EDITORIALE: RIMATERIA, NON BUTTATE “IN POLITICA” LA SOFFERENZA DI UNA CITTA’
L’EDITORIALE di Giuseppe Trinchini
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EDITORIALE: RIMATERIA, NON BUTTATE “IN POLITICA” LA SOFFERENZA DI UNA CITTA’
La conferenza dei servizi sul progetto Rimateria, convocata martedì 22 ottobre in Piazza dell’Unità Italiana, per decidere sulla richiesta di VIA da parte di Rimateria per ampliare la discarica di Ischia di Crociano, è stata aggiornata al 30 ottobre ritenendo necessario più tempo, dopo le integrazioni del nuovo sindaco Francesco Ferrari che ha provveduto a ratificare Colmata come “Centro abitato”, per una serie di approfondimenti e nuove valutazioni, in particolar modo legate ai cattivi odori prodotti perennemente dall’impianto e alla loro origine.
Di sicuro l’inedita presenza di così tanti piombinesi che protestavano in piazza, esasperati dal puzzo e dai disagi, deve comunque aver “invitato” i tecnici ad una lettura più attenta delle carte prodotte sia dall’azienda che dall’amministrazione comunale, prima di approvare o meno un ampliamento significativo di 2,5 milioni di metri cubi di nuovi rifiuti da portare a Piombino.
Qualcuno però prova comunque a buttare tutta la questione “in politica” ricordando ai cittadini che fra sette mesi ci sono le elezioni regionali. Problema di sicuro più sensibile per chi il “danno” lo ha fatto, autorizzando conferimenti su conferimenti in una discarica situata sopra una palude per cercare di ripianare il debito milionario di ASIU, e che oggi però fa finta di non ricordare che il giudizio sull’intera questione da parte della popolazione della città è già avvenuto lo scorso maggio, quando per la prima volta dopo 70 anni, nella un tempo “rossa” Piombino è arrivato un sindaco di “Fratelli d’Italia” che ha vinto con il 65% dei consensi.
Se quindi da una parte Ferrari e la sua giunta devranno dimostrare la capacità di governare le molte criticità lasciate a questa città dalle giunte precedenti, dei quali il tema dei rifiuti è lo snodo centrale non solo nella dialettica politica ma anche nella sensibilità cittadina, visti i quasi 1000 ettari di territorio da bonificare, dall’altra parte il governo PD in Regione, proprio perché fra sette mesi si vota, invece di mandare gli altri sindaci della Val di Cornia soci di RImateria a perorare una causa che però non riguarda, se non marginalmente, il loro comune, dovrebbe prendere atto che la popolazione non vuole più vivere in un SIN abbandonato dalle istituzioni, per dare finalmente ai propri figli e nipoti un futuro diverso da quello di una morte per tumore continuando a respirare spolverino.
Perché la campagna per le regionali è di tutta questa vicenda solo una naturale conseguenza; perché a difendere la salute della nostra città a Firenze c’erano praticamente tutti, dai CARC (Comitati di Appoggio alla Resistenza per il Comunismo) a Fratelli d’Italia, dal Comitato Salute al Movimento 5 Stelle ed alla Lega. Mancavano solo i rappresentanti del PD e di Rifondazione: i primi probabilmente perche ancora convinti che “dispiace per i disagi, ma Rimateria è indispensabile” (continuando però ancora ad omettere il fatidico “per chi?”), ed i secondi perchè da tempo hanno specificato che secondo loro la manifestazione del 22 ottobre era inutile.
Io reputo invece che andare a Firenze è stato estremamente utile, perchè lo stesso TG3 Toscana e tutta la stampa regionale e nazionale, nel vedere tanti piombinesi protestare in Piazza dell’Unità Italiana, ha finalmente compreso che c’è davanti all’Isola d’Elba una città stanca di morire sepolta dall’inquinamento e logorata da una perdurante crisi che si trascina da decenni.
Giuseppe Trinchini