NOTIZIE DALLA COSTA ETRUSCA DEL 25 LUGLIO 2020
PIOMBINO: MORTO PER SHOCK ANAFILATTICO FRANCESCO SCERVINO
Francesco Scervino, padre di Toni Scervino (fondatore con Ermanno Daelli della famosa casa di moda Ermanno Scervino) è morto il 23 luglio per uno shock anafilattico. A niente, purtroppo, sono serviti i soccorsi. Francesco Scervino, 85 anni, è stato punto da alcune vespe. Il padre dello stilista si trovava nell’agriturismo Baratti di cui è titolare nel comune di Piombino (Livorno).
All’improvviso, verso le 8,20 mentre si trovava nel giardino dell’agriturismo l’anziano è stato punto da alcune vespe che nei momenti più caldi dell’estate possono diventare molto aggressive perché preparano i nidi per deporre le uova e attaccano chi si avvicina.
Un dramma che si è consumato in pochi minuti davanti alla governante della struttura che ha chiamato i soccorsi, e agli ospiti dell’agriturismo. Vano è stato il tentativo dei presenti di fermare la reazione allergica con il cortisone: il cuore dell’anziano non ha retto. Immediati i soccorsi ma quando i sanitari della Misericordia di Piombino, con il medico del 118 non hanno potuto che constatarne il decesso.
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ABBONAMENTI TPL: DECRETO CONVERTITO, VIA A RISTORO
Il decreto rilancio è stato convertito in legge e a questo punto diventano applicabili le norme previste per il ristoro agli abbonati che nel periodo del lockdown non hanno potuto utilizzare gli abbonamenti ai mezzi di trasporto pubblico.
“La Toscana – commenta l’assessore a trasporti e infrastrutture Vincenzo Ceccarelli – è stata tra le prime Regioni ad attivarsi di fronte a questo problema creato dall’emergenza sanitaria e registriamo quindi con soddisfazione che con la conversione in legge si mettano in condizione i gestori, come previsto dalla norma, di procedere concretamente alle compensazioni a vantaggio dei cittadini”. La legge conferma che due sono le modalità di ristoro previste: il prolungamento dell’abbonamento o il rilascio di voucher.
Rimane escluso il rimborso diretto in denaro. “L’auspicio della Regione – sottolinea Ceccarelli – è che i gestori dei servizi privilegino le richieste e le esigenze che manifesteranno gli abbonati e su questo eserciteremo un ruolo di vigilanza. In sede di commissione trasporti della Conferenza Stato-Regioni – conclude – continuiamo il confronto con le altre amministrazioni regionali per garantire al meglio la tutela dei diritti degli abbonati. E, inoltre, allo studio da parte dei nostri uffici un eventuale provvedimento che consenta di uniformare le modalità
di rimborso tra i diversi gestori del servizio su ferro, su gomma o via mare. Entro la prossima settimana potremo dare notizie più precise”
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LAVORO E AMBIENTE: LA PERSEVERANZA PAGA COME NEL CASO DI POGGIO AI VENTI
Riceviamo e pubblichiamo integralmente.
Lettera aperta del Camping Cig a: Ministro dello Sviluppo Economico Patuanelli, Sottosegretaria Sviluppo Economico Morani, Presidente della Regione Toscana Rossi, Sindaco di Piombino Ferrari, ai Capo gruppo Consiliari del Comune di Piombino e per conoscenza ai Parlamentari della Repubblica De Falco, Fassina e Vizzini, alle OO.SS di categoria e confederali sia nazionali, che regionali che provinciali.
«Siamo un’associazione composta in buona parte da lavoratori e da cassaintegrati di ” lungo corso” delle industrie piombinesi ed i nostri riferimenti sono i principi contenuti nella Costituzione Italiana e con essi vogliamo valutare anche i prossimi passaggi della travagliata vicenda Jindal. Dopo anni di promesse mancate, nei quali Jindal ha dimostrata la propria inaffidabilità diventando un ostacolo per lo sviluppo di tutto il territorio, chiediamo che siano fatti i passi necessari per togliere la fabbrica a Jsw con lo Stato che riprende il controllo dello stab. , acquisendone almeno il 51% della proprietà. Siamo fermamente convinti, che soltanto con la proprietà’ pubblica vi potrò essere la speranza che lo stab. torni a produrre acciaio, unica possibilità di dargli un futuro. Chiediamo inoltre, che questo intervento per tornare a colare acciaio ( eco-compatibile e lontano dalla città) sia realizzato all’interno di un” Piano di rinascita di Piombino” nel quale siano previsti ingenti finanziamenti pubblici per consentire la diversificazione economica, la partenza delle bonifiche e la realizzazione delle infrastrutture. Se, purtroppo, le scelte delle istituzioni ( magari con il supporto dei Sindacati) andranno nella direzione di concedere ancora fiducia a Jindal e, addirittura, di sostenere l’azienda con fondi pubblici chiediamo che le siano posti, in modo rigido, almeno i seguenti vincoli: – il piano industriale dovrà contenere, da subito, l’intero pacchetto degli investimenti previsti al momento dell’acquisto dello stab., cioè 3 forni elettrici e 2 treni nuovi di laminazione. L’ingresso dello Stato nella proprietà dello stab. non dovrà essere temporaneo e in misura da contare nelle scelte gestionali ( senza escludere di arrivare almeno al 51% delle quote azionarie).
L’azienda deve rendere subito operativo il revamping dei 3 treni esistenti, gli smantellamenti degli impianti nell’ex area a caldo e deve rinunciare a produzioni dannose quali l’acciaio al piombo,inoltre l’azienda deve liberare in tempi stretti le aree che non utilizza per consentire l’insediamento di altre attività produttive. Jindal dovrà accettare, la ripresa della trattativa di secondo livello, con le OO.SS, per permettere ai lavoratori il recupero graduale del 30% del loro salario tagliato dagli accordi precedenti. L’azienda deve accettare la realizzazione vera di rotazioni al lavoro di tutti i dipendenti, con un controllo ferreo e trasparente da parte dei sindacati e dei lavoratori stessi. Nella malaugurata ipotesi che lo Stato non pretenda la maggioranza delle azioni, l’azienda deve accettare il proseguo del controllo del Commissario Governativo con poteri rafforzati almeno fine alla fine degli investimenti . L’azienda deve accettare che ogni vincolo sopra esposto venga legato ad un crono programma ( fissato dalle istituzioni) preciso, con date certe, verificabile con penali fino alla rinuncia della proprietà dello stab in caso di inadempienze da parte di Jindal. Nell’ipotesi che venisse presentato un piano industriale parziale e che lo le istituzioni, colpevolmente lo accettassero, chiediamo di rivelare, il numero degli esuberi approntando un progetto per la loro ricollocazione, compreso la previsione di uscite volontarie incentivate e prepensionamenti.
Ai sindacati chiediamo, che stavolta qualsiasi ipotesi di accordo sia sottoposto, prima di qualsiasi firma, alla conoscenza dettagliata e all’approvazione dei lavoratori, non dovranno più esserci accordi già sottoscritti e spacciati come verbali di incontro. Al governo ribadiamo che, dopo tutto ciò che abbiamo subito in questi anni, solo l’acquisizione da parte dello stato dello stabilimento( all’interno di un piano naz. della siderurgia) potrà garantire il rispetto della costituzione, la rinascita del nostro territorio e produrre utili anche per le casse dello Stato nel momento in cui si tornasse a colare acciaio, convinti, come siamo, che la rinascita della nostra comunità passi dall’elaborazione di un piano che nasca da una grande e continua partecipazione popolare, pertanto chiediamo al governo e alle istituzioni locali che prima di qualsiasi accordo con Jindal sia organizzata, a Piombino, un grande incontro pubblico, con la presenza del ministro Patuanelli e della Sott. Morani.
Auspichiamo che a questa nostra lettera aperta segua una presa di posizione pubblica dei soggetti individuati»
Coordinamento Articolo 1- Camping Cig