FERRARI: SU CHIUSURA PUNTO NASCITA RESPONSABILITA DELLA POLITICA LOCALE
Piombino (LI) – Il sindaco Francesco Ferrari interviene in merito alla notizia della prossima chiusura del punto nascita di Villamarina. Nel frattempo il “Comitato Lasciateci nascere a Piombino” non ha alcuna intenzione di mollare ed è pronto a mettere insieme ancora una volta tutte le sue forze per contrastare la chiusura del punto nascita dell’ospedale Villamarina a Piombino.
Per questo mercoledì 19 Giugno dalle ore 14 è stato organizzato un sit-in di protesta nell’atrio dell’ospedale Villamarina di Piombino (e non al quarto piano per non ostruire il lavoro di medici, ostetriche e infermieri), aperto a tutta la cittadinanza e a tutte le forze politiche sindacali. “Una chiusura che temiamo da molto tempo, – hanno riferito in una nota – da mesi teniamo accesi i riflettori sul futuro del punto nascita, abbiamo organizzato incontri ed eventi per sensibilizzare la cittadinanza. Dopo il sit-in in piazza il Comitato tornerà a manifestare questa volta direttamente in ospedale”.
Il Sindaco Ferrari invece sull’argomento ribadisce le responsabilità della precedente amministrazione: “Avevamo duramente e più volte denunciato questo pericolo in campagna elettorale. Ora sappiamo che avevamo ragione, nonostante le notizie di tutt’altro tenore che erano state diffuse immediatamente prima del voto. Adesso abbiamo la responsabilità di governo e lotteremo per far sentire la nostra voce in Regione. A questo proposito ho già chiesto un appuntamento al presidente Rossi, all’assessore Saccardi e alla direzione generale dell’Asl.
Il nostro obiettivo è quello di difendere in tutti i modi i servizi essenziali sul nostro territorio, sia il punto nascita ma anche pediatria, ginecologia e il potenziamento del consultorio per garantire la qualità della vita dei nostri cittadini e presidiare la nostra identità.
Il governatore della Toscana nei suoi recenti comunicati aveva rassicurato tutti dicendo che era in corso un sollecito da parte della Regione al Ministero della Salute per ottenere una deroga che, a Piombino manca da anni – continua il sindaco.
Anni in cui, nonostante la normativa prescrivesse che ogni punto nascita dovesse avere una sala parto attigua alla sala operatoria (e si può comprendere il perché), nessuno ha fatto niente. Le deroghe, del resto, dovevano servire proprio a consentire ai singoli presidi ospedalieri di conformarsi ai dettami della legge.
E’ chiaro come a questo punto sia difficile reperire personale medico e sanitario disposto ad andare a lavorare in una struttura non rispettosa della normativa e destinata a chiudere. Adesso non potrà arrivare nessuna deroga, anzi: le recenti verifiche disposte dal Ministero hanno riscontrato la mancanza dei requisiti minimi del punto nascite; da qui il parere negativo giunto proprio dal Ministero.
Anche a Piombino, come in altri ospedali che infatti la deroga ministeriale l’hanno ottenuta da tempo, dovevano essere pretesi investimenti che permettessero l’adeguamento strutturale e di personale. Se quel reparto chiuderà non è per il numero esiguo dei parti ma per un mancato rispetto dei requisiti di cui la politica locale si deve assumere la responsabilità.
L’unico modo per continuare a far nascere i figli a Piombino sarà quello di lottare per la qualità di un servizio e per il rispetto delle normative piuttosto che per ottenere una qualche deroga.”