JSW SVELERA’ IL PROGETTO INDUSTRIALE PER PIOMBINO IL 24 GENNAIO?
Piombino (LI) – Altra riunione al MISE che si è conclusa con un ulteriore rinvio, al punto che lo stesso Rossi è costretto a dire che “Tutto sommato è stata una riunione positiva. Mi pare infatti che le cose stiano procedendo, anche se più lentamente di ciò che vorremmo, ma nella direzione giusta”. La direzione è quella dell’attesa per l’annuncio di JSW sul nuovo piano industriale e la certezza da parte del governo, che se realizzerà il forno elettrico pagherà l’energia quanto gli altri competitor. Ma Piombino da tempo non è più la “Città dell’acciaio” e se anche fosse realizzato il tanto promesso forno elettrico questo non è certo il ciclo integrale con il quale la città ha vissuto nel ‘900. E gli occupati previsti sono molto lontani dai numeri del passato. Leggiamo insieme le principali note sull’argomento.
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ROSSI: PASSI AVANTI TRA LUCI ED OMBRE
Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, fotografa così l’incontro che si è tenuto questa mattina a Roma, al Ministero dello sviluppo economico per fare il punto sull’attuazione del programma di rilancio dell’area di crisi industriale complessa di Piombino e al quale erano stati convocati 4 ministeri (ma quelli dei Trasporti, dell’ambiente e per il Sud non hanno partecipato) e altri sette soggetti (tra i quali Terna, RFI, Invitalia, Comune di Piombino e Autoritá portuale) oltre alla Regione Toscana.
Dopo l’annuncio del breve rinvio (la consegna del documento da parte di JSW Steel Italy é attesa per la prossima settimana) della presentazione del Piano industriale, sul tavolo sono rimaste comunque questioni importanti a partire da quella della realizzazione delle infrastrutture viarie e della fornitura di energia elettrica e gas al nuovo porto.
“Se non vogliamo – ha precisato il presidente Rossi su questo punto – che i 250 milioni di investimento che la Regione ha dedicato alla realizzazione delle nuove banchine restino inutilizzati, é necessario fornire certezze sui tempi entro i quali potranno disporre degli allacciamenti ai servizi le 14 aziende che si sono dette disponibili ad insediare le loro attività nel nuovo porto di Piombino. Entro l’inizio di febbraio presenteranno i loro progetti con i quali si impegnano a mantenere a Piombino le loro attività per un minimo di dieci anni”.
Nel sollecitare un’accelerazione nella fornitura delle utilities, Rossi ha detto che occorre anche considerare le aree retrostanti alle banchine per realizzare un retroporto. A suo giudizio il Governo dovrebbe esporsi maggiormente e convocare un tavolo con tutti i soggetti che devono provvedere alla infrastrutturazione, perché sottoscrivano un Accordo di programma in cui si definiscano impegni precisi e tempi certi.
“Così come – ha aggiunto Enrico Rossi – chiedo ad Invitalia di utilizzare i circa 18 milioni di euro che ha a disposizione per offrire opportunità di finanziamenti alle imprese disponibili ad insediarsi a Piombino. Noi siamo disponibili ad integrarli con i fondi europei che la Regione gestisce. Se le bonifiche della falda idrica sono a buon punto, é invece necessario convocare una apposita riunione per definire compiutamente la questione dei cumuli di materiali che devono essere smaltiti”.
Su richiesta esplicita del presidente é emersa una novità per ciò che riguarda l’adeguamento del costo dell’energia. Secondo Giorgio Sorial, vice capo gabinetto del ministro, quando Jindal realizzerà il forno elettrico, avrà energia allo stesso costo delle altre imprese italiane e a prezzi perfettamente in linea con quelli europei: un bell’incentivo per JSW a dar pronto corso all’investimento più volte annunciato per la realizzazione del forno elettrico.
E, da questo punto di vista, il presidente Rossi ha detto che nell’incontro avuto con lui prima di Natale ha ricevuto rassicurazioni dall’imprenditore indiano circa la sua volontà di insediarsi stabilmente a Piombino e di aggiungere ai circa 220 milioni di investimento già effettuati, altri 15-20 nei laminatoi e di procedere con il programma di sviluppo annunciato.
Terminata la riunione al Mise, il presidente ha incontrato una delegazione sindacale per informarla sugli esiti della riunione del mattino. Con loro ha sottolineato quindi “la necessità di fare sistema”.
“Dobbiamo far sì – questo il suo auspicio – di far emergere Piombino a livello nazionale, facendolo diventare un esempio di decarbonizzazione della produzione di acciaio. Ho parlato anche con Ferrovie dello Stato che conferma i suoi impegni di acquisto e che presto bandirà una nuova gara per le rotaie, rispetto alla quale dovremmo seguire l’esempio di altri Paesi europei che nei bandi riservano fino all’80% delle commesse al produttore nazionale. Infine sarebbe importante avere l’attenzione del ministro Patuanelli, il cui interesse verso quello che é comunque il secondo polo italiano dell’acciaio, darebbe una risposta alla grande disponibilità mostrata dai lavoratori nello sforzo per il rilancio di Piombino”.
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FERRARI: “I NODI SI STANNO SCIOGLIENDO MA SERVE UNA VISIONE COMPLESSIVA”
“Usciamo dalla riunione al Ministero dello Sviluppo economico con delle notizie che ci fanno ben sperare in un’accelerazione del processo: il Mise ha preso contatti direttamente con l’azienda che ha assicurato che entro una settimana Jsw presenterà il piano industriale. Inoltre, sembra che il problema del costo dell’energia sia finalmente superato: Jsw potrà contare su un prezzo ridotto”.
Il sindaco di Piombino Francesco Ferrari fa il punto a conclusione della riunione tenutasi oggi al Ministero dello Sviluppo economico.
“I nodi cardine della vicenda Jsw – prosegue – sembrano finalmente avviarsi verso uno scioglimento ma non si può pensare che il caso Piombino si riduca alla vicenda dell’acciaieria. Oggi abbiamo portato a quel tavolo un documento contenente le richieste del Comune e le possibili soluzioni delle principali criticità del nostro territorio: in particolare le bonifiche di Poggio ai venti, di Città futura, della falda, la rimozione cumuli e i collegamenti infrastrutturali come la 398 e la rete ferroviaria.
È essenziale rivedere gli accordi di programma che fino ad oggi sono stati sottoscritti per risolvere l’uno o l’altro dei tanti problemi, per farli confluire in un unico documento che li metta a sistema: solo con un progetto complessivo sarà possibile accedere alle risorse europee dedicate alla tutela dell’ambiente. È necessario e improrogabile iniziare a trattare il tema industriale assieme a quelli infrastrutturale e ambientale, così come indispensabile è che ogni opera trovi chiari soggetti attuatori e fondi certi, con tempistiche precise.
La circostanza che l’Europa stia proprio in questi giorni trattando il tema delle riconversioni industriali nell’ottica dell’energia pulita, mettendo a disposizioni ingenti risorse, ci impone di pensare a Piombino come un’area di sperimentazione delle nuove politiche europee in materia ambientale e di sviluppo. Senza un progetto di questo tipo, non sarà possibile reperire i fondi necessari per realizzare gli interventi infrastrutturali come il secondo lotto della 398 e le bonifiche, a partire dalla rimozione dei cumuli, necessarie per la tutela della salute pubblica e per la ripresa economica. Il futuro del nostro territorio dipende dalla capacità delle istituzioni di collaborare per creare un progetto onnicomprensivo che possa rispondere alle necessità di rigenerazione ambientale e rilancio economico”.
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UGLMET: PER I METALMECCANICI INCONTRO POSITIVO
Dall’incontro al MISE tenutosi questa mattina tra il Comune di Piombino, la Regione Toscana e i Ministeri chiamati al tavolo, (Sviluppo economico, Ambiente, Infrastrutture) sono emerse almeno due importanti notizie. La prima è che Jindal, contattato dal Governo, ha dichiarato che presenterà il proprio Piano Industriale entro circa una settimana, quindi al massimo entro la fine del mese.
Riteniamo questo passaggio fondamentale per il futuro della siderurgia a Piombino, visto che sembrano scongiurate ulteriori proroghe. La seconda notizia altrettanto importante è che il Governo ha rassicurato l’Azienda sui costi energetici, che, ha affermato il Capo di Gabinetto, Giorgio Sorial, saranno equiparati a tutte le altre Aziende siderurgiche italiane.
Questo era un nodo cruciale su cui la multinazionale indiana aveva più volte fatto leva e che considerava imprescindibile per la realizzazione degli investimenti sui forni elettrici.
UGLm ritiene molto positivo questo incontro, ben consapevole che i passi da fare sono ancora molti ed il percorso è lungo e difficile.
Ma da oggi possiamo dire che si apre una nuova fase. Resta da verificare il piano industriale che verrà presentato nei prossimi giorni, (se verrà presentato …) per fare valutazioni più approfondite.
Segreteria provinciale Ugl metalmeccanici