M5S: SINDACI, IL RIO SALIVOLI NON E’ IL RIO DELLE AMAZZONI
Piombino (LI) – Il M5S in un comunicato invita i sindaci di Piombino e San VIncenzo a non incolpare Arpat per aver fatto le analisi e obbligato al divieto di balneazione, piuttosto a verificare, e in modo definitivo chi sono i reali responsabili dell’inquinamento in quei tratti di costa.
«Apprendiamo da un comunicato stampa del Sindaco Ferrari del Comune di Piombino – inizia la nota – congiuntamente con il Sindaco Bandini del Comune di San Vincenzo, che sono stati emessi gli ennesimi divieti di balneazione a seguito dei risultati sfavorevoli delle analisi effettuate da ARPAT il giorno 11 maggio 2020.
I risultati dei campionamenti delle acque in quelle zone non sono certo un elemento di novità, né per il comune di San Vincenzo, né per il comune di Piombino.
E i Sindaci come hanno risposto a queste comunicazioni di ARPAT? Anziché preoccuparsi di intervenire principalmente per risolvere l’origine di questi annosi problemi che si verificano ogni anno e sempre nelle stesse zone, si indignano con ARPAT per aver effettuato i campionamenti nei giorni seguenti ad eventi metereologici avversi.
E curioso come nel 2017, l’assessore Chiarei (giunta Giuliani) rispose nel medesimo modo ad una nostra interrogazione in consiglio comunale avente ad oggetto proprio i rilievi di Goletta Verde effettuati a Salivoli, in cui anche in quell’occasione si incolpava la pioggia per i problemi di inquinamento rilevati.
La presenza di enterococchi ed escherichia coli in quelle aree è evidentemente un problema che si continua a non voler risolvere definitivamente, nonostante il cambio di amministrazione a Piombino, continuando a danneggiare i cittadini che vorrebbero effettuare una sicura balneazione, e coloro che portano avanti con fatica la propria attività balneare e di ristorazione. Il Rio Salivoli, da non confondere con il Rio delle Amazzoni, può essere risalito a piedi dalla foce fino alla sorgente in non più di un’ora: sono anni che il M5S Piombino chiede di verificare le cause dell’inquinamento in quel tratto di costa.
Ancora più sconcertante è leggere che i Sindaci ritengono addirittura “inopportune, se non persecutorie” le analisi effettuate in quei giorni: quindi la soluzione è chiudere un occhio, anzi due?
Con queste parole si cerca di incolpare ARPAT, che è l’ente preposto ad effettuare i controlli e svolge il proprio lavoro di monitoraggio ambientale nella tutela della salute dei cittadini, piuttosto che assumersi la responsabilità, come amministratori locali, di non aver ancora risolto questa ormai nota criticità nei tratti di costa incriminati.
MOVIMENTO 5 STELLE PIOMBINO