AFERPI: FIRMATO L’ACCORDO PRELIMINARE PER LA CESSIONE A JINDAL

il ministro Carlo Calenda

Roma – E’ stato firmato l’accordo preliminare per la cessione dell’Aferpi di PIOMBINO (Livorno) da Cevital al gruppo indiano Jws. E’ quanto si apprende a margine del tavolo di trattativa in corso da ieri al ministero per lo Sviluppo economico (Mise) e al quale ha partecipato anche il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi.

Iniziata ieri mattina al ministero dello Sviluppo economico aveva raggiunto il primo risultato in tarda serata, con la firma del preliminare di accordo da parte degli inviati di Jindal. Alcuni cambiamenti rispetto all’intesa di massima raggiunta giovedì scorso però, hanno fatto fare un passo indietro agli algerini di Cevital.

La trattativa è quindi ripresa stamani con la diretta partecipazione di Issad Rebrab che ha voluto più garanzie rispetto agli obblighi derivanti dagli impegni presi con il suo precedente piano industriale,  in particolare per quanto riguarda gli oneri delle bonifiche che erano stati previsti nell’accordo di programma del 2014.

Per quanto riguarda i contributi pubblici sembra che la Regione Toscana sia disposta a trasferire al nuovo acquirente i 30 milioni di contributo che aveva già messo a disposizione di Cevital per l’innovazione tecnologica e il risparmio energetico al nuovo acquirente, mentre altri 15 milioni potrebbero arrivare alla Jsw da un nuovo accordo tra la stessa Regione e il ministero, finalizzato alla ripresa della produzione di acciaio.

Ricordiamo con l’occasione che quanto firmato oggi è solo la prima tappa di un lungo percorso, e che lo stesso ministro Calenda Venerdì scorso aveva commentato la vicenda ridimensionando in modo considerevole questo accordo preliminare.

«Per ora non c’è da festeggiare nulla ma proprio nulla» aveva commentato il ministro, perché Jindal, in caso di concretizzazione dell’interesse per Aferpi, comunque avvierà una “due diligence”, cioè una verifica dello stato della fabbrica, e solo dopo di questa, se l’imprenditore sarà soddisfatto, presenterà un piano industriale che potrebbe prevedere qualsiasi cosa nell’area dello stabilimento, che potrà essere accettato, o meno, dal MISE nell’interesse della popolazione.

Riportiamo il video del commento di Calenda di Venerdì 23 febbraio tratto dal “Messaggero Marittimo.

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ACCORDO PER PIOMBINO: LA SODDISFAZIONE DEL PRESIDENTE DELLA TOSCANA

ROMA – Con la firma apposta personalmente oggi pomeriggio al Ministero per lo sviluppo economico dall’algerino Issad Rebrab, è diventato pienamente operativo il preaccordo per la cessione dell’intero capitale di Aferpi e di Piombino Logistic e la maggioranza delle azioni di GSI Lucchini alla Laptev Finance PVT Ldt, una società indipendente ma collegata al gruppo JSW, la Jindal South West dell’indiano Sajjan Jindal.

Il presidente della Regione Toscana ha seguito personalmente passo dopo passo e per quattro giorni l’intera trattativa, giocando un ruolo decisivo, prima nel favorire la firma questa notte da parte della delegazione indiana, poi nel convincere Issad Rebrab a porre oggi anche la sua.

Secondo il presidente si chiude così un periodo lungo di difficoltà e di incertezze e adesso è possibile guardare con maggiore speranza al futuro. Ci sono infatti sei settimane a disposizione del gruppo indiano per compiere le necessarie verifiche a Piombino e per presentare un piano industriale e finanziario per poi arrivare alla stipula dell’atto di acquisto definitivo.

Le istituzioni, il ministro prima e il presidente della Toscana poi, hanno favorito il preaccordo, prendendo impegni di fare nei confronti del progetto che presenterà Jindal ciò che era stato a suo tempo garantito una volta approvato quello di Rebrab. Si tratta di finanziamenti subordinati ad interventi per l’innovazione, alla riduzione dell’impatto ambientale e per una riconversione ecologica della siderurgia.

La preoccupazione massima per il presidente sarà di far sì che tutti i lavoratori siano nuovamente occupati e per questo attende di vedere quale progetto industriale presenterà il nuovo acquirente, avendo avuto segnali positivi circa la sua volontà di proporre un piano che preveda di occupare nuovamente tutti. Ha poi tenuto a sottolineare che nel progetto per Piombino non c’è soltanto la siderurgia ma anche le potenzialità legate alla presenza del nuovo porto che interessa anche imprese.

Si è augurato che con l’imprenditore indiano ci sia la possibilità di tornare a produrre acciaio a Piombino. Ha voluto ringraziare comunque Issad Rebrab sia perché un impegno importante lo ha rispettato, assumendo oltre duemila lavoratori, ma anche perché alla fine di questa trattativa ha ceduto di fronte alle richieste, anche in virtù, ha precisato il presidente, di una amicizia che negli anni era nata e avevano costruito tra loro.

Il presidente ha infine ringraziato le strutture tecniche di Regione e Ministero che si sono mosse con sincronia e il ministro per la passione che ha messo in questa vicenda, per l’impegno, per le tante riunioni convocate e per l’efficacia del suo intervento. Ha detto che negli ultimi due giorni si è sempre tenuto in contatto e in rapporto costante con il ministro.

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FIM-CISL: AFERPI, PASSA A JINDAL E SI APRE UNA NUOVA FASE PER PIOMBINO

Con la firma quest’oggi, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, si chiude una fase importante della vertenza Ex-Lucchini di Piombino, ora Aferpi. La società che controlla le acciaierie della città toscana passa dall’algerina Cevital al gruppo siderurgico indiano Jsw Steel, che fa capo alla famiglia Jindal, per circa 75 milioni di euro.

Cevital, che aveva rilevato il polo siderurgico toscano, si è dimostrata nei mesi scorsi incapace di adempiere agli obblighi contrattuali previsti dalla cessione commissariale. Solo grazie all’intervento del Mise, che  ha inviato al collegio sindacale di Aferpi una diffida, è stato possibile accelerare i tempi per il passaggio di mano dell’attività siderurgica a una nuova proprietà.

Con l’ingresso degli indiani di Jindal si chiude una fase molto delicata, durante la quale si è corso il rischio che Aferpi venisse inserita nella  black list di RFI per la mancata fornitura di rotaie, un’eventualità che avrebbe comportato l’esclusione da  futuri bandi di gara a causa delle inadempienze per la produzione e consegna.

Ora dopo la firma del memorandum of understanding,  ci sarà la fase di due diligence che durerà fino al 31 marzo, giorno per cui è previsto il closing. Subito dopo bisognerà aprire il confronto con la nuova proprietà sul piano industriale e occupazionale. Piombino e i circa 2200 lavoratori aspettano da troppo tempo il rilancio dell’acciaieria. Jindal, che contrariamente a Cevital ha il suo core business nella siderurgia, ha tutte le carte in regola perché Piombino continui a produrre acciaio come ha sempre fatto.

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Scritto da il 1.3.2018. Registrato sotto Economia, Foto, Toscana-Italia, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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DA QUANTO TEMPO...

  • QUANTO E' PASSATO DAL 1 LUGLIO 2017 DATA TERMINE DELL'ACCORDO DI PROGRAMMA CON CEVITAL?

    Nonostante l'addendum all'accordo di programma, senza il quale Rebrab sarebbe diventato Padrone a tutti gli effetti dello stabilimento, tale data viene comunque considerata dalla nostra testata come quella di inizio della crisi economica reale di Piombino. Da allora sono passati solo
    88 mesi, 20 giorni, 22 ore, 7 minute fa

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