PIOMBINO: IL COMUNE FORTEMENTE CONTRARIO AI PANNELLI FOTOVOLTAICI A TERRA
Piombino (LI) – La Toscana ha vietato già dal 2011 di mettere a terra i pannelli solari, escludendo però da questo saggio divieto solo l’1% del territorio regionale, motivando questa scelta che quei terreni sono meno pregiati. Ma così non sembra proprio essere per l’appezzamento in Bocca di Cornia, che si trova tra lo svincolo della SS398 e l’uscita artigianale di Piombino sulla 4 corsie, e che già subisce un rilevante carico antropico (come il resto della città di Piombino del resto, ndr.) per un SIN di quasi 1000 ettari mai bonificato e una discarica che ha raccolto rifiuti da ogni dove per anni. Una città che quindi proprio non sente il bisogno anche di decine di ettari di pannelli fotovoltaici in aperta campagna vista superstrada che di sicuro saranno un altro bel biglietto da visita per il turismo cittadino.
«Siamo a favore delle energie rinnovabili ma senza ulteriore consumo di territorio». Il sindaco di Piombino Francesco Ferrari esprime la posizione dell’amministrazione comunale in merito al progetto di realizzazione di un parco fotovoltaico di 30.528 pannelli su circa 16 ettari di terreni nella zona Bocche di Cornia.
Un progetto che attualmente è depositato sui tavoli della Regione in attesa della verifica di assoggettabilità a Vas.
«Il Comune purtroppo non ha il potere di fermare l’iniziativa; se dalla verifica che la Regione porterà avanti emergesse che il progetto è compatibile con il Piano ambientale ed energetico regionale e con la pianificazione urbanistica del Comune, approvata nelle precedenti legislature, non potremmo fare niente per impedire l’installazione di questi pannelli.
Detto questo, pensiamo che la sostenibilità ambientale debba essere un concetto ampio che includa anche la salvaguardia del territorio dal punto di vista produttivo e paesaggistico. Siamo pertanto favorevoli alla produzione di energia elettrica con l’uso di pannelli fotovoltaici, dal momento che si utilizza una fonte energetica inesauribile che contribuisce in modo sostanziale alla riduzione di emissione in atmosfera di gas serra, ma pensiamo che questo debba avvenire utilizzando prevalentemente i tetti dei capannoni e degli edifici, piuttosto che installando schiere di pannelli in file parallele in mezzo alla campagna. Il paesaggio rappresenta un valore prezioso, un bene assolutamente da tutelare.
Ricorrere a una fonte energetica rinnovabile consumando un’altra risorsa non riproducibile, il suolo, rappresenta pertanto una contraddizione e una pratica miope, poco utile per la crescita dei territori e per il bene comune. Per questo ci impegneremo per inserire nei prossimi piani urbanistici degli incentivi che possano favorire l’installazione dei pannelli fotovoltaici sui tetti delle abitazioni e degli edifici».