PIOMBINO: «DI FATTO SI SANCISCE LA MORTE DI VILLAMARINA»
Piombino (LI) – Durissima protesta dei comitati di cittadini all’incontro organizzato dall’Asl Toscana Nord Ovest per il laboratorio partecipativo organizzato per raccogliere indicazioni e proposte per lo sviluppo del Piano Integrato di Salute. Il Comitato Salute Pubblica e il Comitato Lasciateci Nascere a Piombino si sono presentati all’appuntamento al centro giovani chiedendo di leggere due comunicati in cui chiedevano la tutela dei servizi dell’ospedale Villamarina di Piombino, tra i punti salienti quelli dedicati a cardiologia, chirurgia, ortopedia e il punto nascita.
Gli organizzatori non hanno fatto intervenire i comitati invitandoli piuttosto a partecipare ai lavori e compilare il questionario preposto. Opzione che ha scatenato la protesta. Molti aderenti ai Comitati e cittadini hanno lasciato la sala amareggiati.
Nel lamentarsi pubblicamente contro gli organizzatori, Marida Leoni esponente del Comitato Lasciataci Nascere a Piombino ha sottolineato come quello di Piombino stia diventando “un ospedale da terzo mondo. “Vogliamo paragonare quello che si fa a Cecina e quello che si fa a Piombino? E ci venite a raccontare di ospedale unico? Più volte abbiamo cercato il confronto ma non abbiamo trovato un interlocutore che ci ascolta e prenda in considerazione le nostre richieste”.
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Ad oggi, come ha spiegato il Comitato, l’ospedale di Piombino non può più garantire ad una donna:
– il parto spontaneo e taglio cesareo programmato e/o in urgenza; l’ambulatorio senologico dedicato alla prevenzione e alla diagnosi e chirurghi specializzati per il trattamento del tumore al seno;
– gli accessi al pronto soccorso per sintomatologie ginecologiche e/o ostetriche che potrebbero portare a un eventuale ricovero;
– accessi al pronto soccorso dopo la 25esima settimana di gravidanza; codice rosa; interventi ginecologici e/o ostetrici programmati e urgenti che prevedono un ricovero notturno.
“L’Azienda aveva promesso che le donne sarebbero state protette e tutelate durante tutto il percorso di gravidanza e parto e post parto. Che avrebbe accolto proposte per nuovi percorsi assistenziali ostetrici garantendo una continuità assistenziale ostetrica durante il periodo ponte così l’azienda l’ha definito. Ad oggi nessuna attività di potenziamento interessante le attività consultoriali e ospedaliere interessanti il profilo professionale ostetrico ma esclusivamente quello ginecologico. Le uniche due eccezioni sono le visite domiciliari consultoriali e l’ambulatorio consultoriale della gravidanza fisiologica che facevano già parte di un progetto precedente la chiusura del Punto Nascita. Le donne in gravidanza non sono state supportate con percorsi psicologici specifici ma si trovano a dover gestire autonomamente situazioni che le predispongono a stress e ansia. Si ritrovano a fare viaggi fra i due presidi di Piombino e Cecina alcune volte anche senza una valida motivazione. Per questo il Comitato non può accettare tutto questo e chiede a gran voce la riapertura del punto nascita e di tutte le attività connesse alla vera tutela della donna”.
Grande è quindi la preoccupazione dei residenti sul destino dell’ospedale di Piombino, che dopo aver osservato la progressiva chiusura del punto nascite, ora vedono l’azienda ASL che pensa di impoverire ulteriormente il nosocomio piombinese a vantaggio di quello di Cecina, con il ridimensionamento della cardiologia, della chirurgia e dell’ortopedia. Di pronto soccorso nuovo poi non se ne parla, lasciando a Piombino alla fine solo la psichiatria e il fine vita.
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LA SANITÀ ASPETTA ANCORA I FINANZIAMENTI REGIONALI
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LA SANITÀ MORTA O MORIBONDA SOTTO UN MARE DI CARTE
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COMITATO SALUTE: «DI FATTO SI SANCISCE LA MORTE DI VILLAMARINA»
Ecco l’intervento integrale del Presidente del Comitato Salute Pubblica Roberta Degani letto alla riunione di presentazione del piano di razionalizzazione del nostro ospedale:
Il “piano ospedale unico Valle degli etruschi” non ci convince affatto: evidenziamo come in questo progetto l’ospedale di Piombino sia assolutamente dimenticato, tutti gli investimenti programmati sono stati di fatto dirottati verso l’ospedale di Cecina.
Si sancisce la scomparsa della cardiologia di Piombino, non si riparla di punto nascita o di materna infantile a Piombino, non si parla del futuro della chirurgia o dell’area chirurgica in generale, ortopedia compresa, per il Pronto soccorso nuovo c’è da aspettare anni a Piombino.
Di fatto si sancisce la morte di Villamarina.
Quello che ci sfugge è il razionale: con l’evoluzione dei tempi il benessere delle persone dovrebbe migliorare e invece stiamo assistendo a un peggioramento delle condizioni del benessere delle persone.
In questo caso si sta parlando del benessere legato all’assistenza sanitaria.
Spiegateci perché l’assistenza sanitaria per noi e per i nostri figli debba essere oggi peggiore di quella riservata ai nostri genitori. Esigiamo una spiegazione e non un percorso partecipato che ha solo il senso di coinvolgere i cittadini, prima delle votazioni regionali guarda caso, in un progetto che ci porta indietro di più di 70 anni. Pretendete da noi di partecipare a un percorso che sarà completamente guidato da voi che avete già fissato il vostro obiettivo, indipendentemente da quello che i cittadini ne pensano.
I cittadini rivogliono il loro ospedale, vogliono che i loro figli e nipoti nascano a Piombino, che sulle loro generalità ci sia scritto nato a Piombino, non a Cecina o a Livorno o peggio ancora a Pisa.
Non vorremmo essere costretti, famiglia per famiglia a elaborare piani di emergenza per affrontare situazioni critiche connesse ad eventi quali parto, infarti, lesioni ortopediche, crisi respiratorie, ictus, ecc.
Questo è quello a cui si sta preparando la cittadinanza di Piombino suo malgrado, sapendo di non potere contare su una assistenza sanitaria pronta ed efficace. A maggio voteremo per le regionali, tutta la val di Cornia voterà per il diritto alla salute e quindi per chi vorrà mantenere in auge l’ospedale che serve la Val di Cornia e l’isola d’Elba.
Per questo motivo come comitato abbiamo deciso di non partecipare al vostro percorso in quanto non vogliamo essere coinvolti in decisioni che avranno un effetto disastroso per la nostra comunità.
COMITATO SALUTE PUBBLICA (19-02-2020)