RIMATERIA: CONSIGLI E CRITICHE IN ATTESA DALL’ADOZIONE DELLA VARIANTE
Sarà discussa lunedì mattina la proposta di adozione della variante per trasformare la discarica abusivo Li53 in parco pubblico e, secondo gli intenti dell’amministrazione, scongiurare il raddoppio presentato da Rimateria a Piombino. La questione continua ad essere al centro del dibattito con due scenari possibili che si creerebbero in tal caso, presentati dal presidente dell’azienda Pellati: il primo con scadenza 2020 consistente nel conferimento dei rifiuti autorizzati nel solo cono rovescio, il secondo consistente nel completamento del cono rovescio e nella riprofilatura della discarica ex Lucchini, con scadenza presumibile nel 2024.
Ovviamente da sinistra, nonostante la recente divisione tra PD e Renziani, facendo finta di non ricordare chi a questa situazione ci ha portato, due comunicati del partito “Italia Viva” e della neo associazione “A Sinistra” e pongono tutta una serie di domande e riflessioni. Buona lettura.
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RIMATERIA: LE PROPOSTE DI “ITALIA VIVA” PER RISOLVERE LA QUESTIONE RIMATERIA
«Se le scelte politiche passate hanno creato problemi, le scelte politiche attuali hanno il dovere di provare a risolverli ancor prima di preoccuparsi di porre sul banco degli imputati chi tali decisioni le ha assunte.
Irrompere con idee utopistiche e proclami populistici a soli fini elettorali non preluderà mai ad un buon governo. E’ fuori di dubbio che questo è il quadro della vicenda che riguarda Rimateria; non si tratta di una vicenda societaria, i contorni sono ben più ampi.
A Piombino è stato perimetrato un SIN, un’area di 900 ettari in cui i rifiuti del ciclo siderurgico hanno rialzato di sette metri il piano di campagna e sono stati ammassati abusivamente in cumuli di milioni di tonnellate. I cumuli si ergono minacciosamente dal suolo a poche decine di metri dal centro abitato ciò nonostante, la mobilitazione di massa, non avviene per chiedere la bonifica di questa atavica situazione, bensì per impedire che venga realizzato l’unico progetto per cui è in corso una procedura che prevede il risanamento e la riqualificazione di un area di 60 ettari inseriti in questo disastroso scenario.
Dato che sono ormai anni che si è consapevoli di tutto ciò, perché le istituzioni in tutti i loro livelli o gli enti preposti ai controlli non hanno fatto niente?
Alle stesse istituzioni oggi risulta comodo scaricare le responsabilità su chi ha rilevato tale situazione per farne impresa con investimenti imprenditoriali rivolti sì a produrre utile, ma contestualmente a ripristinare uno stato ambientalmente compatibile.
Se dunque nelle bonifiche sono principalmente coinvolti i livelli politico-amministrativi ben prima che quelli aziendali come può la politica (tutta) addossare ad una azienda la responsabilità della propria incapacità di operare? E non è forse vero che opporsi in maniera aprioristica al progetto di Rimateria, senza un’analisi realistica del contesto significa mantenere uno status quo inaccettabile per la salute e per l’ambiente.
Non è altrettanto vero che il progetto di Rimateria, autofinanziando il risanamento e la riqualificazione delle area nella propria disponibilità, realizza anche il risanamento economico e finanziario della gestione ASIU senza il quale gli stessi Comuni soci si troverebbero in uno stato di default?
Non è altresì vero che tutti gli interventi fin qui messi in atto da Rimateria hanno ripristinato o creato i presupposti per il ripristino degli impianti ereditati in condizioni di abbandono da ASIU ed anche da Lucchini?
In tre anni, è bene ricordarlo, Rimateria ha ridotto in maniera sostanziale l’incipiente debito ereditato ed ha effettuato importanti investimenti con il supporto tecnico e finanziario derivante dall’intervento degli investitori privati.
Noi ci proponiamo allora di fare politica in modo diverso, senza preoccuparci di riscuotere la simpatia ed il supporto elettorale se questo deve essere ottenuto facendo leva sulle paure ed i malumori dei cittadini; il nostro intento è invece quello di mettere i cittadini nelle condizioni di operare le proprie valutazioni in maniera indipendente e ponderata.
Allora non si può non dire che in assenza del progetto che insiste sull’area LI 53 che metta a disposizione spazi adeguati per la messa in sicurezza permanente dei materiali derivanti dagli interventi da effettuare sul SIN, non sarà realisticamente possibile effettuare alcuna bonifica; il conseguente fallimento di ASIU e Rimateria avrà sostanziali ripercussioni sui soci ed in ultimo si perderanno anche gli attuali 50 posti di lavoro che potrebbero aumentare con una prospettiva di più largo respiro rispetto a quella limitata al ristretto dibattito attuale.
E dove allora dovrebbero essere poi reperiti i circa 12 milioni per la bonifica della LI 53 imposta dal decreto del ministero dell’ambiente? E dove dovrebbe essere creata la discarica per accogliere i milioni di tonnellate di rifiuti presenti nel SIN.
La Regione Toscana per prima ha negato a se stessa la propria disattenzione durata anni nei quali non ha emesso alcun provvedimento che permettesse di bonificare un’area che è stato più comodo dimenticare.
Non si poteva governare il progetto Rimateria invece di creare i presupposti per farlo fallire?
Nell’assemblea di ASIU sono stati presentati due possibili scenari: il primo, con scadenza 2020, prevede il conferimento dei rifiuti autorizzati nel solo cono rovescio, dopo di che, per ovvi motivi di sostenibilità economica Rimateria dovrebbe essere messa in liquidazione, non sarebbe completata la messa in sicurezza delle discariche esistenti e non sarebbe bonificata la LI53, il secondo, che pare l’unica possibilità, prevede, oltre al completamento del cono rovescio, il rialzo e la riprofilatura della discarica ex Lucchini in continuità con l’attuale discarica Rimateria, e consentirebbe all’azienda di sopravvivere forse fino al 2024.
Ci si auspica che almeno venga intrapresa la seconda opzione che perlomeno non lascerebbe nell’immediato 50 famiglie senza stipendio e consentirebbe il completamento della messa in sicurezza delle due discariche oltre allo smaltimento dei cumuli e la bonifica della LI53.
Ma è tutto qui quello che la politica sa proporre?
Il piano industriale di Rimateria era nato pensando alla gestione dei rifiuti non solo in termini di smaltimento, ma anche di riciclo; a quest’ottica è necessario tornare, con la consapevolezza che non solo lo smaltimento è capace di creare redditività garantendo investimenti in grado di tutelare la salute pubblica nel senso più ampio e concreto del termine.
Nel frattempo non si può pensare di osteggiare il conferimento di rifiuti dal mercato necessario a produrre la finanza che garantisca tutti gli interventi ambientali previsti per la chiusura delle attuali discariche e per la gestione dei percolati e del biogas prodotti.
Noi ci auspichiamo e ci adopereremo perché possano cessare i giochi di potere e gli scarichi di responsabilità, nella consapevolezza che la politica non può delegare i problemi, ma deve servirsi del mezzo societario, mettendolo in condizione di conseguire il risanamento, lo sviluppo economico ed il lavoro, il miglioramento della qualità della vita e della salute del territorio.
Realtà non molto lontane da noi come quelle di Rosignano o di Peccioli ci dovrebbe far pensare, così come dovrebbe farci riflettere la decisione politica di allontanare, a favore di altri, la gestione dei rifiuti solidi urbani dal nostro territorio.
E perché non si è mai parlato delle possibili compensazioni di cui potrebbero beneficiare i cittadini in termini di servizi ed infrastrutture realizzati con la ricchezza generata da un’attività ambientalmente compatibile e rispettose della salute?
Per parlare di ambiente o di economia circolare occorre avere la necessaria cognizione di causa che consenta di trovare anche in situazioni complesse i risvolti positivi per la collettività.
Auspichiamo quindi un confronto serio e costruttivo nelle sedi istituzionali deputate e ricordiamo, senza vena polemica, che proseguendo sulla strada sbagliata, insieme a RIMATERIA i primi a saltare sarebbero i comuni azionisti, i posti di lavoro e cosa ancor più importante, la tutela della salute pubblica».
Italia Viva – Piombino
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RIMATERIA: “A SINISTRA” CHIEDE AL SINDACO QUALE E’ IL PIANO REALE PER L’AZIENDA
“Nei giorni scorsi sono emerse importanti novità riguardanti la vicenda di Rimateria, che ci portano a intervenire sulla stampa e a rivolgerci al sindaco Ferrari e al Consiglio comunale, che si riunirà lunedì 25 novembre, perché decidano una volta per tutte cosa vogliono farne di Rimateria”, così sul tema interviene l’associazione A Sinistra in merito alla questione discarica.
“Il sindaco e l’assessore Bezzini hanno inspiegabilmente lasciato aperta l’assemblea di Asiu dello scorso 18 novembre, senza prendere posizione riguardo alle prospettive illustrate dal presidente Pellati, nominato dallo stesso Ferrari alla guida della Società. L’Amministrazione Comunale dichiara la necessità di ulteriori approfondimenti per valutare le implicazioni e le conseguenze dei diversi scenari, nella consapevolezza che terminare l’attività di Rimateria con lo sfruttamento del solo cono rovescio non consentirebbe alla società di portare a termine il risanamento dell’intero sito, inclusa la messa in sicurezza dell’area LI53. – hanno riportato in una nota – Ci rivolgiamo al sindaco, alla giunta e ai consiglieri chiedendo, in occasione del Consiglio Comunale del 25 novembre, di affrontare le questioni emerse in questi giorni, nella consapevolezza che la variante urbanistica per l’area LI53 e per l’area dove insiste l’impianto di trattamento dei rifiuti speciali, attualmente fermo, proposta all’ordine del giorno, come dichiarato anche da autorevoli membri della giunta, è meramente un atto politico, non in grado di risolvere le problematiche emerse”.
“Il sindaco dichiara che serve un nuovo punto di vista. – hanno aggiunto – Bene, ci illustri con numeri e tempi certi quale sia la prospettiva dell’amministrazione per il futuro di Rimateria. Noi – hanno concluso – chiediamo di aprire una discussione seria, franca e costruttiva, provando a tenere insieme il rigido rispetto per la salute dei cittadini, la necessità di assicurare una prospettiva virtuosa per il riciclo dei rifiuti in un’area industriale e l’esigenza di garantire un futuro ai lavoratori di Rimateria, cui va tutto il nostro sostegno”.
A Sinistra – Piombino