RIMATERIA: I COMMENTI DELLE OPPOSIZIONI DOPO L’AVVIO DELLA TRATTATIVA CON IREN
Piombino (LI) – Le recenti novità sulla discarica Rimateria, dopo il primo incontro con il socio privato Iren da parte dell’amministrazione comunale di Piombino, e la recente visita dell’assessore all’ambiente Monni, hanno prodotto molte note stampa da parte delle opposizioni. Leggiamole insieme integralmente.
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RIMATERIA: I DUBBI DEI 5 STELLE SULLA DISCARICA
“A che cosa è servita la Variante Rimateria?”, se lo domanda il Movimento 5 Stelle alla luce delle notizie su una trattativa sul destino della discarica Rimateria.
«Il sindaco di Piombino Francesco Ferrari a seguito dell’incontro con l’assessora regionale all’Ambiente Monia Monni in visita a Piombino per il sopralluogo al Sin ha infatti annunciato un’interlocuzione con la società di cui però al momento non sono stati resi noti i contenuti. Da un articolo del quotidiano Il Tirreno è emersa la notizia di un incontro tra il sindaco Ferrari e il socio privato Iren che avrebbe proposto nuovi volumi di discarica da coltivare, oltre a quelli già in uso nel Cono Rovescio, di circa 800 mila/1,2 milioni di metri cubi.
Quindi nuovi volumi in discarica? Vogliamo ricordare all’amministrazione, e alla cittadinanza, che qualche mese fa è stata approvata la variante Rimateria, che avrebbe dovuto trasformare l’area in un parco urbano, una volta esauriti i volumi attualmente autorizzati, ovvero il solo Cono Rovescio. A che cosa è servito dunque esporre il comune ad un risarcimento milionario, che ne potrebbe causare il commissariamento? È stata soltanto un’iniziativa per puri fini propagandistici? Durante la scorsa campagna elettorale il tema della discarica è stato cavalcato dalla coalizione guidata da Ferrari, spesso portando le diverse forze politiche a radicalizzare le proprie posizioni a discapito dell’approfondimento degli argomenti.
Alla luce di quanto emerso crediamo sia doveroso osservare la massima trasparenza sulla questione, in primis perché si tratta di un argomento chiave per lo sviluppo della città e secondariamente perché sembrerebbe rinnegare il percorso politico che ha portato all’approvazione della variante Rimateria. – hanno commentato i 5 Stelle – Secondo quanto riportato dall’articolo, il sindaco avrebbe chiesto il ripristino degli impianti Tap per la produzione del Misto Cementato (Conglomix) per evitare che la risultante della bonifica della LI53 finisca interamente in discarica. Tutto ciò di per sé sarebbe anche condivisibile, in quanto riporterebbe Rimateria a percorrere la mission con la quale ci fu presentata nel 2016, cioè rappresentare lo strumento per le bonifiche e per il riutilizzo del materiale riciclato, da impiegare nella costruzione delle opere infrastrutturali.
A questo punto il Movimento 5 Stelle ha posto delle domande, pretendendo delle risposte: la vendita del Misto Cementato sarà sufficiente a coprire i costi di bonifica? Nel caso in cui gli impianti Tap non fossero ripristinati, chi pagherà la rimozione dei cumuli e la messa in sicurezza dei suoli? In estrema sintesi, senza conferimenti da fuori, come sopravvive l’azienda, assicurando la continuità lavorativa dei 44 dipendenti? Le tempistiche non quadrano: considerando che il Cono Rovescio garantisce ancora un anno di attività e ad oggi non sappiamo in che cosa potrà essere utilizzato l’eventuale Misto Cementato, e che per poter avviare il concordato in continuità occorrerà presentare un piano industriale con una prospettiva futura solida, ci chiediamo come potrà essere sostenuto tutto ciò, senza conferire rifiuti provenienti da fuori del territorio. Con cosa verranno riempiti gli eventuali 1,2 milioni di metri cubi totali?
Riteniamo quindi inderogabile – conclude la nota – data l’importanza dell’argomento, di giocare a carte scoperte, valutando la proposta avanzata da Iren in una apposita IV commissione, dove poterne analizzare i dettagli, e soprattutto capire come intende agire l’amministrazione piombinese».
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RIFONDAZIONE: RMATERIA, SI TORNA A PARLARE DI IMPIANTI TAP?
“Apprendiamo con stupore, ed anche con un certo livello di soddisfazione, che il sindaco Ferrari si è accorto che nell’area da lui indicata, a nostro avviso con una certa avventatezza e poco tasso di realizzabilità, come destinata a parco pubblico sono compresi gli impianti della Tap”.
Parole del Partito di Rifondazione Comunista a seguito di alcune intenzioni attribuite al sindaco Ferrari dal quotidiano Il Tirreno sulle questioni della discarica Rimateria. Il sindaco di Piombino Francesco Ferrari a seguito dell’incontro con l’assessora regionale all’Ambiente Monia Monni ha infatti annunciato un’interlocuzione con la società di cui però al momento non sono stati resi noti i contenuti.
“Nel corso della nostra campagna elettorale, ed anche in seguito, avevamo più volte sottolineato come il ripristino e la nuova messa in funzione di quelli impianti, progettati per smaltire e rendere riutilizzabili ad uso di pavimentazione stradale le vecchie scorie di altoforno, una volta trattate e rese inerti, era una strada da percorrere, per ridurre la pressione degli inquinanti in quella particolare area e riducendone gli effetti a breve e lungo termine. – hanno ricordato da Rifondazione – Quando fu presentata la variante, più volte sottolineammo come la scelta di questa esclusione era sbagliata, e che Tap rappresentava un’opportunità non solo di avvio di un percorso di bonifica, con ricadute positive sulla qualità della vita e sulla salute dei cittadini, ma anche di recupero di posti di lavoro, che in una situazione economica drammatica come quella che il nostro territorio sta vivendo, non risulta secondaria”.
Sull’argomento Rifondazione aveva presentato una osservazione proponendo di lasciar fuori dal perimetro dell’area destinata a parco urbano con la Variante Rimateria la zona attualmente occupata dagli impianti di trattamento dei rifiuti (ex Tap)”.
“La nostra proposta fu giudicata inattuabile, l’osservazione rigettata e Tap fu lasciata all’interno dell’area destinata a parco, di fatto sancendone l’impossibilità di ogni futuro utilizzo. Adesso se ne riscopre l’esistenza, e si tira fuori dal cappello a cilindro, come se fosse un’illuminazione improvvisa, l’idea della rimessa in funzione. E’ strano – hanno concluso – come la storia a volte ritorni sui suoi passi. Ma quello che dà fastidio è che spesso ci dà ragione a posteriori, dopo che tempo, denaro ed opportunità si sono ridotte o se ne sono andate. Ed ancora una volta siamo qui, a sottolineare che ve lo avevamo detto. E questo sta diventando un tedioso ritornello”.
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GELICHI: SPERO CHE QUALCUNO SI SCUSI CON I PIOMBINESI
“Spero qualcuno si scusi con i piombinesi che hanno creduto che con un colpo di bacchetta magica si potesse trasformare quel sito in un’area verde”. Così commenta Riccardo Gelichi le notizie di una possibile trattativa tra Rimateria e l’amministrazione comunale di Piombino.
«Tirreno: “ Crisi Rimateria. C’è una trattativa tra socio Iren e il sindaco Ferrari”. All’interno si legge di un possibile ampliamento da 800 a 1,2 milione di metri cubi; notizia confermata oggi, la chiamano interlocuzione, si vede che trattativa gli pesa sullo stomaco . Ecco l’epilogo di una Variante che il sindaco definì su Piombino Oggi: “..uno dei punti cardine della nostra battaglia..”, e ancora: “..abbiamo posto le basi per far diventare quell’area un polmone verde per la città e non una discarica ancora più grande..”.
Ricordiamoci il trionfalismo con cui è stata prodotta la famosa Variante, che sembrava togliere tutti i mali di Piombino ma che in realtà è solo un inutile e pericoloso fuoco di paglia e noi lo abbiamo detto, scomodi ma veri, proponendo la via verso un accordo. Buttati fuori dalla maggioranza, usciti molto volentieri da una compagine che ha solo dimostrato di sprecare l’opportunità di fare del bene a Piombino.
Nemmeno i tempi tornano, perché oggi col rischio fallimento di Rimateria sulle spalle, un accordo ora lo fai in una posizione di sudditanza, perdendo un anno di tempo. Sui social si sentono solo mortificanti stridii. Spero che qualcuno si scusi con i piombinesi che hanno creduto che con un colpo di bacchetta magica si potesse trasformare quel sito in un’area verde. Noi continueremo a fare proposte e a proporci, come un vero se pur faticoso cambiamento».