SINDACATI INFEROCITI: NESSUN PIANO INDUSTRIALE DA JINDAL
Piombino (LI) – Il 3 giugno scorso Jindal prometteva al MISE la presentazione del nuovo piano industriale per lo stabilimento piombinese entro il 18 dello stesso mese, e il neo Vice presidente Carrai nominato l’8 luglio 2020 aveva promesso sempre la presentazione del piano industriale entro il 23 luglio. Poi slittato a fine luglio. Oggi, 1° agosto 2020, nessun piano industriale è stato presentato da Jindal per Piombino.
Il vero rischio è che, passata l’estate (con il Tpp in marcia per agosto, mentre tutto il resto fermo) e lo scoglio elettorale delle regionali per PD e Renziani, arriverà ai lavoratori dell’azienda e alla città una sgradita verità sulle acciaierie di Piombino.
Solo il progetto “Piombino Ruhr d’Italia” può rilanciare una città che da oltre dieci anni vive in un limbo di speranze e ricordi di un glorioso passato, senza però essersi mai messa seriamente ad un tavolo a programmare un vero progetto per il suo futuro.
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Riceviamo e pubblichiamo integralmente.
Riceviamo e pubblichiamo integralmente.
Come Fim-Fiom-Uilm abbiamo giudicato positivamente lu nomina come Vice Presidente Esecutivo di Marco Corrai, a cui sono state af fidate tutte le deleghe, perché lo Stabilimento aveva necessità di un cambio al vertice e la figura individuata a nostro modo di vedere ha le caratteristiche e il profilo utile alle esigenze dello Stabilimento, contatti c relazioni di rilievo con la politica e la finanza
Nel primo incontro conoscitivo, tenutosi la scorsa settimana. Carrai ha dichiarato di avere la volontà di rilanciare il Sito di Piombino, confermandoci di essere in trattativa con soggetti Istituzionali e Privati e ci ha informati che. per sostenere il suo Progetto, sta avvalendosi di consulenti di comprovato talento in campo siderurgico come il Professor Carlo Nlapelli
All’interno dello stabilimento si respira in queste settimane un duna di completa incertezza c comprensibile timore per il proprio futuro da parte ilei Lavoratori, mentre le indiscrezioni parlano di conflitti interni tra i membri della Dirigenza in mento a chi ha davvero il compito di guidare l’Azienda, con visioni di progettualità industnali contrastanti tra loro.
Non sfugge che nello scorrere del tempo il 24 Luglio è scaduto il periodo di Sorveglianza che il Sindacato aveva chiesto di prorogare c che il Sottosegretario Mot ani aveva confermato fosse anche la volontà del Governo.
Riteniamo che sia giunto il momento da parte di tutti di giocare a carie scoperte, capire chi ha l’obiettivo di voler far morire definitivamente lo Stahilimentodi Piombino, tenendo da oltre 11 anni il Temtorio in questo tragico limbo, e chi invece al contrario ha un reale interesse a rilanciare un Sito industriale come il nostro, il solo che produce rotaie in tutta Italia, uno dei pochi con ampi spazi portuali c con fondali a meno 20 metri, con In possibilità di fare sinergia con altri importanti Stabilimenti attigui c l’opportunità di nserc un’acciaieria elettrica sul mare, con tutti i vantaggi competitivi che sono facilmente intuibili, rispetto ad altri Competitor.
Questo Territorio, questi Lavoratori e queste Organizzazioni Sindacali non sono interessati a piani industriali che non prevedano la salvaguardia della completa occupazione c se queste fossero le volontà del gruppo Jsw o quantomeno di alcuni suoi uomini, sappiano che lo contrasteremo con tutte le nostre forze e troveranno un clima di totale ostilità.
Come Fim-Fiom-Uilm ci aspettiamo una pronta convocazione dal Vice Presidente Carrai per il quale abbiumo tutta una serie di domande che necessitano risposte, come la liquidità per rivitalizzare la produzione, i tempi e l’entità degli investimenti sui treni di laminazione, quale strumenti si peasa di poter uttivurc per la partecipazione al Progetto di Istituti Pubblici c la conseguente accettazione della proroga dcllu sorveglianza c gli strumenti sociali necessari a garantire b piena occupazione per tutta la durata del progetto.
FIM-FIOM-UILM
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USB: JSW E’ L’AZIENDA FANTASMA
Dopo le passerelle della Morani e del presidente della regione Rossi tutto tace, niente di nuovo esce da Roma. Il 24 luglio è scaduta anche la sorveglianza dello stato da parte di Nardi su Jsw. Il governo dopo impegni e promesse abbandona Piombino al suo destino lasciano nell’incertezza 2000 lavoratori. La nuovo carica in Jsw Carrai diventato Vice Presidente Esecutivo, aveva esordito con un messaggio “entro la fine di luglio presenteremo il piano industriale con al suo interno un forno elettrico, molteplici investimenti e con la completa occupazione nell’arco di 2-3 anni”, anche qui niente si è visto.
Siamo ripiombati all’era di Rebrabb, quando si arriva al punto di investire sullo stabilimento piombinese con soldi veri tutti si fermato e allungano il brodo. Siamo nell’incertezza più assoluta! La regione Toscana che pensa alle elezioni e fa promesse mai realizzate da 10 anni, stiamo sempre qui che aspettiamo di colare acciaio. Il governo lascia mano libera alla multinazionale togliendo l’unico posto di controllo dello stato qui in Piombino, il ministro dello Sviluppo Economico Patuanelli non si è mai visto in Piombino però manda un sottosegretario (Morani) che si doveva occupare dell’acciaieria che poi è sparito, il piano per la siderurgia nazionale tanto decantato si è perso nel vuoto, siamo alla follia pura. I lavoratori quasi tutti in cassa integrazione escluso pochi addetti, aspettano con ansia i buoni spesa dal 3 agosto per poter fare la spesa, anche qui non capiamo perché i buoni da spendere hanno solo il nome di due catene commerciali invece di tutte, gli altri esercizi forse non andavano bene alla confindustriali e la spesa bisogna farla dove vuole il padrone, si capisce anche dai commenti delle altre sigle sindacali nazionali e provinciali che dicono che loro sono d’accordo con confindustriali, si dimenticano che il loro dovere principale è difendere i diritti dei lavoratori.
Come USB chiediamo 5 punti URGENTI:
1) l’intervento immediato del governo se ESISTE ANCORA su Piombino, con il ripristino della sorveglianza statale immediata.
2)Convocazione di tutte le parti sociali azienda comune e regione con il ministro dello Sviluppo Economico.
3)Intervento dello Stato con l’ingresso nel capitale o nazionalizzazione delle acciaierie. Ripartenza degli impianti dello stabilimento, progettazione e presentazione di un piano industriale serio con date e tempi certi.
4)Inizio delle bonifiche nelle acciaierie per evitare un grave rischio ecologico sanitario per la città di Piombino. Restituzione alla cittadinanza piombinese delle zone dello stabilimento non utilizzate per la riqualificazione e diversificazione industriale/artigiane.
5)Salvaguardia dei quasi 2000 lavoratori e un piano per il lavoro.
Siamo sempre in STATO DI EMERGENZA?
Quindi si deve agire in emergenza, qui in Piombino e nella val di Cornia ci sono più 2000 lavoratori diretti e indiretti che rischiano di perdere il lavoro. Tutti questi miliardi dati dall’Europa per la crisi covid-19 riguarderanno anche Piombino? Noi siamo l’unico stabilimento italiano che fa rotaie ad alta velocità, Conte ha detto “investimenti e creazione di nuove linee ad alta velocità in Italia”, dove verranno prese queste rotaie se Piombino sarà fermo? Si vuole arricchire altri paesi a discapito dei lavoratori italiani? Sarà bene che qualcuno si svegli prima che sia troppo tardi, o vogliamo far morire Piombino e la sua industria? Noi lavoratori non staremo con le mani in mano ci faremo sentire!
USB PIOMBINO LAVORO PRIVATO