PIOMBINO: A PORTE CHIUSE LA COMMISSIONE SUI QUESITI REFERENDARI
Piombino (LI) – La giunta comunale di Piombino ha nominato le commissioni che dovranno valutare l’ammissibilità o meno dei due quesiti presentati. Subito è nato un caso politico, con la bocciatura da parte del presidente del consiglio comunale, Angelo Trotta, della richiesta presentata dal Movimento 5 Stelle di effettuare la diretta streaming delle riunioni delle commissioni. Intanto a livello di Val di Cornia, nei Comuni di San VIncenzo e Campiglia si stanno costituendo analoghi comitati promotori referendari sempe su RImateria.
Faranno parte delle due commissioni Angelo Trotta in qualità di presidente, Maria Luisa Massai, segretario generale, Maurizio Poli, dirigente affari legali, Federico Paradisi, responsabile servizio elettorale, l’avvocato Renzo Grassi in qualità di esperto indicato dal sindaco, e due esperti indicati dal Comitato promotore, gli avvocati Francesco Ferrari per il primo quesito e Fabrizio Callaioli per il secondo quesito.
Le commissioni si riuniranno per la prima volta domani alle 15 per avviare il lavoro di analisi dei due quesiti presentati, e dovranno terminare i propri lavori e comunicare l’ammissibilità o meno dei due quesiti entro il 31 ottobre. Nel mese di novembre sarà nuovamente il consiglio comunale a esprimersi, ribaltando potenzialmente la decisione della Commissione mediante una maggioranza qualificata del consiglio e cioè dei due terzi dei consiglieri.
A proposito della diretta, che ha chiesto anche la nostra testata, per il Movimento 5 Stelle serve per «garantire il massimo livello di trasparenza e condivisione su tutto l’iter, e assume un’importanza fondamentale in virtù del fatto che il raddoppio della discarica non era contemplato nel programma politico del 2014, per cui manca un preciso mandato elettorale da parte della cittadinanza piombinese. Questo comporta – sostengono i 5 Stelle – che essa debba trovarsi quindi nella condizione di massima informazione per esprimersi poi in modo consapevole su un tema così rilevante. Un parere contrario alla realizzazione di questa richiesta, dovrebbe essere supportato da precisi riferimenti normativi, visto che ciò che non è esplicitamente vietato da essi è da considerarsi legittimamente consentito».
Il presidente del consiglio comunale Angelo Trotta ha risposto ufficialmente alla richiesta facendo presente che la Commissione «è un organo tecnico e non politico, chiamato a esprimere un parere sulla ammissibilità del referendum. Come tale, i lavori non sono pubblici e non è consentita la registrazione in diretta».
Il Comitato di Salute Pubblica, messo al corrente, solo poche ore prima, sul termine di presentazione del proprio Rappresentante nelle Commissioni che dovranno discutere l’ accettazione dei Quesiti Referendari, ha valutato in questa azione la possibilità di un goffo tentativo da parte dell’amministrazione comunale per ostacolare quello che viene comunemente accettato in qualsiasi Democrazia.
Il Comitato «ritiene inoltre che sia un diritto dei Cittadini quello di essere informati, per poter successivamente esprimere, con cognizione di causa, il proprio parere su un tema che riguarderà il futuro della Città, e a tal fine reputa indispensabile che sia ammessa la partecipazione del pubblico come auditori alla discussione sui quesiti Referendari e contemporaneamente, sia comunque effettuata la diretta streaming. Il mancato ottenimento di queste elementari richieste per un Paese Democratico,oltre a ledere il diritto all’informazione, verrà visto come una precisa volontà di tenere all’oscuro i Cittadini sul raddoppio della discarica e sulla ipotetica bonifica, sempre menzionata, ma mai realizzata».