PIOMBINO: LA SICMI LASCIA CON UN PORTO DOVE CI SONO SOLO ROTTAMI
Piombino (LI) – Da maggio 2021 se le condizioni logistiche non cambieranno la Sicmi Sea Syle, azienda che produce scafi per Yacht di lusso, lascerà Piombino. A rischio molte decine di posti di lavoro. L’azienda finirà di consegnare le attività in essere e lascerà la sede di Piombino. Una parte dei lavoratori sarà trasferita a Carrara e altri perderanno il posto, a cominciare dai contratti a termine che alla scadenza non verranno rinnovati. Riportiamo una nota della Lega e una del gruppo di cittadini de “La Piazza”.
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LEGA-SALVINI PREMIER: A FIANCO DELLE IMPRESE ITALIANE
«Apprendiamo con preoccupazione le parole dell’amministratore di Sicmi Sea Style, Pasquale Di Napoli, riguardo ad un eventuale spostamento di uno dei più grossi e prestigiosi cantieri navali della Toscana.
Quando dice che non ci sono più le condizioni per continuare a fare impresa, elencando varie criticità (come gli spostamenti dal cantiere di Montegemoli sino all’ex porto dell’Enel, oppure la poca coordinazione con tutti, o parte, dei soggetti interessati alle movimentazioni di questi imponenti scafi prodotti alle porte della nostra città), diventa compito della nostra forza politica cercare una soluzione, o quanto meno una trattativa affinché una risorsa così importante non venga persa.
Per arrivare a ciò la Lega di Piombino si è attivata per ottenere un incontro urgente con l’imprenditore per vedere se è possibile arrivare a una soluzione che consenta alla Sicmi Sea Style di continuare a fare impresa sul nostro territorio.
La nuova amministrazione si è mostrata da subito attenta e collaborativa con l’azienda della Sicmi Sea nei limiti dei suoi poteri, ad esempio per permettere che il trasporto degli scafi fino all’ex porto dell’Enel potesse svolgersi nel migliore nei modi, ma se non è bastato a risolvere le criticità riscontrate dall’impresa, bisognerà affrontare in modo ancora più compiuto la questione, per migliorare ancor di più il lavoro di coordinamento con i vari enti.
Quello che chiediamo all’imprenditore è di non mollare Piombino proprio adesso, in un momento nel quale sono in discussione i vari terreni retroportuali, che potrebbero essere destinati proprio alla cantieristica navale, anello chiave di un progetto complessivo di riqualifica dell’intero Sin e di tutta la città.
In ballo c’è il futuro di un’impresa Italiana, un’impresa sana, fiore all’occhiello della nautica, e fonte di reddito di 120 nostre famiglie, proprio per questo non possiamo permettere in alcun modo di vederla andar via, impegnandoci strenuamente insieme all’imprenditore per consolidare questa impresa.
Facciamo quindi nostra la filosofia aziendale della Sicmi “costruire italiano”, aggiungendoci “e costruiamoli a Piombino”.
Vittorio Ceccarelli
Vice-Commissario Lega Piombino
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LA PIAZZA: SUL PORTO TROVANO ASCOLTO SOLO LE IMPRESE LEGATE AL VECCHIO
«Non possiamo che denunciare la miopia di tutte le forze politiche, che coinvolge in vario modo anche tutte le istituzioni: Regione, Provincia e Comune che sembra abbia costretto la ditta Sicmi
Sea Style a programmare di lasciare Piombino entro Maggio 2021. I lavoratori direttamente occupati sono più di cento e le lavorazioni sono di alto livello: costruzione di scafi e sovrastrutture per mega yacht.
Quante volte abbiamo visto i mega scafi transitare verso Torre del Sale per raggiungere la banchina! La ditta aveva pensato che in una città come Piombino sarebbe stato facile accedere al mare ma così non è stato. Non ha potuto nemmeno partecipare al bando dell’Autorità di sistema portuale del mar Tirreno settentrionale per l’assegnazione di aree nel porto di Piombino, hanno ritenuto più utile far partecipare al bando chi intende utilizzare tali aree per la demolizione delle navi, per posteggiare le auto in attesa di spedizione per essere vendute, ecc.
Così nel nostro porto non vi è spazio per una ditta che dà lavoro qualificato e non impatta negativamente sull’ambiente, mentre si aprono le braccia a chi occuperà ampi spazi dando in cambio pochissimi posti di lavoro o attività impattanti ambientalmente, o a chi usa il nostro porto come un ripostiglio.
Sorprende vedere come altre ditte con meno occupati e che sono legate ad un vecchio modello di sviluppo ormai in crisi (energia elettrica prodotta con metano, cave, ecc..) hanno sempre trovato
ascolto dai politici che ci governano. Una “disattenzione” colpevole che coinvolge l’Autorità portuale che privilegia sempre lo sviluppo del porto di Livorno a discapito di quello di Piombino, dove non si favorisce la nascita di attività capaci di assicurargli la necessaria autonomia legata allo sviluppo delle sue molte potenzialità».
La Piazza Val di Cornia
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CASO SICMI: IL PD SI SCORDA CHE CONTROLLA AUTORITA’ PORTUALE, PROVINCIA, REGIONE E GOVERNO
«E’ estremamente grave, nella situazione di crisi economica ed occupazionale in cui si trovano Piombino e la Val di Cornia, lasciare che un’azienda come la Sicmi See Style, che con 120 dipendente si occupa della costruzioni di scafi per grandi yacht, abbandoni il territorio per trasferire altrove la propria attività.
Da anni si parla di diversificazione economica, dello sviluppo della filiera dell’acciaio, di economia del mare e di cantieristica. E’ una contraddizione incomprensibile che di fronte a grandi spazi inutilizzati e alle potenzialità che può esprimere il nostro porto, sia proprio un’azienda cantieristica costretta a gettare la spugna per carenze infrastrutturali. Di fronte alla dichiarata volontà dell’impresa non c’è spazio per tergiversare: l’amministrazione comunale insieme all’Autorità portuale, alla proprietà e ai sindacati attivi subito un tavolo di confronto con l’obiettivo di superare i problemi lamentati dall’azienda. Questa volta non ci sono problemi di mercato, di mancanza di ordini di lavoro o una improvvisa difficoltà finanziaria. Anzi, siamo di fronte all’opportunità di sviluppare ulteriormente un settore a cui possono legarsi prospettive di lavoro e di crescita del territorio e del porto. – e si aggiunge – La responsabilità di questa ulteriore doccia fredda per la città è dovuta alla carenza di programmazione territoriale sbandierata sui social ma lasciata al palo da un’Amministrazione incapace dopo quasi due anni di dotarsi di nuovi strumenti urbanistici e più incline a tagliare nastri di opere progettate e finanziate da altri che ad affrontare i problemi reali. Un’assenza di ascolto legata a una assoluta incapacità di costruire una prospettiva in grado di sollevare il territorio dalla crisi in cui si è trovato in seguito al ridimensionamento della siderurgia.
Non va bene. Non va bene la passività che questa Amministrazione sta dimostrando intorno alle prospettive di una riconversione dell’industria, non va bene la genericità di un approccio sui temi del lavoro indicando cambiamenti nella totale incapacità di costruirli in concreto. Il cambiamento non è una merce da vendere sul mercato dei social. È fatto di progettualità di cui finora non si è vista neppure l’ombra. Con quali progetti l’amministrazione comunale di Piombino è in grado di presentarsi all’appuntamento con i soldi che arriveranno dall’Europa con il Recovery Fund? Si è avuto il tempo di pensarci tra un selfie e un altro?
La capacità di illusione è efficace ma dura poco. Si cominci a confrontarsi con i problemi reali e a costruire le soluzioni. Quella di un’azienda che sta occupando 120 persone è la prima della serie».
Federazione Pd