PIOMBINO: LA POLITICA SI INTERROGA SULLA MALGESTIONE RIMATERIA
Piombino (LI) – La Consigliera comunale Carla Bezzini della lista civica “Un’Altra Piombino” ci ha inviato un comunicato di denuncia della situazione Rimateria a Ischia di Crociano. A seguire gli altri comunicati giunti nei giorni scorsi in redazione.
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CARLA BEZZINI: BASTA CON LA MALGESTIONE RIMATERIA
«Un’Altra Piombino si sta occupando da mesi del problema dei rifiuti, della discarica e di RiMateria: ha ripetutamente denunciato la malagestione di ASIU e l’enorme debito che ha lasciato sulle spalle dei cittadini della Val di Cornia; ha denunciato le gravi responsabilità politiche dei comuni che di ASIU erano i proprietari, che avrebbero dovuto controllare e che di tale voragine debitoria dovrebbero rendere conto; ha denunciato l’insostenibilità del progetto RiMateria che pensa di nobilitare dietro le solite frasi roboanti (quali economia circolare, principio di prossimità e bonifiche) la triste realtà degli enormi volumi raggiunti a suon di varianti da una discarica che sta accogliendo a ritmi serrati rifiuti provenienti da fuori; ha denunciato la mancata ottemperanza di RiMateria alla diffida della Regione Toscana, che ha contestato alla società l’inadeguatezza degli impianti e la non corretta gestione dei controlli sui rifiuti conferiti; ha denunciato i disagi e i malesseri degli abitanti delle zone limitrofe e ha chiesto che l’Asl conducesse un’indagine epidemiologica sul loro stato di salute; ha chiesto che ARPAT rendesse noti i dati sullo stato delle acque e dell’aria nella zona della discarica. Ha dato voce ai cittadini stanchi e inascoltati.
Niente si è mosso; secondo gli ammistratori tutto va bene: la percezione degli odori è soggettiva e legata ai venti, RiMateria non è a norma, è vero, ma sta lavorando per esserlo entro l’anno, RiMateria bonificherà parte delle discariche abusive esistenti e poi, del resto, abbiamo l’enorme trave di un SIN che è uno dei 44 siti più inquinati d’Italia e vogliamo guardare la pagliuzza della discarica? Ancora: con tutti gli inquinanti pericolosi accumulati negli anni e con tutto l’amianto presente negli stabilimenti ex Lucchini, vogliamo ostacolare proprio RiMateria che invece si propone di bonificare tutto questo?
Niente di più falso: la montagna che si è innalzata su uno dei golfi più pregiati della Toscana è fatta di rifiuti provenienti da fuori (comprese le due società indagate dalla DDA di Firenze per traffico di rifiuti illeciti) mentre non un grammo dei nostri veleni stoccati a cielo aperto è stato trattato. E questo perchè la reale mission di RiMateria era ben più prosaica: far sparire il debito devastante che ASIU ha lasciato ai cittadini, i quali lo stanno pagando in termini di salute e di danno ambientale. Il progetto di RiMateria aveva un senso solo se inserito nel piano delle bonifiche del SIN. Ma così non è. Oggi, tutti cominciano a interessarsi del problema, dovendo prendere atto della protesta degli abitanti, raccolta dal consiglio di quartiere Populonia.
Alcuni, però, lo fanno continuando a non ascoltare i cittadini, continuando a non capire che la vecchia politica dello scambio tra salute e vantaggi economici non può aprire la strada della rinascita e della diversificazione. Chi propone di fare dell’industria dei rifiuti un core businness, chi pensa di barattare l’impatto ambientale con l’impatto economico, rimane prigioniero della vecchia politica che antepone l’interesse economico di pochi all’interesse della collettività. Politici che pensano di trasformare Piombino in un polo per il trattamento dei rifiuti, non sono capaci di una visione generale di rinascita e rimangono ancorati proprio a quei vecchi schemi ideologici che dicono a parole di voler contrastare, e che fortunatamente incontrano sempre meno consensi.
Chi pensa di dover compensare i danni alla salute e all’ambiente con i vantaggi economici di alcuni settori privati, vada ad abitare in Colmata. Anche dire che si dovrebbe rendere “invisibie” la discarica, che la si dovrebbe sistemare alla svelta e risolvere le emissioni odorigene, è una sciocchezza.
Ci dica come si fa ad oscurare una montagna di 32 metri che si sta ulteriormente ampliando verso il mare e che poco ha a che vedere con la presunta vocazione turistica. I miasmi non derivano solo dal biogas, ma anche dal tipo di conferimenti. Non solo l’aria è inquinata (e abbiamo chiesto i dati) ma anche l’acqua , e con sostanze correlate a importanti patologie. Certa politica, che non ascolta i cittadini, ma li giudica dall’alto della propria presunta lungimiranza, è la politica della conservazione. Al contrario, chi è accusato di grattare la pancia della gente, cerca invece di dare voce ai cittadini, soprattutto di ascoltarli, anzichè considerarli non in grado di comprendere le strategie dei politici.
Un’Altra Piombino
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PIOMBINO: I CINQUE STELLE PORTERANNO IN CONSIGLIO I QUESITI EMERSI DALL’ASSEMBLEA
«Discarica, i cittadini devono avere risposte»
Discarica di Montegemoli: i Cinque Stelle annunciano che presenteranno una mozione per portare i consiglio le domande dei cittadini, domande che ‘Il Telegrafo’ ha pubblicato nell’edizione di ieri. «Venerdì – ricorda il gruppo consiliare 5 Stelle guidato da Daniele Pasquinelli – si è svolta una riunione alla sala del multizonale, in località Fiorentina, su iniziativa del Quartiere Populonia, per ascoltare cittadini e società Rimateria relativamente alle problematiche della discarica di Ischia di Ischia di Crociano. Il disagio che stanno vivendo gli abitanti della zona a causa del fortissimo odore proveniente dall’area della discarica non è più solo un problema per il quartiere interessato, ma anche per tutti gli altri».
«La discarica – sottolineano i 5 Stelle – rappresenta un biglietto da visita per l’intera città, l’odore insopportabile giunge anche a distanze sempre maggiori, senza considerare che siamo alle porte della stagione estiva. Piombino intende diversificare la propria economia, allontanandosi dalla monocultura siderurgica ed evitando di consegnarsi ad un unico nuovo settore».
«Vogliamo che Piombino diventi un polo di smaltimento per rifiuti speciali? Turismo, diportismo, enogastronomia legata alle produzioni locali: come è possibile conciliare tutto questo tutto con quelle maleodoranze, che accompagnano chi visita la nostra città fino al mare?» si chiedono Pasquinelli e gli altri consiglieri comunali. Che poi affermano: «La riunione è stata fortemente partecipata e caratterizzata da toni molto accesi. Assenti: sindaco, assessore all’ambiente e i rappresentati legali dell’azienda. A intervenire in difesa di Rimateria erano presenti solo alcuni dipendenti, comprensibilmente preoccupati per il proprio lavoro. Ora costringeremo la a maggioranza a prendere una posizione in merito, senza più sottrarsi alle risposte necessarie».
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GELICHI: MANTENIAMO LA MENTE LUCIDA SUI RIFIUTI
I miasmi che si diffondono nell’area di Montegemoli devono essere fermati, così come la discarica deve essere resa invisibile, o almeno non deve sembrare una discarica. Questa l’emergenza, poi ci sarebbe la parte imprenditoriale, dove un territorio come il nostro dovrebbe pretendere che attività ambientalmente impattanti abbiano una ricaduta compensativa sul territorio in termini economici. Parliamo di quello che succede a Peccioli da anni, “solo nel 2016 la discarica Belvedere ha prodotto un impatto economico diretto sul territorio di oltre 20 milioni di euro, salgono a 147,7 milioni considerando il periodo 2004-2016” fonte Il Sole 24 ore.
Puntare il dito oggi su Rimateria com’è stato fatto ieri al Multizonale dalla politica, serve solo a soffiare sul fuoco, l’effetto è d’inizio campagna elettorale. Rimateria ha preso un’eredità pesante, un debito di venti milioni cui aggiungere i nove di fine campagna per il mantenimento della discarica, ce ne siamo accorti solo oggi? La responsabilità dell’odierna situazione è Politica e pesa come un macigno, se questo territorio ha ospitato invano quattro discariche senza vedere alcun vantaggio economico, a Peccioli molti cittadini azionisti oggi acquisiscono direttamente 2,8 milioni fra dividendi, interessi sulle obbligazioni e stipendi del centinaio di dipendenti.
Tutta la politica oggi dovrebbe pretendere che lo Stato avvii in fretta quel processo di Bonifica e smantellamenti del Sin che non devono più attendere, un’area che diventa sempre più incontrollabile. Allora si che potrebbe avviarsi quella che è stata tanto sbandierata come Economia Circolare e che a oggi è solo tangenziale, cioè dal territorio non si tratta ancora nulla e viene tutto da fuori. Il ciclo dei rifiuti, fatto con criterio, potrebbe diventare uno dei core business di questo territorio, costretto comunque a smaltire tutto lo schifo che ha prodotto in questi luminosi anni di benessere. Proviamo a guardare la luna, invece del dito, per una volta; sistemiamo alla svelta i problemi della discarica e avviamo un percorso serio per un nuovo Accordo di Programma, al cui interno siano protagonisti il ciclo dei rifiuti e la bonifica del Sin; ma servirebbe la politica, se una gratta la pancia ai cittadini, l’altra è assente da un pezzo.
Riccardo Gelichi
Portavoce Ascolta Piombino
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