COMITATO SALUTE: LA “PARTITA” SU RIMATERIA E’ APPENA COMINCIATA
Piombino (LI) – Il fetore nauseabondo che stanno respirando in questi giorni gli abitanti del Gagno, di Fiorentina e di Colmata non può far dimenticare, anche a non voler guardare quella “montagna” alta 35 metri, il problema discarica dei rifiuti speciali a Piombino. Dopo i “NO” ai referendum comunque, il Comitato Salute non sembra per nulla demoralizzato, e manda un messaggio preciso a chi pensa di aver vinto questa battaglia. Leggiamo insieme il comunicato.
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COMITATO SALUTE: LA “PARTITA” SU RIMATERIA E’ APPENA COMINCIATA
Giovedì 29 Novembre si è riunito il Consiglio Comunale che ha bocciato definitivamente i due Referendum richiesti con 3000 firme raccolte in 4 giorni dai cittadini di Piombino. I quesiti proposti riguardavano la vendita ai privati della SpA Rimateria (che tratta solo rifiuti speciali e non rifiuti urbani) e la costruzione di una nuova enorme discarica da 2.500.000 metri cubi all’ingresso Est della città.
Ancora non ci siamo del tutto ripresi dal penoso spettacolo offertoci da chi governa questo sventurato comune: copione prevedibile, attori mediocri che si sono attorcigliati in discorsi che altri avevano scritto per loro, enorme dispiegamento di forze dell’ordine che hanno filtrato gli accessi al Palazzo Comunale lasciando a chi avrebbe dissentito solo posti in piedi e fuori, sotto un megafono che avrebbe dovuto permettere di ascoltare il dibattito ma che lasciava molto a desiderare.
E l’epilogo? Tragicamente scontato: un partito che vanta di chiamarsi “democratico” rimasto da solo a negare il referendum, la prima e più alta espressione della Democrazia nel nostro Paese.
Eppure, superata la stanchezza e l’indignazione, alziamo la testa e puntiamo lo sguardo su quanto di positivo abbiamo visto. Sì, perché la gente ha dimostrato di avere ancora cuore e ideali, nonostante questi “politici” che tutto fanno tranne che farsi espressione della volontà degli elettori.
Abbiamo visto in questi mesi vari consiglieri del Partito Democratico defilarsi “alla spicciolata”, lasciando i loro incarichi in uno stillicidio di abbandoni che non ha eguali nella storia della nostra città.
Abbiamo visto tutte le forze politiche di opposizione lavorare insieme con slancio e passione, coalizzarsi contro un progetto assurdo che infliggerà un colpo mortale al nostro territorio.
Abbiamo visto un vicesindaco tentare fino all’ultimo di convincere il partito di maggioranza a un compromesso che accogliesse almeno in parte le istanze della città e infine dimettersi, portando fino in fondo l’espressione del proprio dissenso.
Abbiamo visto gli studenti partecipare a questa manifestazione nonostante la scuola non sia riuscita ad organizzare per loro nessuna iniziativa volta ad informarli di quanto sta succedendo a poche centinaia di metri dalle loro case, dalla loro scuola.
Abbiamo visto uomini e donne imbacuccati in piumini e berretti restare in paziente attesa sotto quel fievole megafono, a naso in su, decisi a non farsi scoraggiare dall’arroganza di chi ha cercato in tutti i modi di non farli partecipare.
Abbiamo sentito persone chiedere ai loro vicini di piazza e questi rispondere, le informazioni sono circolate di bocca in bocca così come l’indignazione, l’interesse, la voglia di non arrendersi. C’erano medici che parlavano dell’enorme aumento di neoplasie a cui stanno assistendo negli ultimi anni, c’erano avvocati che si confrontavano sulle vie legali più opportune per opporsi a questa ingiustizia. C’erano operai che parlavano delle loro esperienze in quell’area che si vuole adibire a megadiscarica per rifiuti speciali, che confrontavano ricordi, ricostruivano responsabilità.
C’erano donne di famiglia che sono scappate a casa a preparare il pranzo per mariti e nipoti per tornare subito dopo, decise a non mollare.
Abbiamo visto la gente darsi il cambio e assistere alla seduta del Consiglio fino a sera, indignata e incredula di fronte alle pseudo risposte, ai discorsi vuoti, alla cieca determinazione a portare fino in fondo un progetto che sembra non avere altro scopo se non quello di evitare a chi ha mal governato un’azienda di farsi finalmente carico delle proprie responsabilità.
Abbiamo visto le opposizioni ottenere almeno una sospensiva di 60 giorni sulla vendita dell’ultimo 30% delle quote. Abbiamo applaudito, abbiamo contestato, ci siamo appassionati. Ci siamo guardati negli occhi, ci siamo riconosciuti come concittadini portatori di un interesse comune e capaci di collaborazione e solidarietà.
Certo è estremamente triste che questo sia avvenuto proprio malgrado e contro chi ci amministra.
Ma alla fine è avvenuto ed è questo che di positivo vediamo: siamo di nuovo una comunità.
Per cui possiamo affermarlo con serena determinazione: la partita non finisce qui, anzi, è appena cominciata.
Comitato Salute Pubblica