CRESCI: GLI STUDENTI DEVONO RECUPERARE I LIBRI E QUADERNI A SCUOLA
Piombino (LI) – L’assessore Cresci sostiene l’iniziativa intrapresa dai dirigenti scolastici della città, per invitare i genitori degli studenti di andare a recuperare i libri ed i quaderni lasciati a scuola dai propri figli a causa dell’emergenza sanitaria.
“La quarantena si è trasformata in un’ottantena e non possiamo non permettere agli studenti di non avere accesso al proprio materiale scolastico”. L’assessore alla Pubblica Istruzione Simona Cresci sostiene l’iniziativa già intrapresa da alcuni dirigenti scolastici della città, per consentire a genitori e studenti di recarsi a scuola per recuperare il materiale scolastico necessario a proseguire l’attività da casa.
“Già da alcune settimane alcuni dirigenti scolastici, che ringrazio per la disponibilità, hanno organizzato e continueranno a organizzare con tutte le misure di sicurezza un accesso straordinario alle nostre scuole per recuperare il materiale scolastico utile a proseguire il lavoro a casa, secondo la metodologia della Didattica a Distanza (DAD)” spiega l’assessore.
“Sulla base di quanto previsto dal decreto “Cura italia” del 21 marzo scorso, la DAD, adottata nelle scuole in questo momento di emergenza, non esclude l’uso di libri o di altri strumenti e tiene conto del fatto che, soprattutto nel scuola primaria, mantenere l’uso degli strumenti di studio abituali rassicura gli alunni e non interrompe ulteriormente il lavoro già avviato.
Proprio per questo riteniamo fondamentale consentire il recupero dei libri, quaderni, elaborati, disegni, che possano essere utili a gestire con il massimo equilibrio questo momento di difficoltà. In questa emergenza i bambini hanno perso molto – continua l’assessore – la dimensione sociale, la scuola, il contatto con gli amici. Per loro al momento non è stato fatto molto, se non sulla base delle proposte provenienti dalle singole scuole e singole insegnanti, ma un’insegnante online non è sufficiente.
La scuola non è importante solo perché si impara a leggere e a scrivere, ma anche perché è un luogo di socializzazione. L’interruzione prolungata di qualsiasi livello di socializzazione a favore di una comunicazione virtuale, può creare un’altra emergenza, quella psicologica. Un aspetto questo che non è stato sufficientemente preso in considerazione finora. Nel comitato tecnico scientifico che coordina le politiche antiepidemia manca totalmente la figura dello psicologo o psichiatra, quando è evidente che le crisi oggi si stia trasformando anche in una crisi psicologica. In questo contesto, anche l’annuncio della ministra Azzolina che va verso il “tutti promossi”, rischia di demotivare e di far venir meno il giusto impegno da parte dei ragazzi per la conclusione dell’anno scolastico, in un momento in cui, invece, ci sarebbe bisogno di idee e progetti innovativi”.