PIOMBINO: «HANNO BOCCIATO I REFERENDUM, MA NON CI FERMERANNO»
«Dopo il pronunciamento negativo delle commissioni istituite per valutare l’ammissibilità dei due quesiti referendari sul raddoppio della discarica di Ischia di Crociano e sulla sua privatizzazione, è stata convocato per giovedì 29 novembre il Consiglio Comunale che dovrà prendere atto di tali deliberazioni e ratificarle. In realtà, il Regolamento adottato dal Comune di Piombino prevede che il Consiglio Comunale possa deliberare in difformità, a maggioranza qualificata dei due terzi dei consiglieri in carica. Cioè il Regolamento riconosce la sovranità del Consiglio comunale come massima istanza rappresentativa della comunità.
Tremila cittadini hanno firmato per chiedere la possibilità di esprimersi su un progetto tanto impattante sul futuro del territorio, due imponenti manifestazioni hanno portato in piazza centinaia di persone , affollate assemblee pubbliche hanno visto una partecipazione interessata e crescente di cittadini spinti dal desiderio di saperne di più e dalla determinata volontà di contare.
Niente di tutto questo è valso a fermare la protervia di amministratori che continuano ad ignorare la volontà popolare riparandosi dietro una concezione elitaria della democrazia, la cosiddetta “democrazia di mandato”, in base alla quale la democrazia si esplica esclusivamente in occasione del voto: tra un voto e l’altro chi governa decide in barba a qualunque verifica, nemmeno quando sia richiesta con tanta forza come in questo caso.
Nemmeno quando certe scelte politiche, di enorme rilievo, siano fatte senza che chi governa ne abbia ricevuto legittimo mandato: nel programma elettorale di questa amministrazione non era previsto il progetto della montagna di rifiuti che è sorta a Ischia di Crociano e ancor meno il suo raddoppio. Tanto varrebbe, a questo punto, cancellare l’istituo referendario dallo Statuto del Comune!
Ma noi non ci arrendiamo: non vogliamo il raddoppio di una discarica che sarà la più grossa di Italia e una delle più grandi d’Europa: incastrata tra il mare, due fiumi, un’oasi WWF, in una zona a forte rischio idraulico e a pochi metri da un centro abitato. Vogliamo i carotaggi che ci sono stati promessi. Vogliamo poter esercitare un diritto democratico sancito dalla Costituzione: il diritto di esprimerci e di partecipare alle scelte che condizioneranno per molti anni il futuro del nostro territorio e la salute dei nostri figli.
Le forze di minoranza, insieme al consigliere di Spirito Libero, avevano chiesto che il Consiglio Comunale si potesse svolgere al teatro Metropolitan, per permettere la partecipazione dei cittadini, e che il Comitato potesse avere diritto di parola. Richieste negate, per discutibili e soggettive interpretazioni di cavilli procedurali.
Ma cercheremo ugualmente di far sentire la nostra voce: martedì 27 novembre alle ore 21,00 al Centro Giovani faremo un’altra assemblea pubblica per dare la parola ai cittadini e decidere il percorso da intraprendere. Non ci fermeranno».
Comitato Salute Pubblica – Piombino