PIOMBINO: JSW CHIEDE UN ALTRO ANNO PER IL PIANO INDUSTRIALE
Piombino (LI) – Jindal ha confermato la volontà di continuare l’attività nello stabilimento delle Acciaierie di Piombino pur chiedendo un ulteriore anno per la presentazione del piono industriale. L’incontro è stato organizzato in videoconferenza per fare il punto della situazione sullo stabilimento di Piombino, anche in conseguenza dell’emergenza coronavirus e della situazione nazionale e internazionale del mercato dell’acciaio. La proprietà ha confermato la volontà di continuare l’attività produttiva e di volere investire nel sito di Piombino.
All’incontro ha partecipato il Ministero dello Sviluppo Economico, rappresentato dal Sottosegretario Alessia Morani e dal vice capo di Gabinetto Giorgio Sorial, con il commissario straordinario Piero Nardi e con Virendar Bubbar AD di JSW italy, Divyakumar Bahir e con Luca Boetti consulente finanziario JWS Italy.
Si terrà poi tra il ministro Patuanelli e Sajjan Jindal un ulteriore incontro il prossimo 3 giugno per confrontarsi sul futuro produttivo del sito di Piombino.
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FERRARI: “JSW CHIEDE UN ULTERIORE ANNO PER IL PIANO INDUSTRIALE. QUESTA RICHIESTA È IRRICEVIBILE E OFFENSIVA”
Non c’è Covid né crisi sanitaria che possa giustificare il rinvio di un ulteriore anno per il piano industriale di Jsw. La richiesta della Società non solo è irricevibile ma addirittura offensiva. Piombino ha già ampiamente pagato il prezzo per scelte sbagliate, attese inutili, responsabilità mai prese che, di fatto, hanno distrutto l’economia della città.
Non ci possiamo più permettere il lusso di attendere ancora. Ne va della sicurezza occupazionale di tanti lavoratori, diretti e dell’indotto, che da anni sopravvivono grazie alla sola cassa integrazione ma che hanno diritto di avere prospettive lavorative, ne va del futuro di un intero territorio. Anche perché sino a che non saranno noti i reali progetti dell’azienda, non sarà possibile pianificare l’uso del territorio. Ed invece, è necessario e urgente conoscere quali spazi continueranno a essere utilizzati della fabbrica e quali invece potranno ritornare a servizio della città.
Dopo la proroga di 4 mesi richiesta lo scorso gennaio, ottenuta tacitamente dal Mise nel fragore dell’emergenza da pandemia, adesso altri 12 mesi di nulla suonano solo come l’ennesima scusa vergognosa. Anche perché è la stessa azienda, pur dichiarandosi intenzionata a parole a rimanere in Italia, a evidenziare una difficile percorribilità del futuro progetto industriale. È allora doveroso conoscere concretamente gli scenari che ci attendono.
Continueremo a lavorare in tutte le sedi deputate affinché la nostra comunità abbia risposte e che l’azienda porti a termine i propri progetti. Questo passa doverosamente dall’impegno che il Governo deve prendersi per porre le condizioni affinché l’azienda voglia investire, rilanciando così il territorio e la sua economia industriale, all’interno di un piano nazionale dell’acciaio.
Passa da una sincera attenzione dei rappresentanti dei vari Ministeri, a dir poco scarsa negli ultimi anni.
Passa da un progetto di investimenti statali e comunitari che concentrino risorse importanti e certe a un territorio che altrimenti rischia la morte economica e sociale.
Passa dal coraggio che Piombino diventi luogo di sperimentazione di una nuova economia, basata sulle opere infrastrutturali colpevolmente mancanti, sulle bonifiche e sul conseguente insediamento di nuove attività produttive. Piombino non può più attendere.
Francesco Ferrari, sindaco di Piombino
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ACCIAIERIE PIOMBINO, POTENTI (LEGA): “MISE METTA FINE A TELENOVELA CON JSW”
“Ennesima triste puntata della telenovela ex Lucchini dopo che la Jsw ha richiesto un’ulteriore proroga di un anno per presentare l’atteso piano industriale. Un insulto nei confronti della collettività e una presa in giro al Ministero dello Sviluppo Economico che solamente pochi giorni fa, tramite le dichiarazioni della Sottosegretario Morani, aveva accolto con favore le rassicurazioni della Società circa la volontà di continuare l’attività nello stabilimento piombinese.
A seguito della videoconferenza con l’ad di Jsw italy e con il commissario straordinario, la Sottosegretario era sembrata entusiasta per il prossimo incontro virtuale con il Ministro Patuanelli e per l’imminente uscita di un documento della Jindal con cui chiarire le loro intenzioni sul futuro delle ex acciaierie. Ora che l’ennesimo buco nell’acqua è diventato evidente, staremo a vedere di cosa parleranno in videoconferenza il titolare del Mise e i rappresentanti della Società indiana. Questo modo di fare è una presa in giro ai danni della dignità di un intero Paese che il Governo, attraverso i suoi rappresentanti, dovrebbe invece tutelare.
Abbiamo la memoria abbastanza lunga da ricordare che poco più di tre mesi fa, durante un tavolo al Mise che la Sottosegretario Morani disertò, la Jsw Italy aveva ribadito la richiesta formulata in un documento del 23 gennaio per ottenere un’ulteriore proroga alla presentazione del piano industriale. Di fronte all’ennesima sollecitazione di rinvio, il Governo deve ora muoversi e cominciare a pensare a strade alternative per uscire da un’impasse in cui – non dimentichiamo – si è caduti probabilmente anche a causa della fretta con cui si volle firmare a tutti i costi l’accordo nel 2018 su spinta dell’allora Ministro dello Sviluppo Economico”.
E’ quanto dichiarato in una nota dall’Onorevole Manfredi Potenti, deputato toscano della Lega e membro della II Commissione Giustizia.
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CAMPING CIG: JSW SE NE VADA
Si apprende dal Sindaco Ferrari che JSW Steel Italy chiede ancora un anno per la presentazione del Piano Industriale per il sito di Piombino . Se cosi’ fosse, si prolungherebbe il danno di una inutile attesa di investimenti che non arrivano, mentre si assiste alla obsolescenza degli impianti e alla segnalazione di episodi della conseguente pericolosità. L’ immobilità ci danneggia e ostacola la diversificazione. Per questo siamo convinti che la multinazionale se ne deve andare da Piombino; il Governo deve “dare lo sfratto” a JSW!
Lo Stato riprenda subito la guida dei settori strategici della economia nazionale, tra cui l’ Acciaio, nazionalizzando i nodi produttivi fondamentali secondo un Piano Siderurgico nazionale. Ingenti finanziamenti pubblici si stanno mettendo in movimento in funzione anti-crisi post-Covid. A Piombino, Area di Crisi Complessa e SIN, lo Stato renda compatibile una nuova Siderurgia, ricompattata, moderna ed ecocompatibile, con un Piano di Rinascita economica della Val di Cornia: potenziamento infrastrutturale, bonifiche, diversificazione economica, valorizzazione delle potenzialità naturali e storiche del territorio; sostegno al reddito per tutte le categorie nel periodo di transizione.
E’ un futuro possibile, dove c’è spazio e lavoro per tutti. Ma i lavoratori, i cittadini devono assolutamente tornare protagonisti per ridare voce alla “Piombino dimenticata”. Solo una mobilitazione unitaria e incisiva, a partire da forti mobilitazioni dei Sindacati, sino al blocco della fabbrica entro il 3 giugno, ci puo’ salvare dal baratro. Il momento è adesso.
Coordinamento Art. 1 – Camping CIG