BIASCI (LEGA): IL PIANO JSW PER PIOMBINO E’ UNA PRESA DI GIRO
Piombino (LI) – Riceviamo e pubblichiamo dal consigliere Robero Biasci (Lega).
“Il piano di “rilancio” per l’acciaieria di Piombino è una presa in giro per chi conosce l’indotto industriale della città e per chi abbia un minimo di buonsenso. Chi plaude questa scatola vuota o è incompetente o è ancor peggio in malafede. Sul piatto – spiegano Roberto Biasci, Consigliere Regionale uscente, e Giulia Pacciardi, Consigliere Comunale a Livorno – l’azienda non ha messo praticamente nulla”.
“Trenta milioni vengono dallo Stato tramite Invitalia, altri 52 dovrebbero arrivare da fondi europei e fumose collaborazioni con imprenditori. Chiunque abiti a Piombino sa bene che con quella cifra si sistema un po’ il laminatoio, si mettono in sicurezza due o tre piazzali ma niente di più. Per far ripartire minimamente la siderurgia servono almeno 150 milioni di investimenti: l’intera struttura è fatiscente e l’altoforno è spento, per non parlare delle bonifiche da fare”.
Biasci e Pacciardi proseguono sottolineando come: “A fronte di un supporto statale che mette ammortizzatori sociali fino al 2025 e commesse per le traversine ferroviarie garantite, l’unica cosa concreta che mette l’azienda e il suo garante renziano Marco Carrai, saranno sì è no una decina di milioni in cinque anni. Il forno elettrico e l’occupazione sono una bella scusa per ottenere una ingiustificata proroga dell’accordo di programma già scaduto e sostanzialmente inattuato; un accordo che blocca pure lo sviluppo di mezzo porto”.
Ci rendiamo conto – concludono gli esponenti leghisti – che per fare un rigassificatore ci vogliono almeno 10 anni tra permessi e procedure? Ci rendiamo conto che i traghetti sono navi e non si possono fare in un piazzale? Tolte le solite promesse fumose, quel che rimane del piano industriale di Jindal sono solo due certezze: 1000 esuberi condannati al limbo della disoccupazione e 5 anni di attesa per poi sentirsi dire che il forno elettrico e la fusione dell’acciaio non si potrà fare”. “I piombinesi non sono stupidi. Sanno che è stata l’ennesima passerella elettorale fatta sulla loro pelle. Il nodo della siderurgia è sicuramente complesso da risolvere, ma tra la complessità e la presa in giro c’è una bella differenza”.