ITALIA NOSTRA: NO AI PANNELLI FOTOVOLTAICI A PIOMBINO
Firenze – Italia Nostra è profondamente contraria alla realizzazione di impianti fotovoltaici a terra in località Bocca di Cornia, definendoli “Speculativi ed invasivi”. L’area, una delle rarissime in Toscana dove è ancora possibile l’istallazione, in realtà è oggi utilizzata per coltivazioni biologiche.Leggiamo insieme la netta presa di posizione sull’argomento.
«Visti i due progetti di recente presentati alla Regione Toscana per essere sottoposti a Valutazione di Impatto Ambientale, e finalizzati alla realizzazione di due megaimpianti fotovoltaici a terra nella pianura costiera di Bocca di Cornia (Comune di Piombino) – dove già si trovano la grande discarica di rifiuti speciali RIMATERIA, che addirittura si vorrebbe anch’essa ampliare, e il da poco costruito impianto eolico di 6 gigantesche torri alte 180 m -, Italia Nostra appoggia e fa propri i pareri completamente negativi espressi dall’Amministrazione Comunale piombinese, dalla competente Soprintendenza, dalla Confederazione Italiana Agricoltori della Provincia di Livorno, e dal WWF Italia, a precedenti e analoghi progetti industriali: in quanto presentanti, invariabilmente, chiari caratteri di imprese speculative ed invasive, del tutto estranee e inconciliabili rispetto alla realtà e alle vocazioni dell’ambiente, del paesaggio e del territorio di Piombino, che dopo la grave crisi industriale sta cercando faticosamente di costruire un futuro incentrato sul binomio turismo sostenibile e agricoltura di qualità fortemente integrati fra di loro grazie al rilevante patrimonio naturale e culturale dell’area.
I due progetti attualmente in esame di VIA presso la Regione sono proposti dalle imprese SVP Energy 1 e Solar Energy Sette, per installare complessivamente oltre 100.000 tra moduli e pannelli su due aree contigue dell’enorme estensione totale di oltre 75 ha di terreni agricoli. Come scrive la Soprintendenza, a proposito del progetto fotovoltaico precedente (e da poco ritirato da SVP Energy 1), qualsiasi intervento nell’area non è “coerente con la disciplina prevista dal PIT-PPR per le IV invarianti strutturali del territorio e con le previsioni della scheda d’Ambito n. 16 Colline Metallifere, rilevando il contrasto con le disposizioni vincolistiche di cui all’elaborato 8B del PIT-PPR art. 8, considerato che l’intervento non concorre al recupero della naturalità e al contenimento dell’artificializzazione dell’ambito fluviale interessato del fiume Cornia, che contribuisce all’aggravamento delle criticità presenti, in riferimento all’estensione dei caratteri industriali e produttivi presenti, nonché all’erosione dei caratteri storici e peculiari del paesaggio interferito e sopra descritto, nonché visti le potenziali interferenze con emergenze storico archeologico e paesaggistiche” del territorio costiero di Piombino».
Italia Nostra Firenze e Toscana – maggio 2020