VAL DI CORNIA: IL PD DICE “NO” ALL’UNIONE DEI COMUNI
Piombino (LI) – L’Unione dei Comuni è solo «un tentativo di goffa provocazione politica», così il Coordinamento Pd federazione Valdicornia-Elba in merito al progetto messo in campo dalle maggioranze di Piombino e Suvereto e dalle opposizioni Gruppo 2019 a Campiglia e San Vincenzo Futura. RIportiamo la nota del PD chiedendoci però come mai quando c’era il Circondario le cose si facevano in Val di Cornia (primo fra tutti il primo lotto della SS398), e senza sono dieci anni che non si muove foglia in questo territorio.
«Una mozione quella presentata al consiglio comunale di Piombino per proporre l’Unione dei Comuni della Val di Cornia che è a metà tra un goffo tentativo di provocazione politica e una evidente confusione rispetto alle questioni amministrative. Si confonde l’Unione dei Comuni con la pianificazione sovracomunale, si dichiarano intenzioni di strategie unitarie per lo sviluppo senza fare alcun riferimento a quali sarebbero queste strategie come se costituire un’Unione di Comuni le facesse magicamente comparire.
Tra l’altro le stesse forze che sostengono la maggioranza piombinese sono rappresentate da amministratori che nel mandato precedente hanno osteggiato la condivisione degli obiettivi e dei percorsi comuni e hanno negato qualsiasi tipo di collaborazione costruttiva.
Tra i temi che il Coordinamento del Pd mette in fila ci sono «Il Piano intercomunale Piombino-Campiglia per il quale stiamo rischiando di perdere il finanziamento regionale a causa dell’inerzia del Comune di Piombino, il rinnovo e il rilancio delle attività di Parchi e Rimateria sulle quali, è evidente, si navighi a vista senza un’idea di prospettiva; basti pensare a Rimateria per la quale si sono resi necessari 5 mesi per proporre un nominativo tutt’oggi senza un mandato chiaro e la lista potrebbe continuare.
Proporre un’Unione di Comuni non può essere motivo per rinviare o adombrare le questioni da affrontare. Invece di teorizzare, si parta dal basso, dando risposte concrete ai nostri cittadini. Si dica chiaramente se si vuole proseguire sul lavoro già fatto senza disperdere tempo e risorse. Soltanto dopo potremo metterci a discutere sullo strumento che può facilitare il raggiungimento di obiettivi comuni e condivisi. Ma si parta da obiettivi e indirizzi altrimenti l’Unione dei Comuni continuerà a essere una scatola vuota, astratta e non rispondente alle necessità dei nostri territori».
Scritto da Redazione Corriere Etrusco
il 28.9.2019. Registrato sotto ambiente/territorio, Foto, ultime_notizie.
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