PIOMBINO: DUE I VINCITORI SUL PORTO, TRA GLI ASSENTI NUOVO PIGNONE
Piombino (LI) – Quattro partecipanti e due soli vincitori per le nuove aree (170mila metri quadrati, divise in tre lotti) del porto di Piombino, messe in gara dall’Autorità portuale del Mar Tirreno settentrionale, che sono stati annunciati il 9 giugno scorso dalla commissione esaminatrice: sono Manta Logistic, società creata dall’armatore Vincenzo Onorato col gruppo tedesco Ars Altmann, che si è assicurata il lotto 1 da 50mila mq per realizzare un polo logistico per auto da movimentare sulla direttrice Germania-Europa centrale; e Liberty Magona, l’acciaieria acquisita dal gruppo inglese Gfg Alliance, cui sono andati sia il lotto 2 (65mila mq) che il lotto 3 (55mila mq).
Restano esclusi Piombino Multiterminal, joint venture tra la Compagnia portuali di Piombino e la Compagnia portuali di Livorno, che ha proposto di movimentare 125mila autovetture all’anno, e Piombino Logistics, società del gruppo indiano Jsw Steel che ha rilevato l’acciaieria ex-Lucchini e che ha prospettive incerte.
Ma l’assenza più clamorosa tra i pretendenti alle nuove banchine con fondali profondi 20 metri, in grado di accogliere le grandi navi, è stata quella del Nuovo Pignone (gruppo americano Baker Hughes), che fin dal marzo 2015 aveva annunciato la volontà di costruire a Piombino un polo di assemblaggio dei moduli industriali per la produzione di energia e gas, simile a quello che già possiede vicino a Carrara.
Sulla vicenda potete leggere questo nostro articolo del 25 ottobre 2017: http://www.corriereetrusco.it/2017/10/25/piombino-20-ettari-di-porto-per-creare-80-posti/
Nuovo Pignone non ha presentato la manifestazione di interesse per le aree commenta l’Autorità portuale. Probabilmente determinanti per questa scelta i cinque anni di attesa per la conclusione della procedura, con tre diversi iter avviati dall’Autorità, le bonifiche mai partite e la SS398 non realizzata.
Il mancato investimento del Pignone (circa 40 milioni) è comunque una ferita per la Regione Toscana, che sull’ammodernamento del porto di Piombino ha investito (insieme col Governo) ben 200 milioni, e che sul progetto del Pignone aveva puntato fin dall’inizio per rilanciare il territorio e dare un segnale di attrazione internazionale.
Gli investitori in arrivo – i cui requisiti dovranno ora essere verificati, prima di procedere all’aggiudicazione definitiva – sono comunque internazionali, anche se le attuali difficoltà finanziarie di Onorato destano qualche perplessità.
Chiuse le verifiche di rito sarà siglato con i soggetti aggiudicatari un accordo che aprirà al percorso di assegnazione delle concessioni demaniali.