RIFIUTI: MA “SEI” SARA’ A TEMPO INDETERMINATO?
Suvereto (LI) – Continuano ad uscire informazioni “inquietanti” dal fascicolo prodotto dalla commissione d’inchiesta parlamentare. Dopo “Rimateria” ed i 100 fusti di mercurio dichiarati dal procuratore della Repubblica Greco, adesso è il turno di “SEI Toscana”, l’azienda che si è sostituita ad Asiu e la cui struttura è ben illustrata in questo articolo de “Il GIunco” dell’anno scorso , e che adesso torna alla luce grazie ad un comunicato del Sindaco di Suvereto Giuliano Parodi.
Il documento della commissione parlamentare d’inchiesta può essere scaricato integralmente a questo indirizzo.
Leggiamo insieme il comunicato del Sindaco Parodi.
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L’INQUIETANTE QUADRO DI ATO SUD VENUTO ALLA LUCE DALLA COMMISSIONE D’INCHIESTA PARLAMENTARE
«Inquietanti le testimonianza riportate su ATO SUD e SeiToscana nel documento della Commissione di inchiesta parlamentare commenta il sindaco Parodi al termine della lettura del corposo documento di olte 300 pagine definisco un quadro che e’ bene i cittadini conoscano per farsi un idea del labirinto costruito ad hoc per attuare una gestione confuso e difficilmente tracciabile di costi e servizi dove cittadini e sindaci diventano vittime di un sistema voluto dal PD regionale e nel caso della Val di Cornia fortemente voluto dalle amministrazioni comunale nel 2011, con il forzato trasferimento dei nostri comuni nell’ATO SUD.
“Il presidente della società SEI Toscana, Roberto Paolini – continua il sindaco – nel corso dell’audizione del 19 luglio 2017, ha contestato all’ATO Sud Toscana la mancata redazione di un piano d’ambito, che non consente alla società di programmare investimenti.
Pertanto, in mancanza del piano d’ambito,viene elaborato un piano dei servizi esecutivi (PSE) annuale, che determina il piano dei servizi nel quale sono rappresentati tutti i percorsi e i sistemi di servizio che la SEI deve svolgere, il cui esito è oggetto di rendiconto all’autorità d’ambito (che ha quindi la funzione di verifica). Da questo punto di vista il controllo della qualità dovrebbe essere eseguito dall’autorità d’ambito ma, in realtà, ciò non avviene. Stesso discorso vale per la tariffa, posto che non si sa bene cosa comprenda, mancando il calcolo del costo dei servizi.”
La criticità dell’ATO è determinata dal fatto che, dopo l’allontanamento, a novembre del 2016, del direttore generale Andrea Corti, l’operatività dell’ATO risulta praticamente bloccata, tanto più che a distanza di oltre 3 anni dall’inizio del servizio (gennaio 2014), manca il piano d’ambito previsto dall’articolo 201 del decreto legislativo n. 152 del 2006 che, viceversa, avrebbe dovuto precedere lo stesso contratto di servizio, quale fondamentale strumento di pianificazione del servizio di gestione integrata dei rifiuti, propedeutico ai conseguenti affidamenti, mediante procedure di gara.
Inoltre, di fatto, l’ATO non svolge alcun controllo sulla regolare esecuzione del contratto di appalto concluso con la SEI Toscana perché, allo stato, non è in grado di espletare tale attività.”
Per quanto riguarda i crediti TIA non riscossi, spettava all’autorità d’ambito definire tali crediti, che dovevano essere ribaltati in tariffa, cioè posti nella tariffa dei cittadini, in modo da acquisire i fondi necessari per pagare i precedenti gestori. Si tratta di un posizione che non solo non ha fondamento contrattuale, ma che è contraria alla ratio del contratto medesimo, dal momento che, come si è detto in premessa, la durata ventennale del contratto aveva la sua ragion d’essere nell’impegno del RTI di costruire i due impianti anzidetti, nonché di acquistare i crediti
TIA, esclusa la possibilità di scaricare in tariffa tali crediti, in quanto tale possibilità non era prevista nel bando di gara e nel contratto di appalto.
“Nel frattempo, a fronte di una pretesa riduzione delle tariffe da parte dei comuni conclude il sindaco Parodi – SEI Toscana ha chiesto e ottenuto la proroga del contratto di appalto per tempo indeterminato dopo la scadenza del ventennio, con contratto integrativo.
A tutto ciò va aggiunto un aspetto singolare della gestione ordinaria, costituito dal fatto che la SEI Toscana, quando conferisce i rifiuti urbani raccolti a impianti di trattamento, provvede poi al ritiro degli scarti presso gli stessi impianti e al loro successivo trasferimento presso altri impianti ovvero in discarica, con evidente profitto per i gestori degli impianti e conseguenti oneri a carico della tariffa (la S.T.A. possiede il termovalorizzatore di Scarlino e controlla totalmente SeiToscana).”
La soluzione corretta, di tutte o di gran parte delle problematiche sopra esposte, potrà essere avviata solo se i soci pubblici decideranno di riprendere la maggioranza del capitale sociale di SEI Toscana».
Giuliano Parodi
sindaco