PIOMBINO: TANTA GENTE AL SIT-IN PER IL PUNTO NASCITA
Piombino (LI) – E’ Iniziato mercoledì pomeriggio alle 14 il sit-in di protesta promosso dal Comitato “Lasciateci nascere a Piombino” per impedire la chiusura del punto nascita di Villamarina. In mattinata il Comitato ha inviato una pec ad Asl, Regione Toscana, Agenzia Regionale della Sanità Toscana e Ministero della Salute ai quali chiede una posizione chiara e non un rimbalzo di responsabilità sull’argomento, il cui testo potete leggerlo al termine dell’articolo.
Il Comitato ha formalizzato una serie di richieste a Regione, Asl e Ministero della Salute per ottenere un impegno concreto che non si limitasse alla sola deroga ma che mettesse l’intero reparto nelle condizioni di lavorare in sicurezza e norma in fatto di turni.
Nel pomeriggio è arrivata una nota dalla Regione Toscana nella quale è stato dichiarato che “Il punto nascita dell’ospedale di Piombino non chiuderà. Nessun imbarazzo ad affermarlo da parte della giunta e della Asl Toscana nord ovest. La Asl Toscana nord ovest presenterà immediatamente un atto in cui, in via provvisoria, si dettano linee guida che mettano in sicurezza l’attività e le prestazioni del punto nascita, tenendo conto delle criticità che si sono verificate per quanto riguarda il personale. Non ci sarà quindi una chiusura, ma una rimodulazione dell’attività, che permetta di superare momentaneamente le carenze di personale e i ritardi nell’allestimento dell’attività. Tutto questo, in attesa di ricevere dal governo nazionale la deroga alla chiusura, per il pieno rilancio dell’attività del punto nascita.
Nel corso dell’incontro, si prosegue nella nota, si sono discusse anche le prospettive generali dell’ospedale, concordando sulla necessità di formulare un progetto che consenta di rispondere al meglio alle esigenze dei cittadini, per i quali il nosocomio di Piombino è punto di riferimento. Il progetto dovrà riguardare l’integrazione dei servizi di un’area più vasta, facendo riferimento anche ai rapporti con l’Elba, la Val di Cornia e l’Alta Maremma.
Intanto, nella prossima seduta di giunta regionale prevista per il 25 Giugno verrà adottato un atto che istituirà una commissione della quale faranno parte il direttore dell’assessorato Carlo Rinaldo Tomassini, la dg della Asl Toscana nord ovest Maria Letizia Casani e il dg della Toscana sud est Antonio D’Urso. Obiettivo della commissione, – viene spiegato – non solo il rilancio del punto nascita, ma anche il rafforzamento di una serie di settori come ortopedia, senologia, medicina, urologia, rete consultoriale, servizio trasfusionale, laboratorio: sia con nuove assunzioni che con l’acquisto di attrezzature e tecnologie”.
Intervenuto al sit-in anche il sindaco Francesco Ferrari: “la nostra battaglia è fare in modo che ci siano servizi efficienti nel rispetto delle richieste normative. Voglio approfondire la questione, i proclami non ci servono a niente. C’è poi il tema dei servizi collegati come pediatria, ginecologia e consultorio che devono essere potenziati anche a prescindere dal punto nascita. L’Amministrazione è al vostro fianco e combatterà questa battaglia insieme a voi“.
Sostegno all’iniziativa è stato espresso anche dai sindacati, da esponenti politici, dal Comitato Salute Pubblica e liberi cittadini. Tra i presenti Fabrizio Callaioli (Prc Piombino), Stefano Ferrini (Spirito Libero), Giuliano Parodi (Ferrari sindaco), Mario Atzeni (Lavoro & Ambiente), Carla Bezzini (Lavoro & Ambiente), Monica Bartolini (Ascolta Piombino) e Movimento 5 Stelle.
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NOTA DEL COMITATO “LASCIATECI NASCERE A PIOMBINO”
“Siamo a chiedervi un’immediata sospensione di ogni pratica finalizzata alla chiusura del punto nascita di Piombino; chiediamo inoltre la costituzione di un tavolo di concertazione a cui dovrà sedere il sindaco del Comune di Piombino o un suo rappresentante e sul cui evolversi chiediamo di essere informati; chiediamo quindi in definitiva il mantenimento del punto nascita con rispetto dei requisiti di sicurezza e quindi un serio impegno ad adeguare la struttura con una sala operatoria contigua alla sala parto e che il punto nascita abbia il necessario personale.
A Piombino dove da anni aspettiamo una seconda strada di accesso e dove sta per iniziare la ormai consueta emergenza degli ingorghi, le donne si troverebbero a partorire non a Cecina, ma sulle autoambulanze. La chiusura del punto nascita è una scelta inaccettabile in sé, ma la nostra città ha anche questa aggravante infrastrutturale che rischia di trasformare l’evento più fisiologico e più bello nella vita della donna in un calvario carico di tensione; una vergogna per chi non ha colpevolmente messo in atto gli interventi strutturali richiesti, lasciando che un reparto funzionante e con provate professionalità rischiasse la morte”.
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NOTA DEL “COMITATO SALUTE PIOMBINO”
“Il Comitato Salute Pubblica è solidale con il gruppo Lasciateci nascere a Piombino che da mesi combatte per evitare la chiusura del punto nascita di Villamarina. Offriamo la nostra piena collaborazione per contrastare la chiusura definitiva del reparto, cosa fra l’altro fino all’altro ieri negata con forza dai vertici del Pd locale, regionale e, più in generale, da tutta la coalizione di centrosinistra. Sappiamo che le bugie hanno le gambe troppo corte e adesso ci troviamo di fronte a una scadenza imminente e perentoria, oltretutto in un momento in cui Piombino e tutta la Val di Cornia raddoppiano le loro presenze, grazie all’arrivo di migliaia di turisti”.
Così il Comitato Salute Pubblica si affianca alla protesta del Comitato Lasciateci nascere a Piombino che dalle 14 di mercoledì 19 Giugno sarà nell’atrio dell’ospedale di Villamarina a manifestare il suo dissenso.
“Per troppo tempo chi doveva informare non lo ha fatto, chi prende le decisioni non solo ha taciuto ma addirittura ha negato ed offeso chi osava gridare, sui social e nelle piazze, che maternità era a rischio. Dall’azienda Asl sono trapelate poche informazioni, ad uso e consumo del momento elettorale che abbiamo appena vissuto, che non hanno fatto altro che traghettare un reparto in agonia al dopo ballottaggio, lasciando la patata bollente nelle mani dell’attuale sindaco. E’ un copione che abbiamo già visto con la discarica, quello di negare i fatti senza rimboccarsi le maniche”, hanno commentato in una nota.
“La nostra è soprattutto una battaglia civica e di civiltà: – hanno aggiunto – vogliamo che le nostre madri non siano costrette ad andare altrove per partorire e che le generazioni di piombinesi possano continuare a nascere e vivere nella nostra città. Per questo la battaglia delle mamme, dei medici, delle famiglie che adesso chiedono di salvare il punto nascita è anche la nostra. Oltretutto a nostro avviso non c’è solo a rischio un reparto, ma la funzionalità dell’intero ospedale, sappiamo bene che ogni volta che si vuole chiudere un ospedale, il primo passo è quello di chiudere il punto nascita. – e hanno proseguito – Il progressivo smantellamento del nostro ospedale è in realtà in corso da anni: se non si provvede a reintegrare il personale nei reparti e si continuano a ridurre i mezzi a disposizione, la qualità del servizio offerto sarà sempre peggiore, tanto da far crollare la fiducia dei cittadini costringendoli a rivolgersi direttamente agli ospedali di Livorno, Pisa o Firenze”.
“Per questo motivo ci appelliamo anche agli altri sindaci, oltre a quello di Piombino, affinché il punto di nascita di Villamarina non chiuda, né adesso né mai e affinché si ricominci a investire sul nostro ospedale. Invitiamo allo stesso modo tutte le forze politiche ad una mobilitazione generale nell’interesse della salute dei cittadini: solo se lottiamo tutti insieme avremo la forza di salvare il nostro ospedale. – e hanno concluso – Se non ci muoviamo, il destino di Piombino è segnato: non sarà più una città dove si nasce, ma dove si muore”.