CAMPING CIG: «MA QUALE GRANDE FAMIGLIA IN AFERPI»?

gli operai del Camping CIG

Piombino (LI) – Cresce la preoccupazione del Camping CIG per il destino della siderurgia a Piombino, con l’imprenditore indiano che, pur mantenendo gli impegni, mostra la reale consistenza dell’accordo tanto voluto dal precedente ministro Calenda. Da leggere.

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Il “nuovo corso” del grande manager dell’acciaio Jindal mostra sempre piu’ il vero volto. Non bastava la contaminazione delle docce, l’ ora di straordinario obbligatoria, il lavoro dato col contagocce, gli investimenti sui treni che non arrivano.  Ora rischiamo seriamente di restare senza salario per due o tre mesi, grazie alla sconcertante ”disattenzione”   (o  cinico calcolo?)  di una Azienda che non ha monitorato il monte ore disponibile di CIG , tralasciando cosi’ di prendere per tempo le contromisure necessarie.  Hanno ridotto al minimo le ore lavorate per risparmiare quattro lire, fregandosene del fatto che avrebbero messo  in drammatica  difficoltà economica i lavoratori di quella che dovrebbe essere la “grande famiglia Jindal”.

L’ Azienda  ha voluto inserire nell’ Accordo di Programma, come  presupposto essenziale del suo  impegno per il mantenimento dei livelli occupazionali, la continuità della erogazione dell’ammortizzatore sociale da parte delle istituzioni pubbliche. Ora l’ Azienda stessa mette di fatto “in mora” Governo e Regione e potrebbe tentare di rivendicare la”libertà di licenziamento” sin da subito. Se dal buongiorno si vede il mattino, l’ era Jindal si annuncia tempestosa.

Le organizzazioni sindacali maggiori che, incredibilmente, non hanno preteso che l’ Azienda fornisse via via informazioni sulla  situazione (rapporto tra ore lavorate e ore in CIG), hanno di fatto assecondato il suo gioco. Viene al pettine uno dei nodi del “verbale di incontro”  del 12/6/2018 (che ha valenza a tutti gli effetti di accordo sindacale) che è stato firmato senza che si fosse ottenuta la certezza formale della continuità degli ammortizzatori da parte del Governo.

Ora, con l’ acqua alla gola, bisogna correre urgentemente ai ripari.

Noi proponiamo alla discussione i punti che seguono.

– la Regione deliberi subito  la CIG in deroga, finanziata  per le Aree di Crisi Complessa, coprendo il periodo fino  all’ entrata in vigore dell’annunciato decreto governativo della nuova  CIG per le aziende in crisi (che è previsto per l’ inizio del 2019);

–  Regione e Azienda compensino con una integrazione  la perdita dei  200, 250 euro (rispetto al salario attuale) che la CIG regionale determinerebbe nell’ultimo trimestre 2018, nonché l’ eventuale decurtazione che potrebbe derivare dalla applicazione del nuovo decreto del Governo dal gennaio 2019.  Peraltro l’ Azienda è la prima responsabile di quanto sta avvenendo e non si capisce perché l’errore debba essere pagato dai lavoratori.  La Regione , dal canto suo, verrebbe   sgravata dal  nuovo decreto governativo  dall’impegno, già assunto,  di assicurare gli ammortizzatori sociali per il 2019: una integrazione le costerebbe comunque meno della prevista  assunzione totale dell’ onere.

– Va inoltre studiata  la possibilità di manovre di defiscalizzazione per chi è in CIG e per chi è caduto in gravi difficoltà economiche nelle Aree di crisi complessa ;

– Vanno previste soluzioni adeguate per le ditte dell’indotto , i cui lavoratori sono ormai allo stremo.

Sarebbe assurdo che in questa storia ci rimettessero  i lavoratori, gli unici che hanno rispettato i patti sin dall’inizio della crisi siderurgica piombinese,  rinunciando a suo tempo, senza lotta,  ad un terzo del salario in cambio della prospettiva  di tornare a colare acciaio, come  aveva assicurato il Presidente Rossi.

Ai sindacati diciamo: è inconcepibile che tutto cio’ accada senza che i lavoratori vengano informati e ascoltati. Occorre andare subito ad una assemblea dei lavoratori per prendere decisioni consapevoli sulle strade da percorrere e sulle iniziative di lotta da mettere in campo.

Coordinamento Art. 1 Camping CIG

Scritto da il 21.10.2018. Registrato sotto Economia, Foto, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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  • QUANTO E' PASSATO DAL 1 LUGLIO 2017 DATA TERMINE DELL'ACCORDO DI PROGRAMMA CON CEVITAL?

    Nonostante l'addendum all'accordo di programma, senza il quale Rebrab sarebbe diventato Padrone a tutti gli effetti dello stabilimento, tale data viene comunque considerata dalla nostra testata come quella di inizio della crisi economica reale di Piombino. Da allora sono passati solo
    88 mesi, 23 giorni, 2 ore, 3 minute fa

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