bonifiche), al contesto infrastrutturale materiale ( viario e ferroviario ) e immateriale ( innovazione tecnologica e del sapere ), con l’obiettivo di canalizzare tutte le risorse disponibili su questi assi specifici.
Massimiliano Roventini, segretario federazione Val di Cornia Elba Pd
Marcello Maio, responsabile industria segreteria federazione Val di Cornia Elba Pd
Ettore Rosalba, segretario unione comunale Piombino Pd