UGL: SEI TOSCANA, GLI INTERINALI E LE COOPERATIVE
A seguito dell’incontro con la direzione aziendale di Sei Toscana, gestore del servizio integrato dei rifiuti urbani nelle province dell’Ato Toscana Sud (province di Arezzo, Grosseto e Siena e sei comuni della provincia di Livorno), i Segretari Generali Ugl per le province convolte Marco Turcheria, Marcello Boscagli ,Giuseppe Dominici e Sabrina Nigro affrontano quanto uscito dall’incontro. Leggiamolo insieme.
«Per la nostra sigla, entrata da qualche mese con una RSU, Andrea Rabiti, si è trattato di uno dei primi incontri che ci ha visti coinvolti come segreteria confederale.
Tra l’altro la tematica trattata nel confronto è stata la sospensione di 200 contratti in somministrazione!!
La scelta è stata motivata dall’azienda in previsione dell’applicazione del decreto “dignità”. Nei fatti si tratta di una vera e propria beffa per i lavoratori coinvolti che da anni garantiscono la qualità del servizio con contratti a termine. Sappiamo bene tutti che questa tipologia di contratto ha delle regole ben precise e che il problema, decreto oppure no, comunque si sarebbe presentato . L’ azienda ha dichiarato un deficit di 200 operatori contro 464 interinali presenti fino ad oggi in Azienda. Pur volendo tralasciare il perché nessuno si sia mai accorto che il numero degli interinali superasse ben oltre la percentuale prevista dal contratto, per quale motivo siamo arrivati ad avere numeri così alti di interinali in una Azienda come la Sei?
Certo la priorità oggi è capire come tutelare questi lavoratori ma non si può far finta che il problema prima o poi non sarebbe venuto fuori e che sia andato avanti per anni nell’indifferenza dei soggetti che avrebbero dovuto prendere visione della situazione non arrivando a tempi così ristretti e con il 18% in più di contratti a termine rispetto a quanto previsto .
La proposta dall’azienda di affidare il servizio a cooperative non può essere vista come risoluzione della vicenda e neanche condivisa perché inaccettabile che un lavoratore della cooperativa abbia un salario più basso e minori tutele a parità di lavoro svolto da un dipendente della Sei Toscana.
Tra l’altro i cittadini continuano a pagare sempre gli stessi importi per il servizio, quindi i soldi che l’azienda risparmia dando in affidamento il lavoro a cooperative dove vanno a finire ?
Le responsabilità sono da ricercare sicuramente nella direzione aziendale ma anche dalla assenza della politica che avrebbe dovuto esigere un piano industriale, strumento necessario per definire numeri e servizi.
Ad oggi esiste solo un’ipotesi di stabilizzazione di 45 lavoratori e tutti gli altri? Nella migliore delle ipotesi riassorbiti nelle cooperative con retribuzioni più basse e spesso, ci risulta, senza neanche mezzi a disposizione e attrezzatura appropriata per svolgere al meglio il servizio.
Al prossimo incontro , previsto per il giorno 11 settembre, ci auguriamo che l’Azienda si presenti con proposte diverse che diano risposte concrete. Ci auspichiamo che chi governa i territori interessati intervenga direttamente, non limitandosi a semplici critiche sulla stampa.
Dal canto nostro ci muoveremo affinché non si assista all’ennesima perdita di posti di lavoro seguendo molto attentamente la vicenda, vigilando soprattutto affinché venga rispettata la “Dignità” del lavoratore/famiglia coinvolta, sulla sicurezza ed anche a tutela della cittadinanza che continua a pagare, non a prezzi ridotti, per un servizio spesso non di qualità».