CAMPIGLIA: QUINDICI ANNI CON “APRITI BORGO”

Un momento di Apriti Borgo

Campiglia Marittima (LI) – Dall’11 al 15 agosto 27 torna “Apriti Borgo”, con spettacoli tutte le sere in ogni angolo dell’antico borgo toscano situato in Val di Cornia.

 Apritiborgo ABC, il festival del teatro e delle arti di strada spegne con l’edizione 2019 le sue prime 15 candeline: un traguardo di tutto rispetto che lo conferma tra i maggiori appuntamenti del genere in Toscana, con un’identità spiccata rispetto al panorama generale. Sì perché da alcune edizioni il festival ha ogni anno un tema intorno al quale si sviluppano i suoi contenuti, quest’anno è la memoria, e il suo sottotitolo è “La memoria è conoscenza”.
Il Sindaco Alberta Ticciati, dopo aver posto l’accento sul tema della memoria che ci aiuta ad avere coscienza e conoscenza delle nostre radici, ha parlato della portata enorme dal punto di vista culturale e artistico e si è espressa favorevolmente affermando che la nuova amministrazione crede molto nella manifestazione alla quale intende dare un futuro, non perché è qualcosa che si è ereditato , ma perché in essa si crede fermamente. “Un evento dai tanti protagonisti che per una amministrazione piccola come la nostra è ogni anno una sfida, non è scontato farlo, ma crediamo che la cultura, la conoscenza e l’arte siano elementi che permettono a una comunità di crescere ed andare avanti e Apritiborgo, con la sua forte caratterizzazione di laboratorio culturale integrato nel borgo, è uno strumento eccellente che peraltro coniuga formazione, turismo, supporto all’economia”.
Alberto Masoni direttore artistico del festival ha ricordato che alcuni anni fa, riflettendo su come il festival fosse trainante per la vivacità del borgo e del suo intorno, si è manifestata l’esigenza di caratterizzare il festival rispetto ad altri pur belli, con begli spettacoli ma senza un filo conduttore vero. “Dall’anno scorso abbiamo scelto di impostare il festival intorno a un tema, nel 2018 L’altra metà del cielo, festival declinato al femminile, quest’anno il tema della memoria, perché essa sembra sfuggirci non tanto nel ricordo di un fatto, ma in quanto contesto di cause ed effetti che incidono sulla nostra esistenza. Insomma, conoscere attraverso la memoria non dipende dal successo della ricerca sul nostro smartphone”.
“Il tema sarà riconoscibile attraverso immagini giganti di Campiglia, ma comuni a tutte le storie, di momenti di vita della comunità: il comizio, il funerale, lo sciopero… e poi abbiamo anche voluto inserire altri segnali, tutto il lavoro di Massimo Mattioli dell’Accademia di Belle Arti e della compagnia Vieniteloracconto di Paola Coppini è rivolto a questo. Infine, abbiamo prodotto uno spettacolo per Campiglia, tratto dal racconto Il guanto di velluto, vincitore del premio Raccontare Campiglia del 2017, di Emilio Gardavilla”.
Massimo Mattioli, professore di scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Firenze, regista e autore, ha presentato il nuovo progetto che rinnova, da 13 anni, il sodalizio con l’associazione culturale Vieniteloracconto di Paola Coppini con la rappresentazione de “Il principe (e il) ranocchio” e “La memoria del territorio – storie a più voci!” alla Terrazza Del Mancino, e “La memoria Cantata” spettacolo itinerante nella Via del Poggiame. E’ questa una fucina in cui si intrecciano formazione, passione, laboratoriper attori (molti dei quali entrano da bambini e rimangono da adulti), scenografi provenienti dal territorio come da altre aree per creare un terreno fertile di scambio e incontro di esperienze.
Per il gruppo dei giovani protagonisti dello spettacolo già a Campiglia per allestimenti e prove, alla conferenza stampa hanno parlato Andrea Vitali, che ha presentato l’organizzazione della strada in della Memoria Cantata in quattro postazioni, qui si incontreranno vecchi giochi tramite i quali recuperare la memoria dei bambini, e con essa il piacere di giocare. Filippo Salvini, che si è concentrato sul fatto che ogni anno è sempre un’esperienza diversa, una grande opportunità per chi come lui vorrebbe diventare un attore professionista. Giacomo Cassetta, appassionato di scrittura ma scenografo, ha portato all’attenzione del lavoro a monte del festival: “Un’azione che unisce più generazioni, osservare e rubare con gli occhi è stimolo di conoscenza che si trasforma in un autentico arricchimento”.
Per ulteriori informazioni sul programma e sugli appuntamenti di questa iniziativa: http://www.apritiborgo.it/
Scritto da il 10.8.2019. Registrato sotto Foto, ultime_notizie, Viaggi & Turismo. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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