CALLAIOLI: SU RIMATERIA ORMAI NON HANNO PIU’ ALCUN PUDORE
PIOMBINO (LI) – Riceviamo e pubblichiamo integralmente dal segretario di PRC Fabrizio Callaioli.
«Già un paio di mesi addietro – inizia Callaioli – lamentai una grave scorrettezza dell’amministrazione comunale, che aveva dato inizio alla procedura di vendita del secondo pacchetto azionario del 30% delle azioni di RIMateria (il 27 settembre 2018) ben nove giorni dopo il deposito della richiesta di referendum da parte del Comitato Promotore (18 settembre 2018).
Ieri, in occasione della discussione della mozione di richiesta di proroga della sospensione della vendita del detto pacchetto azionario, il sindaco, fra i vari argomenti usati per tentare di convincerci dell’impossibilità di una nuova sospensione, ci ha fornito un parere scritto da un professore di Pisa, il quale sostiene l’impossibilità di differire l’aggiudicazione definitiva delle azioni a Navarra, perché l’aggiudicazione sarebbe già avvenuta il 22 ottobre 2018 per mano del Seggio di Gara nominato dal Consiglio di Amministrazione RIMateria e comunicata con posta elettronica certificata a Navarra il 23 ottobre 2018.
Ebbene, in quei giorni era ancora in corso la procedura di analisi dell’ammissibilità del referendum sulla vendita delle azioni, condotta dall’apposita commissione di cui, tra gli altri, facevo parte. Si ricordi che la commissione ha terminato i propri lavori il 16 novembre 2018.
Quindi appare chiara a chiunque la grave scorrettezza consumata ai danni della commissione, del Comitato Promotore e dei cittadini piombinesi tutti: mentre stavamo decidendo se fosse ammissibile il referendum sulla vendita delle azioni, l’amministrazione comunale faceva continuare la procedura di vendita.
Qualcuno ricorderà anche che facemmo approvare dal consiglio comunale un documento con cui impegnavamo il sindaco e la giunta a sospendere la procedura di aggiudicazione delle azioni di RIMateria a Navarra fin quando non sarebbe stato terminato il lavoro della commissione sull’ammissibilità del referendum.
Il sindaco ha tradito anche quell’impegno.
È evidente per chiunque: non si può, da una parte condurre un confronto con i cittadini per valutare l’opportunità di fare una cosa (il referendum sulla vendita) e dall’altra fare la cosa che sarebbe oggetto del referendum, ossia la vendita stessa.
Ma non è finita qui, come recitava l’adagio di un noto comico l’amministrazione comunale ha fatto anche di peggio: durante i lavori della commissione ci ha fornito della documentazione da cui risultavano le circostanze che trascrivo:
- “in data 22 ottobre 2018 il Seggio di gara nominato dal Consiglio di Amministrazione di RIMateria giudica l’offerta contenuta nel plico pervenuto entro la scadenza conforme alle indicazioni contenute nella richiesta di offerta e trasmette il proprio verbale al Consiglio di Amministrazione di RIMateria per le necessarie deliberazioni”,
- “in data 26 ottobre 2018 il Consiglio di Amministrazione di RIMateria delibera di proporre alla propria assemblea che a sua volta lo proporrà a quella di Asiu, l’aggiudicazione provvisoria del lotto del 30% di azioni di RIMateria a Navarra spa”.
È di palmare evidenza la differenza di queste notizie da quelle fornite al giurista che ha redatto il parere fornito ieri dal sindaco. In quel parere si legge che l’aggiudicazione sarebbe avvenuta il 22 ottobre 2018; nei documenti forniti alla commissione è scritto che l’aggiudicazione provvisoria ancora non è stata effettuata, perché si legge che il 22 ottobre 2018 il Seggio di gara si sarebbe limitato a verificare la conformità dell’offerta ai criteri indicati nel bando di gara e il 26 ottobre 2018 RIMateria ha iniziato a organizzare i lavori per addivenire all’aggiudicazione provvisoria delle azioni. Che quindi non c’era ancora stata.
Allora, nella discussione in consiglio comunale ho lamentato le gravi criticità emergenti da questo quadro contraddittorio e ho chiesto al sindaco di spiegarmi quando è che eravamo stati presi in giro: ieri, con la consegna di un documento basato sulla notizia della aggiudicazione in data 22 ottobre 2018, oppure durante i lavori della commissione, quando ci fornivano documenti da cui risultava che l’aggiudicazione non c’era ancora stata?
Il sindaco non ha risposto alle mie domande.
Ne dobbiamo trarre una conclusione: in varie occasioni il sindaco e la giunta hanno loro stessi creato ad arte quelle condizioni che adesso accampano come cause ostative di qualsiasi sospensione della vendita delle azioni a Navarra e del referendum chiesto dai cittadini.
E ci hanno preso in giro ben bene
Hanno raggiunto il colmo ormai – conclude Callaioli – senza più alcun pudore, portano avanti il loro progetto senza curarsi di rispettare i diritti dei propri concittadini».