JSW: TEMPI ANCORA INCERTI SULL’INGRESSO DI INVITALIA

Piombino (LI) – Al termine dell’ennesimo incontro interlocutorio sul destino di JSW, i sindacati mostrano tutta la loro preoccupazione per l’ennesimo rinvio per lo stabilimento piombinese. L’incontro è stato seguito per la Regione Toscana dal consigliere delegato, Gianni Anselmi.
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JSW: CARRAI AUSPICA L’IGRESSO DELLO STATO QUANTO PRIMA
Marco Carrai, vicepresidente esecutivo di Jsw Steel Italy, in merito alla riunione odierna sull’acciaieria di Piombino (Livorno), con, tra gli altri, il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli. Il Vicepresidente di JSW non parla però delle modalità, che è l’argomento primario, dopo l’esperienza fallimentare di Cevital che sembra percorsa “passo passo” anche da JSW.
“Un incontro proficuo e soddisfacente, in cui il Governo ci ha ribadito la rilevanza strategica delle acciaierie Piombino. Ci auguriamo che si possa realizzare quanto prima la nuova proposta per l’ingresso dell’attore pubblico nella holding Jsw srl, avanzata dal Mise. La nostra priorita’ assoluta resta la tutela dei 1800 posti di lavoro garantiti dalle acciaierie e la salvaguardia dell’indotto economico per il territorio di Piombino”.
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UGL: DIRE CHE SIAMO ALLIBITI E’ RIDUTTIVO

Il logo dell’UGL

Riceviamo e pubblichiamo dall’UGL di Piombino.

«Dopo le recentissime notizie di ingresso dello Stato nell’ILVA di Taranto con capitali molto sostanziosi da parte di Invitalia, oggi, nella video-conferenza con il Governo, alla presenza del Ministro Patuanelli e dei vertici aziendali JSW, sulla vertenza Piombino, ci aspettavamo la formalizzazione e l’ufficializzazione dell’Ingresso dello Stato attraverso Invitalia anche nel capitale Sociale della  multinazionale indiana che opera a Piombino, come più volte sostenuto nei precedenti incontri.
Tutto questo non è avvenuto, in quanto il percorso ipotizzato dal Vice Presidente Carrai, si è rivelato non percorribile. Si è passati dunque ad una ulteriore richiesta di capitali sempre attraverso Invitalia per circa 11 milioni di euro. BRICIOLE!
Dire che siamo allibiti è riduttivo.  Manca un piano industriale serio e dettagliato, non c’è un cronoprogramma degli investimenti, ma solo le ennesime buone intenzioni a cui in questi anni siamo stati abituati.  Jindal pare non voler investire un euro su Piombino ma chiede soldi allo Stato per fare anche i minimi investimenti necessari almeno per salvaguardare la sicurezza di quei pochissimi impianti che ancora lavorano, a singhiozzo.  Ci chiediamo cosa non sia ancora chiaro al Governo sulla drammaticità della situazione dello Stabilimento di Piombino?
Cosa non sia ancora chiaro al Governo sul fatto che Jindal non vuole investire su Piombino? Che cosa deve accadere? Devono crollare i capannoni ? Che sono in uno stato di degrado allarmante?
Unico aspetto, a nostro avviso positivo di questo incontro, sono le dichiarazioni del Ministro Patuanelli, che nel suo intervento è stato molto chiaro con affermazioni che riportiamo testualmente:
” Piombino ha la stessa importanza strategica di Taranto nel quadro di un piano Siderurgico nazionale, quanto è stato fatto a Taranto, sarà fatto anche a Piombino”
“Il Governo investirà a Piombino e metterà quanto  serve per rilanciare la produzione di acciaio”
” Non si può prescindere dall’unico stabilimento siderurgico italiano che produce rotaie”
” Jindal deve dare certezze sugli investimenti, con tempi certi e chiari, entro la fine dell’anno dobbiamo chiudere il ragionamento altrimenti a Jindal verrà dato un “out-out”, prendere o lasciare.”
Parole pesanti e importanti pronunciate dal Ministro dello Sviluppo economico.
Come UGLM pensiamo che da queste affermazioni si debba ripartire.  Aspettiamo una ulteriore convocazione nei prossimi giorni, entro la fine dell’anno, per “chiudere il ragionamento”, come detto dal Ministro.
Basta tergiversare e spostare i tempi in avanti all’infinito. Se Jindal non vuole o non è in grado di investire a Piombino, il Governo ne tragga le dovute conseguenze e prenda in mano la vertenza di Piombino una volta per tutte.
Con investimenti imponenti e urgenti.
 Intanto ci sono più di mille lavoratori che passeranno il loro sesto Natale senza tredicesima, in cassa integrazione a zero ore dal 2015. Quei lavoratori stanno aspettando risposte e certezze, da troppo tempo».
-Segreteria Provinciale UGLM
-RSU JSW UGLM

 

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FIM: TEMPI ANCORA INCERTI SULL’INGRESSO DI INVITALIA

Piombino (LI) – Dichiarazione del Segretario Nazionale Fim Cisl Valerio D’Alò e  di Paolo Cappelli della Fim Cisl Piombino Livorno. Patuanelli garantisce risposte entro Natale.

Si è appena concluso l’incontro online tra sindacati, Ministero dello Sviluppo economico e azienda per la JSW Steel Italy Piombino. Presenti il Ministro Stefano Patuanelli, la Sottosegretaria Alessia Morani e il vice- presidente JSW Marco Carrai.

«C’era grande aspettativa sull’incontro odierno – inizia la nota – ma dobbiamo purtroppo registrare che c’è ancora assoluta incertezza sui tempi di realizzazione dell’ingresso di Invitalia all’interno della società e che non vi è nessun dato sull’assetto futuro avendo registrato, a oggi, solo la disponibilità di JSW all’operazione.

Impossibile comprendere quindi assetti e governance di un ipotetico futuro.

Per la Fim Cisl troppi aspetti cruciali per la vita del sito di Piombino sono legati a questo nodo ancora tutto da sciogliere: gli investimenti industriali e il rilancio dei treni, le manutenzioni che implicano la sicurezza dello stabilimento e dei lavoratori, il ricorso oramai da 6 anni agli ammortizzatori sociali.

I tempi sono una variabile vincolante per la proroga dell’accordo di programma, l’operazione societaria necessita di essere chiusa entro il mese di dicembre in vista di alcune scadenze.

Il Ministro ha ribadito che sarà investito ciò che serve e che sarà necessario garantire i tempi e definire la decisione societaria entro Natale e che non sono necessari interventi spot ma che, come avvenuto su Taranto, l’intervento dovrà intendersi “erga omnes” su tutto ciò che è di interesse nazionale.

Come Fim abbiamo ribadito l’importanza di una definizione societaria in tempi brevi e certi, una condizione da cui rilanciare l’intenzione, condivisa da tutte le parti e dagli enti locali, di tornare a produrre acciaio a Piombino».

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Piombino: piano industriale e di investimento di JSW Steel Italy, il tavolo con il Ministero

Faccia a faccia su Piombino, per discutere il rilancio del sito siderurgico, industriale e portuale con il ministro Stefano Patuanelli. Il presidente Eugenio Giani ha partecipato alla prima fase dell’incontro di oggi, convocato dal Ministero per lo sviluppo economico per fare il punto sul piano industriale e di investimento di Jsw Steel Italy. Erano convocati anche il Comune di Piombino e le organizzazioni sindacali. L’incontro è stato seguito per la Regione dal consigliere delegato, Gianni Anselmi.

Pur comprendendo le più che legittime preoccupazioni sindacali sui tempi, Anselmi nel suo intervento ha sottolineato le parole ascoltate dal ministro circa la rilevanza strategica di Piombino – tanto quanto quella di Taranto -; la volontà del Governo di seguire anche lo sviluppo logistico portuale e la fornitura di rotaie a Rfi; la necessità di scelte definitive sugli assetti societari entro Natale 2020 (rispetto alle quali Invitalia sarà chiamata a contribuire con quanto servirà a rendere esecutivo il piano industriale messo a punto dal vice-presidente di JSW Steel Italy Piombino, Marco Carrai).

“E’ chiaro – ha sottolineato Anselmi – che ci troviamo di fronte a una situazione in cui lo Stato è chiamato a colmare un vuoto di imprenditorialità privata, che permane dal 2008, superabile solo tramite un’evoluzione complessiva del sito siderurgico, industriale e portuale, con al centro la ripresa della produzione di acciaio e al contempo una diversificazione produttiva in attività ad essa complementari”. Il consigliere si è spinto oltre, chiedendo comunque l’intervento pubblico – “anche nel caso in cui il privato non fosse disponibile a procedere” – nella misura in cui “ne va della  realizzazione di un’infrastruttura produttiva per l’acciaio strategica per il Paese e che non può essere lasciata solo in mano alle convenienze contingenti degli operatori del mercato”.
In questa prospettiva la Regione Toscana ha già investito molto nell’ammodernamento del porto di Piombino creando le premesse per il processo di reindustrializzazione dell’area di crisi complessa, coordinato dal sottosegretario Alessia Morani.

L’ingresso di Invitalia nella società controllata dal Gruppo Jsw, ha concluso Anselmi, è  inoltre funzionale a una visione di politica industriale, tesa a riattivare una filiera produttiva interrotta per scelte industriali private, ovvero la fornitura di vergella da Piombino alla Bekaert su Figline Valdarno, altra vicenda che può essere rilanciata solo con un ingresso iniziale del pubblico, affiancando un investitore privato e con il possibile concorso di strumenti regionali.

Fonte Regione Toscana

Scritto da il 11.12.2020. Registrato sotto Economia, Foto, Toscana-Italia, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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  • QUANTO E' PASSATO DAL 1 LUGLIO 2017 DATA TERMINE DELL'ACCORDO DI PROGRAMMA CON CEVITAL?

    Nonostante l'addendum all'accordo di programma, senza il quale Rebrab sarebbe diventato Padrone a tutti gli effetti dello stabilimento, tale data viene comunque considerata dalla nostra testata come quella di inizio della crisi economica reale di Piombino. Da allora sono passati solo
    88 mesi, 22 giorni, 14 ore, 29 minute fa

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