ECOBALLE: IN SETTIMANA L’INCONTRO TRA IL MINISTRO COSTA E BORRELLI
Piombino (LI) – Si dovrebbe tenere questa settimana l’incontro tra il ministro dell’Ambiente Sergio Costa e il capo dipartimento della Protezione civile nazionale Angelo Borrelli il relazione alle 56 ecoballe, pari a 63mila chili di plastiche eterogenee di combustibile solido secondario (Css), abbandonate inizialmente sui fondali in prossimità dell’isolotto di Cerboli nel 2015 e che oggi non si sa più esattamente dove siano.
Il 25 giugno è decaduto l’incarico di commissario straordinario dato al contrammiraglio Aurelio Caligiore la cui nomina da mesi è al centro di una contestazione da parte dell’Autorità garante per la concorrenza del mercato, il cui pronunciamento è atteso per il 31 luglio. Da ormai settimane, complice il tam tam mediatico di questi mesi, sul tavolo del capo dipartimento della Protezione civile nazionale Angelo Borrelli ci sono tre segnalazioni “pesanti”: la prima è del capo di gabinetto del ministero dell’Ambiente in cui il ministro, il generale Sergio Costa, chiede la proclamazione dell’emergenza nazionale per le ecoballe disperse nel golfo di Follonica. La seconda simile da parte del capo di gabinetto del governatore della Regione Toscana Enrico Rossi. E una terza sottoscritta dal direttore generale dell’Ispra Alessandro Bratti, che definisce il recupero indifferibile, senza considerare quelle del contrammiraglio Caligiore, prima di decadere dall’incarico di commissario straordinario.
Il criterio guida è il “Piano operativo di pronto intervento per la difesa del mare e delle zone costiere dagli inquinamenti accidentali da idrocarburi e da altre sostanze nocive”.
Lo ha messo a punto da anni il ministero dell’Ambiente: un documento di cinquantacinque pagine in cui si disciplinano le modalità operative di intervento del dipartimento della Protezione civile nazionale. Il piano si applica in tutti i possibili inquinamenti marini o costieri, qualunque siano le fonti e le situazioni che li hanno originati, quando sia stato dichiarato lo stato di emergenza nazionale ai sensi dell’articolo 5 della legge 225/92, ovvero, nei casi di situazioni emergenziali eccezionali che possano compromettere l’integrità della vita, ai sensi dell’articolo 3 della legge 286 del 2002.
Su questo è intervenuto anche il presidente Rossi: «Poiché dopo 5 anni oltre 60 tonnellate di rifiuti giacciono ancora nel fondo del mare e lo Stato italiano non è stato in grado di rimuoverle – commenta a questo proposito il presidente Enrico Rossi – Benché la Regione Toscana non abbia competenze specifiche chiedo ancora una volta che il governo faccia un decreto nel più breve tempo possibile conferendo a me i poteri commissariali e adeguati strumenti per intervenire. È una vergogna che attorno a questa vicenda si perpetui troppa incertezza dei poteri».
Interviene sull’argomento anche il parlamentare toscano della Lega Manfredi Potenti, componente della Commissione bicamerale d’inchiesta sugli ecoreati: «La richiesta di pieni poteri avanzata da Rossi sull’emergenza ecoballe, che giacciono da 5 anni nei fondali davanti a Piombino, riuscirà a scandalizzare la sinistra? Ricordo la levata di scudi che si scatenò contro Matteo Salvini, allora ministro. Tuttavia, oggi, la richiesta di Rossi non sembra toccare gli opportunisti di sinistra. Anziché spararle grosse, il governatore della Toscana farebbe meglio a fare piena luce sulla vicenda, con l’accertamento della provenienza, della destinazione e della natura dei materiali dispersi. Una vicenda questa, l’ennesima in cui il governatore scarica colpe su altri, anche su stimati funzionari della Regione che hanno preferito andarsene piuttosto che chinare il capo alla disorganizzazione di un presidente che manca di idee e competenze, ma non di arroganza. Il mare, però, si sa, tutto custodisce e restituisce: anche le ‘ecoballe’ di Rossi verranno a galla e il suo operato sulla gestione dei rifiuti in Toscana. Le politiche regionali in materia di ambiente, a 10 anni di distanza, appaiono con più ombre che luci, piene di contraddizioni ma tradiscono un filo rosso di strategia politica. Nel caso delle ecoballe, se è vero che la Regione non ha competenze sulla navigazione marittima, vorremmo capire perché Rossi non si sia attivato con alcuna ordinanza per il recupero del carico nonostante fosse in suo potere avviare un percorso con il ministero dell’Ambiente. Perché questa storia non si trasformi nell’ennesimo ‘mistero italiano’, la Lega chiederà che si faccia luce».
Scritto da Redazione Corriere Etrusco
il 29.6.2020. Registrato sotto ambiente/territorio, Foto, Toscana-Italia, ultime_notizie.
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