PIOMBINO: SEI CARRI SILURO SOTTERRATI NEL PARCO ROTTAMI
Piombino (LI) – “Il Telegrafo” di oggi segnala che sei carri siluro interrati nell’area dello stabilimento ex Lucchini sono stati Individuati dal Noe dei carabinieri nei giorni scorsi. Tutto sembra partito da un esposto fatto alcuni mesi fa che chiedeva di indagare anche per eventuali problemi relativi all’esposizione all’amianto. Per adesso non ci sono conferme ufficiali.
Ma da quello che risulta a “Il Telegrafo” sembra che siano stati individuati addirittura sei carri siluro interrati nell’area sotto viale Unità d’Italia, praticamente nel ‘parco rottami’. I carri siluro non sono certo piccoli oggetti: si parla di bestioni alti tre metri e mezzo per 16 metri di lunghezza, venivano usati per trasportare la ghisa liquida dall’altoforno ai convertitori.
Secondo le informazioni raccolte dalla testata, in passato l’interramento dei carri siluro era una pratica, forse non usuale, ma messa in atto per evitare i costi di una lunga procedura di smembramento. Quando, a fine carriera, i carri siluro presentavano crepe o buchi, venivano sostituiti. I vecchi carri che marciavano sui binari e che trasportavano ghisa oppure quando la ghisa per vari motivi si era solidificata e diventava costoso e difficile toglierla, era pratica normale fare una enorme fossa fianco alla ferrovia e con una gru calarli all’interno per essere sotterrati. Non certo la procedura giusta per lo smaltimento, ma non si tratta neppure di pericolosi acidi o sostenze velenose, dovrebbe essere scongiurato il pericolo ambientale. Si tratterebbe di rottame sotterrato.
Ma su questo aspetto e su tempi e modi di un eventuale recupero, bisognerà attendere l’esito delle indagini. Se la magistratura andrà avanti con ogni probabilità potremo venire a conoscenza dei dettagli dell’operazione. Per adesso nessun sequestro di aree se non quelli già in atto da tempo nei vari filoni di indagine.
Preoccupa invece di più la questione delle scaglie industriali. Per quel filone, sempre secondo “Il Telegrafo”, ci sono indagati e indagini in corso e sembra inoltre che nei prossimi giorni Arpat e Forestale torneranno in fabbrica per ulteriori accertamenti. Vicenda che preoccupa i sindacati, perché a rischio sembra il blocco dei treni di laminazione anche se per adesso è prematuro fare delle ipotesi sull’argomento.
L’indagine del Noe sui “sotterramenti” si ricollega ad alcuni esposti fatti tra il 2016 e il 2017, poi ripresi anche da un articolo del “Corriere Fiorentino del 5 dicembre scorso (che potete leggere integralmente al seguente indirizzo) nel quale alcuni operai dell’Ex Lucchini raccontano che tra il 2013 e il 2014, cioè durante l’amministrazione controllata da parte dello Stato, «Tra l’officina e il parco per la rottamazione, vicino al reparto carpenteria, abbiamo sotterrato i siluri, ormai fuori uso. Per ben due volte, nel 2013 e nel 2014. Quei rifiuti che dovevano essere smaltiti con procedure speciali, sono stati interrati, come se nulla fosse alla luce del giorno».
I vagoni siluro, sono lunghi circa sedici metri, e durante il loro servizio trasportavano la ghisa, ancora incandescente e liquida, dall’altoforno fino al convertitore, dove veniva plasmata e trasformata in rotaie, sbarre e bobine.
«Bastava un ordine: “c’è da sotterrare”. E si cominciava», racconta ancora l’operaio al “Corriere Fiorentino”. «Le operazioni di pulizia si facevano a due passi dall’officina: c’era chi con l’escavatore preparava la buca profonda fino a quattro metri e chi con la fiamma ossidrica tagliava e separava i siluri dai carri che a loro volta venivano riciclati».