PIOMBINO: JINDAL, VIA AI LAMINATOI, MA L’ACCIAIO NON PRIMA DEL 2023

un momento della presentazione

Jindal e Azzi

il cronoprogramma per Piombino

un momento della presentazione

Piombino (LI) – Oggi l’imprenditore indiano dell’acciaio, Sajjan Jindal, ha visitato lo stabilimento della Ex Lucchini di Piombino ed in seguito ha incontrato lavoratori e sindacati. A seguire, tra le 12 e le 13.30 al Cinema-Teatro Metropolitan, l’imprenditore ha incontrato i numerosi lavoratori presenti insieme al governatore Enrico Rossi, il sindaco Giuliani e il consigliere regionale del Pd Anselmi. Secondo il cronoprogramma i laminatoi ripartiranno subito, ma si tornerà a produrre acciaio a Piombino nel 2023.

In questo primo confronto sui piani del gruppo e il rilancio della storica fabbrica il gruppo indiano ha annunciato  la ripresa delle attività dei laminatoi per fine settembre. A presentare la JSW Fausto Azzi, ex amministratore delegato Aferpi, che ha illustrato le caratteristiche del gruppo, al sesto posto nella classifica tra i top 37 “world class” della siderurgia nel 2017, una produzione complessiva di 18 milioni di tonnellate di acciaio, quotazioni in borsa di 12 miliardi di dollari, un fatturato di 9,3 milioni di dollari solo per l’acciaio., con potenzialità di ulteriore crescita e sviluppo e l’obiettivo di portare la produzione di acciaio a oltre 23 milioni di tonnellate nel 2020, ulteriori possibilità di espansione a livello commerciale.

E poi attenzione all’ambiente, alla formazione, all’istruzione, arte cultura e patrimonio, alla società. In questo contesto c’è Piombino, il primo investimento di JSW in Europa, sul quale si ripongono molte speranze e aspettative.

il cronoprogramma per Piombino

Perchè proprio Piombino: perché ha la capacità di fornire accesso al mercato europeo – ha detto Azzi nella sua presentazione – perché è una location strategica grazie alla presenza del porto, perché la location è capace di ospitare profitti di sviluppo con nuove installazioni siderurgiche. Quindi il business plan illustrato da Azzi conferma la volontà di partire immediatamente con la ripresa della laminazione (la 1° nave di billette arriverà nella seconda metà di agosto).

“Insieme alle demolizioni da realizzare nel 2019 – ha detto Azzi – lavoreremo sin da subito per il progetto di sviluppo ed elaboreremo uno studio di fattibilità entro 18 mesi per l’avvio della 2° fase, quella che porterà alla realizzazione di due forni elettrici a partire dal 2020, con l’obiettivo di produrre 3 milioni di tonnellate di acciaio. A quel punto si potrà pensare alla 3° acciaieria elettrica per avviare una produzione integrata anche con i lunghi.”

Sanjjan Jindal e Fausto Azzi

Nel suo intervento l’imprenditore Sajjan Jindal ha commentato parlando di un “investimento di successo”. Ha poi garantito che Piombino diventerà uno dei più importanti siti di produzione di acciaio in Europa. L’azienda indiana, che produce nel mondo diciotto milioni di tonnellate di acciaio, con un fatturato pari a 9 miliardi e 300 milioni di euro, si è posta come obbiettivo per Piombino quello di portare al massimo della capacità gli impianti di laminazione esistenti e sviluppare il porto. E poi, a partire dal 2020 costruire una nuova acciaieria nel massimo rispetto ambientale.

 

Scritto da il 31.7.2018. Registrato sotto Economia, Foto, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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