LETTERE: PIOMBINO METTE IL TURBO, MA NESSUNA COGRATULAZIONE
Nei giorni scorsi mi sono detto: “Stai a vedere che questa è la volta buona che le opposizioni fanno le congratulazioni al Sindaco e alla Giunta”. Onestà intellettuale e buona creanza fra concittadini, sebbene diversamente etichettati, lo impongono di fronte ad una vittoria capitale del genere. Invece, è arrivata oggi, 24 luglio, la rampogna di Rifondazione, preceduta da analoga del PD, che accusa sommariamente il Comune di <<azione di governo debole>>. Accidenti, dico io! Proprio a un Comune che finalmente “mette il turbo” al Governo nazionale, il quale invia la Protezione Civile nei fondali di Cerboli?
Dimenticavo che il recupero delle ecoballe era vitale soprattutto per la Giunta, parte del Consiglio Comunale e qualche ambientalista. Pazienza: vorrà dire che al Sindaco basterà il compiacimento del TG3 Toscana e del servizio odierno che gli ha dedicato.
Neanche i pentastellati hanno ritenuto il caso di omaggiare l’Amministrazione per lo straordinario successo ottenuto, mentre si segnala una rinnovata “strapazzata” dell’agitato Comitato Salute Pubblica, al quale mi pare non manchino prove per avere fiducia: Coloro che gli hanno conferito il pegno dei “centri abitati” e si sono poi intestarditi per il recupero di spazzatura in fondo al mare, perché non dovrebbero combattere contro ulteriori montagne sinistre di ripugnanti e immonde porcherie alle porte della Città?
Il fatto è che, ormai, a Piombino, si critica tanto per criticare e per mantenere visibilità sui pochi giornali locali online; ed alcuni sono fortunati, a differenza di me, che sono appena modestamente entrato nel dibattito cittadino: se firmo qualcosa che sa niente niente di politico, ma perfino se è “asettico”, vengo cestinato. Attualmente, oltretutto, manca perfino l’opportunità favoritami, da “Stile Libero”, come a qualsiasi cittadino.
Sto maturando l’idea di lasciar scrivere gli altri, e semmai sperare nella generosa ospitalità del “Corriere Etrusco”; d’altra parte, è anche vero che non abito più a Piombino e che la mia non è la penna di un politico o di un consigliere comunale».
Nedo Tavera