LE NOVITÀ (POCO BELLE) NELL’INCONTRO AL MISE SU AFERPI
Roma – Appuntamento al ministero dello sviluppo economico il 19 febbraio, per un aggiornamento sul piano Jindal e sugli impegni previsti nell’accordo di programma, sui tempi del piano di investimenti e la produzione dell’acciaio, sugli ammortizzatori sociali. Al tavolo i vertici dell’azienda con l’ad Fausto Azzi, il commissario straordinario Piero Nardi, il presidente della regione Enrico Rossi e il consigliere Gianfranco Simoncini, il capogabinetto del ministro Giorgio Sorial, tutte le rappresentanze sindacali, il sindaco di Piombino Massimo Giuliani e il vicesindaco Ilvio Camberini, Autorità Portuale. Sul tappeto gli impegni principali previsti dalle prime due fasi dell’Accordo di Porgramma. In particolare, il riavvio delle attività di laminazione con la ripartenza dei treni rotaie e demolizioni/bonifiche e, per la seconda fase del piano, lo studio per la costruzione dei forni elettrici.
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Questa la nota del Comune di Piombino:
Sul piano delle demolizioni e delle rimozioni dei cumuli l’azienda ha presentato un piano, il 21 gennaio scorso, che sarà oggetto di verifica in una prossima riunione fissata per il 21 febbraio.
“Una partita molto importante – ha detto il sindaco Giuliani nel suo intervento – rispetto alla quale abbiamo chiesto la massimo attenzione e una cura particolare da parte dell’azienda nell’informare la cittadinanza. Ogni demolizione viene infatti effettuata attraverso un progetto di bonifica e l’informazione sulle operazioni che vengono svolte è pertanto necessaria e fondamentale. Il rispetto dei parametri ambientali è prioritario e deve essere rispettato in tutti i suoi aspetti.“
L’azienda ha poi relazionato sulla ripresa produttiva avviata ad agosto, con la rimessa in moto dei treni rotaie, del vergella a novembre e il terno a barre. Entro il 31 marzo è prevista la ripartenza di tutti treni.
Altri dati positivi sono quelli relativi all’occupazione, con risultati superiori rispetto a quelli previsti. A febbraio sono 740 gli occupati “full time equivalent” e l’obiettivo è di raggiungere il migliaio a marzo. C’è un impegno a mantenere sotto l’aspetto dell’occupazione gli impegni dell’Accordo di Programma.
Non ci sono novità di rilievo invece sui temi strategici degli investimenti e sul costo dell’energia, soprattutto per quanto riguarda la riduzione del costo dell’energia fondamentale per consentire gli investimenti della seconda fase.
“Prendiamo atto della fiducia espressa dal governo su questi temi strategici; – ha detto il sindaco – sul costo dell’energia il governo ha spiegato che sono state esaminate delle misure per consentire il mantenimento di prezzi adeguati. In ogni caso – prosegue il sindaco – andiamo avanti con cautela e prudenza, mantenendo aperto il dialogo con le istituzioni e con l’azienda e monitorando allo stesso tempo con la massima attenzione le azioni che saranno intraprese. A questo proposito, auspichiamo anche che il governo proceda alla riconferma del presidente Rossi come commissario per l’attuazione dell’Accordo di Programma, per consentire lo svolgimento di un percorso coerente sulla base di una metodologia già collaudata e produttiva che consentirebbe un monitoraggio efficace.”
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Questa invece la nota dell’«Opposizione CGIL»:
AFERPI: LA FARSA CONTINUA
L’incontro di ieri al Mise si è rivelato inconcludente e deludente sotto tutti i punti di vista: sindacale,politico e democratico. Partendo dal primo aspetto tutti (sindacati,azienda,governo, regione e comune) incredibilmente soddisfatti in quanto paradossalmente si conviene che Jindal -seppur con qualche difficoltà- sta rispettando il crono programma previsto dal fantomatico piano industriale. Anzi, si prevede a breve (quando?) un investimento di 30 milioni di euro sul treno rotaie (e il Tve e il Tmp?); l’aumento della forza lavoro in fabbrica; l’idea di far costruire l’eventuale forno elettrico prima degli investimenti di 17 milioni di euro per il ristrutturazione dei tre treni attuali.
Come si concilia tutto questo con la conferma del taglio del 30% del monte ore e la possibile esternalizzazione del servizio di vigilanza (magari preludio ad ulteriori spezzatini di reparto)? L’azienda, con il governo consenziente, ha ribadito che si prenderà tutto il tempo necessario cioè fino al 31-12-2019 per decidere se costruire i/il Forni/o elettrico con gli eventuali ulteriori due treni di laminazione. Il governo (assieme alla regione) ha messo come unico paletto la mancata erogazione di contributi pubblici di 40 milioni di euro in caso di mancati investimenti. Ma se Jindal non farà gli investimenti previsti sarà totalmente disinteressata ai finanziamenti pubblici dato che comunque 30 anni di concessioni portuali se li è già portati a casa. A fine maggio (casualmente dopo le elezioni europee), nuovo punto della situazione e quindi per tre mesi calerà di nuovo il silenzio su Piombino e su Aferpi.
In merito agli ammortizzatori sociali due notizie entrambe poco confortanti. La prima sul lungo periodo, in quanto, in assenza di volumi di lavoro consistenti, probabilmente non basteranno a coprire il periodo (previsto dal crono programma dei lavori 2018-2023) i soldi messi a disposizioni dal governo e dalla regione per le aree di crisi complessa: ci sono 117 milioni, di cui 48 richiesti dalla regione Toscana per Massa, Livorno e Piombino. L’altra molto più a breve:il pagamento della cig del mese di febbraio, da erogare tramite l’azienda il 15 marzo, potrebbe slittare oltre tale data, per tutta una serie di problemi burocratici e di avvicendamento dei dirigenti ministeriali andati in pensione in questi giorni.
Il fallimento della giornata si è completato con il comportamento delle organizzazioni sindacali Fiom, Fim e Uilm. Lodevole eccezione quella dei dirigenti dell’Ugl Metal, i quali, scendendo per primi, si sono fermati a parlare con i 15 lavoratori arrivati da Piombino a protestare perché non si era consentito di partecipare alle RSU aziendali e non si era promossa alcuna mobilitazione. I rappresentanti Fiom usciti dal portone principale si sono rifiutati di parlare con i lavoratori (quasi tutti iscritti alla Fiom!) dicendo che avrebbero dato le informazioni solo in assemblea e che la stessa sarebbe stata indetta per le 20.00. Si è reso così di fatto impossibile alla quasi totalità dei lavoratori di venirne a conoscenza, mentre l’assemblea si poteva e doveva convocare in anticipo, fin dai giorni precedenti; si è in pratica reso impossibile a molti di partecipare per la convocazione improvvisata; si sono scientemente tagliati fuori quanti partecipavano al presidio convocato dal Camping CIG e dall’Opposizione Cgil, i quali si erano recati al Mise in treno a proprie spese e chiaramente in treno non potevano fare in tempo a rientrare . Ulteriore beffa le due assemblee previste nella giornata del 20 sono state riservate solo a chi è a lavoro escludendo così nuovamente i cassaintegrati: ancora una volta, un comportamento antidemocratico.
Come Opposizione Cgil siamo estremamente delusi degli esiti dell’incontro ministeriale e siamo indignati dal tipo di rapporto che le OO:SS Aferpi stanno tenendo nei confronti dei lavoratori, quasi che la loro presenza fosse nociva all’andamento della situazione, in particolare di quei lavoratori più scomodo che contrastano la narrazione tossica che azienda,sindacati, governo,regione e comune propinano. Nei prossimi giorni faremo sentire la nostra voce con un volantinaggio alle portinerie chiedendo che anche i lavoratori si facciano sentire in una vertenza che li coinvolge direttamente assieme alle loro famiglie e a un territorio ostaggio di una multinazionale inadempiente e un governo che ha deciso di ignorare Piombino almeno fino alle prossime elezioni europee.
Vogliamo invece ringraziare di cuore alcuni compagni del PCL che hanno portato la loro solidarietà, assieme a Eliana Como, portavoce nazionale dell’area Opposizione Cgil, e a Stefano Fassina, parlamentare di Leu, il quale nei prossimi giorni presenterà una interrogazione parlamentare sulla situazione Aferpi.
Opposizione Cgil