PIOMBINO 2030: ACCIAIO, PRESENTATO IL PIANO INDUSTRIALE JSW
Piombino (LI) – È stato presentato oggi, presso la sede di JSW Steel Italy a Piombino, il nuovo piano industriale per le società italiane del Gruppo JSW, denominato Piombino 2030. Sono intervenuti il vicepresidente di JSW Steel Italy, Marco Carrai, il Sottosegretario allo Sviluppo Economico Alessia Morani, il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, il Professor Carlo Mapelli e il Sindaco di Piombino Francesco Ferrari. Presenti all’incontro anche le Parti Sociali, i rappresentanti della Provincia, del Ministero dell’ambiente, del Ministero del lavoro, Invitalia, le Autorità di sistema portuale Alto Tirreno e il Demanio. All’incontro hanno partecipato anche tutti i partner finanziari coinvolti nel piano industriale.
L’ingresso di Invitalia, insieme alla proposta di realizzare anche un nuovo rigassificatore sul territorio, sono le due novità principali emerse durante la presentazione.
Carrai, nell’illustrare il progetto ha presentato un piano quinquennale (2020-2025) diviso in due fasi: «La prima fase prevede la messa in sicurezza e il rilancio dell’impresa così com’è oggi, con investimenti di circa 82 milioni di euro per l’efficientamento delle linee di produzione, la realizzazione della tempra, eccetera.
I primi soldi saranno messi in questo. Una volta riportata l’azienda in Ebit positivo (il margine operativo lordo attualmente negativo), si passera alla seconda fase, grazie a finanziamenti europei tramite “Grant”, al progetto “Piombino vision 2025” che prevede il ritorno dell’azienda alla produzione di acciaio con il forno elettrico».
Dal punto di vista occupazionale, durante la prima fase di ristrutturazione degli attuali laminatoi, si parla di 500 lavoratori full time (contro i 700 odierni) su 1800 dipendenti assunti dall’azienda, che quindi continueranno ad usufruire, c’è da capire fino a quando a questo punto, degli ammortizzatori sociali.
Tiepido il sindaco della città Ferrari: «Ben venga la ripartenza dell’acciaio: sono convinto che sia indispensabile per il territorio, al pari di altre forme di rilancio dell’economia che dovranno affiancarla, mi auguro solo che non si tratti della solita passerella elettorale a cui il territorio, purtroppo, è da tempo abituato».
Tiepidi anche i sindacati: David Romagnoli (Fiom): «Da sempre chiediamo l’intervento dello Stato nello stabilimento di Piombino, crediamo sia la cosa giusta, adesso però bisogna capire cosa significa, quali le garanzie e quali le clausole di salvaguardia se poi gli impegni non vengono mantenuti dall’azienda».
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IL COMUNICATO DI JSW ITALY
Il piano industriale, che prevede un investimento iniziale di 84 milioni di euro anche grazie alla partecipazione di Invitalia, come annunciato nella stessa sede dal Sottosegretario alla Sviluppo Economico Alessia Morani, si divide in due fasi: la prima, a breve termine, punta ad efficientare gli impianti di laminazione, completare la gamma prodotti e far tornare l’azienda ad una redditività soddisfacente. La seconda fase, a medio termine, ha come obiettivo nel prossimo quinquennio il ritorno alla produzione dell’acciaio attraverso l’utilizzo del forno elettrico e alla costruzione di un complesso industriale multicentrico che preveda anche attività di logistica, manufacturing e ambiente da realizzarsi con selezionati partners dei singoli settori e finanziari.
“Ci eravamo presi un impegno e l’abbiamo rispettato. Da qualche mese sto seguendo la vertenza insieme al ministro Patuanelli. Il primo impegno che ci eravamo presi era la possibilità dell’ingresso da parte dello Stato nel capitale della JSW di Piombino e questo si realizzerà nelle prossime settimane tramite Invitalia, che entrerà con 30 milioni di euro”- ha dichiarato il Sottosegretario allo Sviluppo economico Alessia Morani – “Il secondo impegno era di livello normativo che si è concretizzato la scorsa settimana con l’approvazione del decreto semplificazione attraverso il quale abbiamo creato le condizioni affinché le commesse di rotaie per lo stabilimento di Piombino abbiano una continuità che garantisca una tranquillità economica all’azienda e naturalmente ai lavoratori. Credo che la politica debba essere fatta così: per impegni e risultati concreti. Il 24 ci sarà la riunione al Mise per l’aggiornamento dell’addendum che segue necessariamente l’approvazione del piano industriale. Con Jindal, tutti i partner istituzionali e grazie anche all’aiuto del sindacato speriamo nel più breve tempo possibile di garantire un futuro a questo stabilimento che è il cuore della città”.
“Siamo orgogliosi di presentare oggi il piano industriale, pur in una congiuntura economica non semplice. Vorrei ringraziare tutti i soggetti qui presenti per aver reso concreto questo rilancio” – ha dichiarato Marco Carrai, Vicepresidente esecutivo JSW Steel Italy – “Invitalia, come annunciato oggi dal Sottosegretario alla Sviluppo Economico Alessia Morani, supporterà questa prima fase, quella che ha l’obiettivo di rilanciare l’azienda e farla tornare produttiva. Ci auguriamo che Piombino torni a essere un luogo dove si fa industria, partendo dal nostro core business, quello dell’acciaio, e dalla salvaguardia di tutti i posti di lavoro”.
Nelle scorse settimane, JSW Steel Italy aveva annunciato la firma di un accordo con Creon Capital con l’obiettivo di sviluppare nell’area il comparto dell’energia rinnovabile, LNG, logistica e sviluppo di attività industriali collaterali e l’avvio di un dialogo con Fincantieri per valutare la possibilità di destinare alcune aree all’interno del sito industriale di Piombino ad attività di cantieristica navale e di grandi moduli cellulari in cemento armato per le infrastrutture marittime.
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LE DICHIARAZIONI DEL SINDACO FRANCESCO FERRARI SULLA PRESENTAZIONE DEL PIANO INDUSTRIALE DI JSW
La città è diffidente, non potrebbe essere diversamente viste le innumerevoli delusioni che si sono susseguite negli anni. Sul merito del piano industriale ci riserviamo di fare un’analisi laica, senza farci condizionare dalla vicinanza dell’annuncio di oggi con l’appuntamento elettorale, circostanza che, di per sé, indurrebbe chiunque a dubitare della concretezza dei progetti presentati.
Non appena avremo tutti i documenti valuteremo se quel progetto, oltre a soddisfare gli interessi dell’azienda, è coerente con quelli della città: in particolare se dietro a quei piani ci sono prospettive per i molti dipendenti, ormai da anni in cassa integrazione, che attendono di conoscere il futuro dell’azienda e, di conseguenza, dei propri posti di lavoro e della sussistenza delle proprie famiglie. Altrettanto cruciale è l’impatto ambientale che il progetto avrà sul territorio: Piombino un anno fa ha scelto un futuro sostenibile, ha votato per la riconversione del territorio e noi dobbiamo vigilare affinché questa volontà sia rispettata.
Quanto annunciato questa mattina è un piano industriale profondamente legato a ingenti investimenti da parte di Invitalia, una delle partecipate dello Stato.
L’intervento del pubblico è una buona notizia, a patto che si discosti dalla migliore tradizione dei Governi della Prima Repubblica in cui si provvedeva ad appianare i debiti delle grandi aziende senza che poi gli utili tornassero nelle casse dello Stato. Si tratta di risorse che appartengono ai cittadini e non possiamo permettere che questi finanziamenti servano a ripianare i bilanci di una qualsivoglia azienda senza che il pubblico abbia i dovuti ricavi.
Ben venga la ripartenza dell’acciaio: sono convinto che sia indispensabile per il territorio, al pari di altre forme di rilancio dell’economia che dovranno affiancarla, mi auguro solo che non si tratti della solita passerella elettorale a cui il territorio, purtroppo, è da tempo abituato.
Francesco Ferrari, sindaco di Piombino
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COMUNICATO UGLM
Scetticismo. Questa la prima sensazione che come UGLM abbiamo avuto dopo la presentazione, ci pare il caso di dire “in pompa magna”, a pochi giorni dalle elezioni regionali, del nuovo Piano Industriale di JSW Steel Italy, illustrato dal Vice Presidente Esecutivo Marco Carrai. Presenti il Vice Ministro Morani, il Governatore Rossi, il Sindaco Di Piombino Ferrari con l’Assessore Nigro, i vertici dei nuovi possibili partner industriali Creon, Fincantieri, Invitalia e molti altri soggetti tra cui l’ Autorità di sistema e Confindustria. Ovviamente presenti anche le OO.SS.
In tutto circa 100 persone.
Mentre venivano mostrate ai presenti alcune slides proiettate su un maxi schermo, il Vice Presidente confermava quanto detto in precedenti incontri. E cioè che il Piano Industriale si svilupperà in 2 fasi:
-Fase 1 a breve termine che prevede investimenti per circa 30 milioni sui 3 treni di laminazione per ammodernamento ed efficientamento degli impianti, più altri 30 sull’impianto “tempra” per cui è già stata concessa la variante urbanistica dal Comune di Piombino, circa un anno fa. Progetto questo, che sembrava essere caduto nel dimenticatoio. Oltre ad altri investimenti, per un totale di circa 82 milioni di euro.
La cosiddetta fase 1 dovrebbe concludersi nel secondo trimestre del 2021 e dovrebbe portare, nelle intenzioni dell’Azienda, ad avere sostanziosi margini positivi in termini di fatturato.
-Fase 2, a medio/lungo termine, partirà e si svilupperà nell’arco di tempo che va dal 2021 al 2025 e comprende la costruzione di un forno elettrico, di un rigassificatore ed altri investimenti sull’energia (Creon) per avere gas a basso costo . Nel Piano Industriale entrerà anche Fincantieri per la produzione di quelli che il Vice Presidente Carrai chiama “Ferry Boat” ovvero piccoli traghetti, più imbarcazioni atte a dragare i fondali.
Tutto molto interessante e suggestivo ma anche, a nostro avviso, ancora molto vago.
Nessuna menzione su bonifiche o smantellamenti come non è stato chiarito come sarà impiegato il personale da anni in CIG a zero ore.
Ci si è limitati a dire che nessuno sarà licenziato e che l’intento è quello di fare tornare a lavoro tutto il personale.
Come UGLM abbiamo ricordato che a Piombino ci sono migliaia di lavoratori in CIG a zero ore da più di 5 anni, che non ce la fanno più ad andare avanti con 800€ al mese. E se lo scenario che abbiamo davanti è quello di altri 5 anni di CIG, la situazione diventerà presto esplosiva e incontrollabile. Abbiamo proposto, di fronte a tempistiche ancora lunghe, di poter iniziare a valutare uscite volontarie e/o altre forme di incentivi, come accaduto a Taranto.
Apprezziamo sicuramente le intenzioni di Carrai di non voler licenziare nessuno, ma
se nel precedente piano di Jindal del 2018 si prevedeva l’impiego di 1500 lavoratori, a fronte di un piano che comprendeva ben 3 forni elettrici e due nuove linee di laminazione, ci riesce veramente difficile pensare che con 1 solo forno elettrico in previsione, possano essere reimpiegati, seppur valutando la diversificazione, tutti i 1872 lavoratori attualmente in organico.
Ci auspichiamo che il nostro
scettismo sia fugato all’ incontro che le OO.SS hanno richiesto, per approfondire nei dettagli tutto il Piano Industriale.
-Segreteria provinciale UGLM
-RSU JSW UGLM