CAMPING CIG: DOPO KHALED E REBRAB ADESSO ANCHE JINDAL?
Piombino (LI) – Riceviamo e pubblichiamo integralmente dall’associazione “Camping CIG”.
«Stiamo arrivando con Jindal alla replica della vicenda Rebrab, fallimentare per la città di Piombino? A giudizio del Coordinamento Art.1-Camping CIG il dubbio è sempre più forte. Se ne va l’amministratore delegato Aferpi, niente di meno: stessa storia di Rebrab, o no? E non viene sostituito. Il tanto sbandierato Accordo di programma in Regione serve a consentire in fretta e furia all’azienda, che lo sollecitava a gran voce, di installare la tempra a un passo da via Portovecchio, a ridosso della città, peraltro senza l’indispensabile rifacimento completo del Tpp, un vecchio impianto sempre meno competitivo. L’accordo l’hanno firmato tutti, tranne… l’azienda!
Che significa? Da affidabili siti web anglosassoni si apprende poi che JSW Steel ha preso in considerazione la possibilità di acquisire, in tutto o in parte, gli impianti siderurgici di British Steel, con capacità produttiva di tre milioni di tonnellate di acciaio, tra cui acciai speciali e laminatoi per rotaie e vergella. Che significa per Piombino?
Tutto questo deve essere chiarito nel prossimo incontro al Mise. Se lo sciopero dei metalmeccanici del 14 giugno ha un senso, è assolutamente indispensabile arrivare al Mise con la mobilitazione in piedi a Piombino e a Roma, per fare chiarezza sul presente e sul futuro delle acciaierie, in una prospettiva di acciaio pulito di qualità, tale da essere competitivo sul mercato mondiale, nel rispetto della salute dei lavoratori e della popolazione: no acciai al piombo e impianti lontano dalla città.
Il Governo, la Regione, il Comune devono condizionare ogni agevolazione energetica, ogni contributo pubblico, al concreto e verificabile avanzamento del piano industriale Jsw, tutto da conoscere. Fim Fiom Uilm non osano più rivendicarlo, ma intanto l’azienda deve anticipare i tempi di definizione dello studio di fattibilità del primo forno elettrico in corso e avviarne l’installazione. Se, per avere le necessarie garanzie, tuttora del tutto assenti, è necessario riscrivere l’Accordo di programma generale, lo si faccia subito: il tempo lavora contro l’interesse comune dei lavoratori e del territorio.
Se l’azienda ancora traccheggia, il governo deve riprendersi lo stabilimento, stoppandone l’interminabile agonia, nel quadro di una politica industriale che i governi non mostrano di praticare da troppo tempo. Il tempo della dolce attesa passiva è finito, anche perché a ottobre novembre scade la cassa integrazione per i cassintegrati Aferpi e Piombino Logistics».
associazione Coordinamento Art.1-Camping CIG