PIOMBINO: MA COSA VUOLE FARE DAVVERO IL COMUNE ALL’ENEL?
Piombino (LI) – Fallito il progetto dell’Outlet di Tor del Sale, sulla dismissione e bonifica della centrale Enel è sceso il silenzio. La lista civica “Ascolta Piombino” chiede chiarimenti perchè le voci che circolano sono tutt’altro che chiare. Pubblichiamo la nota integralmente.
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“Dell’outlet se n’e parlato per mesi, di cosa si insedierà domani al posto dell’Enel non se ne deve parlare. Tutto inizia con un articolo del Tirreno “Salta il Progetto dell’Outlet a Tor del Sale”, ispirati, i consiglieri comunali di opposizione chiedono chiarimenti in Consiglio. Il Sindaco non ritiene di dover rispondere e il Presidente Angelo Trotta rimanda la discussione ad una futura IV commissione, ma la presidente Geri lo smentisce un minuto dopo.
Ascolta Piombino per quel consiglio, aveva una mozione inerente gli usi dello specchio acqueo portuale ex Porto Enel e vasche limitrofe, nella disponibilità del demanio marittimo gestito dall’AP, chiedendo di destinare le attuali strutture per la permanenza delle attività già esistenti di itticoltura, ma soprattutto per garantirne l’assegnazione a soggetti terzi per un utilizzo nautico e turistico. Questo in attesa della bonifica delle aree di proprietà Enel dove, sempre in base alle indiscrezioni giornalistiche, in quel sito dovrebbe sorgere un centro turistico ricettivo. La mozione è stata bocciata.
L’obbiettivo della lista era di attivare nell’immediato la potenzialità di un porto che al momento sta cadendo a pezzi mentre qualcuno potrebbe investirci. La linea del PD è unanime, le aziende di acquacoltura si insedieranno nel molto futuro porto della chiusa e senza progetti non si parla di niente.
Ergo le previsioni urbanistiche la fa ancora una volta il privato senza concertazione alcuna, sopra la testa dei piombinesi, il leitmotiv di questa ideologia tutta locale.
Il progetto di riconversione dell’Enel rientra all’interno di un processo di riqualificazione di siti industriali dismessi pensato da Enel che si chiama“Futur-e”, ci sembra strano che non lo si concerti con le amministrazioni, fino all’Outlet almeno ci sembrava lo fosse.
Ci è sembrato altresì paradossale sbandierare l’avvio di attività economiche come l’itticoltura, che per essere precisi iniziano nel 2009 “amministrazione Anselmi”, e poi essere del tutto indifferenti alle esigenze logistiche di quest’ultime”.
Il portavoce della Lista Civica
Ascolta Piombino