PIOMBINO: «LE VARIANTI SI FANNO PRIMA DEI PROGETTI»
Piombino (LI) – Riceviamo e pubblichiamo un comunicato congiunto, arrivato in redazione alcuni giorni fa, di tutte le opposizioni in Consiglio comunale, in relazione all’Outlet e alle successive previsioni per la Ex centrale Enel di Tor del Sale.
«La variante per la riconversione dell’Enel ad altri usi è strategica per questo territorio, e se come dice Il sindaco Giuliani, loro hanno sempre avuto una visione, per noi opposizioni, sembra che invece regni la più totale confusione. Si parla di un Outlet dal 2015, ma per sapere che la Regione ha bocciato il progetto, abbiamo dovuto attendere il Tirreno.
Il sindaco alla richiesta del Presindente Callaioli, in Consiglio non ha voluto rispondere, eppure c’erano anche gli esponenti del PD. In Consiglio si sono discusse mozioni specifiche che hanno per ben due volte chiesto la necessità di modificare la destinazione urbanistica delle aree portuali della centrale, al fine di permettere all’Autorità Portuale di Piombino la riassegnazione per nuovi usi, a soggetti terzi, in quanto aree del demanio marittimo non più nella disponibilità dell’ENEL, e soggette alla pianificazione del Comune di Piombino.
Per quanto invece riguarda le aree della centrale, essendo soggette a successiva bonifica, non ci sono criteri di urgenza per non aprire una discussione in merito al loro futuro utilizzo. Quando abbiamo una “visione”, la programmazione del territorio si fa prima di aspettare un progetto specifico elaborato da un privato; anche perché l’alternanza di notizie ufficiose sull’acquisto della centrale ENEL da parte di società private, l’indisponibilità dell’Amministrazione Comunale a dare chiarimenti in merito, e le indiscrezioni su possibili nuove destinazioni urbanistiche, tese a modificare l’attuale destinazione D1.1 (industria energetica), in possibili attività turistiche con chiaro incremento di valore delle aree ex centrale, ci preoccupa e non poco.
Le opposizioni – termina la nota – con la speranza che l’Amministrazione Comunale chiarisca al più presto tali circostanze, segnalano comunque quanto sarebbe scorretta qualsiasi variante che modificasse le destinazioni d’uso, successivamente all’atto di acquisto, e a favore di una società privata. Scorrettezza che nel caso delle aree del demanio marittimo, attinenti il porto, potrebbe trasformarsi in illegittimità degli atti, poiché la loro assegnazione può avvenire solo dopo la pianificazione e in base a specifici bandi di evidenza pubblica».
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