SECONDO APPUNTAMENTO CON IL CAPODANNO TOSCANO ORGANIZZATO DA AREA 57 ONLUS
Toscana – Secondo appuntamento mercoledì 31 marzo 2021 sul “Capodanno toscano”, organizzato dall’associazione area 57 ONLUS (con la collaborazione della testata Corriere Etrusco e con la compartecipazione del Consiglio regionale della Toscana) con una conferenza sul tema tenuta dal Professor Giovanni Cipriani dell’Università degli Studi di Firenze.
A Marzo 2015 il Consiglio Regionale ha infatti introdotto questa ricorrenza per ricordare che fino al 1749, in Toscana, l’anno civile iniziava il 25 marzo, giorno in cui la Chiesa Cattolica aveva collocato la festa dell’Annunciazione, in corrispondenza del nono mese antecedente la nascita di Gesù.
Dopo il successo della conferenza tenuta dalla Professoressa Anna Maria Giorgi, dal titolo “L’Annunciazione: dimensione storica della Rivelazione biblica” (il cui video può essere visto a questo indirizzo: https://youtu.be/3MP6U9_ReI4 ) questa settimana sarà affrontato il tema della gestione del Calendario durante il medioevo nelle principali città toscane.
La Conferenza si terrà in streaming a partire dalle 18:00 sui siti di area57.it, CorriereEtrusco.it e sulla pagina Facebook del Corriere Etrusco, con il professor Giovanni Cipriani che affronterà il tema “il problema dei calendari nella tradizione toscana fino al 1749”.
Il professore illustrerà la storia del calendario fiorentino, di quello senese, piombinese e di quello dello Stato pisano. Le differenze tra l’anno pisano e quello nelle altre città toscane, e altre curiosità che hanno reso così particolare la gestione del tempo nella nostra regione fino alla riforma, voluta dall’imperatore Francesco di Lorena (granduca di Toscana) il 22 dicembre 1749, con la modifica della data di inizio del calendario. Stabilendo che, per tutto lo Stato toscano, andava usato un criterio unico, uniformato a quanto era già stato fatto in altre realtà fuori dall’Italia, computando l’anno non più come si faceva fin dal Medioevo, “ab incarnatione Domini” (quindi il 25 marzo), ma iniziando invece a calcolare l’anno a partire dal 1 gennaio.
#CapodannoToscano
@CRToscana
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CURRICULUM DEL PROFESSOR CIPRIANI:
Nato a Firenze il 13 Febbraio 1949, laureato in Filosofia, Professore Associato di Storia Moderna presso il Dipartimento SAGAS, titolare degli insegnamenti di Storia Moderna e di Storia della Toscana nell’Età Moderna.
Presidente del Centro di Cultura per Stranieri dell’Università degli Studi di Firenze. Presidente degli Amici dei Musei Fiorentini. Cavaliere dell’Ordine di S. Giuseppe.
Membro della Deputazione di Storia Patria per la Toscana, dell’Accademia dei Georgofili, dell’International Academy for the History of Pharmacy, dell’Accademia delle Arti del Disegno, della Società Italiana di Storia della Medicina, della Società Filoiatrica Fiorentina, della International Society for Eighteenth Century Studies, della Società Italiana per la Storia dell’Età Moderna, del Centro di Studi Storici di Psicoanalisi e Psichiatria, della International Association for Art and Psychology.
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REGIONE TOSCANA: 25 MARZO, RINASCE IL CAPODANNO TOSCANO
A Marzo 2015 il Consiglio Regionale ha introdotto la ricorrenza del “Capodanno toscano” (o per meglio dire “Capodanno dell’Annunciazione”) per ricordare che fino al 1749, in Toscana, l’anno civile iniziava il 25 marzo, giorno in cui la Chiesa cattolica aveva collocato per l’appunto la festa dell’Annunciazione, in corrispondenza del nono mese antecedente la nascita di Gesù.
Nel 1582 entrò in vigore il calendario gregoriano che fissava l’inizio dell’anno al 1º gennaio, ma Pisa ed altre città toscane (quali ad esempio Firenze, Lucca, Prato e Siena) continuarono a considerare il 25 marzo come il loro Capodanno. In particolare a Pisa, fin dal Medioevo, si è consolidata la ricorrenza di celebrare l’“annus pisanus” che iniziava in quella data e terminava il 24 marzo seguente, una tradizione che si è tramandata fino ai giorni nostri.
Il calendario pisano restò in vigore per secoli anche nelle terre che ricadevano in qualche modo sotto l’influenza della Repubblica di Pisa: ciò avvenne fino a quando, nel novembre 1749, il Granduca Francesco III di Lorena emise un decreto che fissava anche per la Toscana il 1º gennaio come data iniziale dell’anno civile, uniformandosi a quanto già in vigore nel resto d’Italia e d’Europa.
Lo stato pisano si adeguò quindi all’uso del calendario gregoriano come il resto della Toscana.
Proprio per ricordare questa antica traccia della storia toscana, il Consiglio Regionale ha deciso di affiancare alla celebrazione varie iniziative promosse dai territori attraverso un bando per sostenerne la realizzazione e valorizzare al tempo stesso il lavoro delle tante realtà associative, culturali e sociali presenti nella nostra regione. L’obiettivo è quello, insieme, di tenere ben saldi le radici della nostra storia ma, come ben simboleggiato dal Pegaso, dispiegare anche le ali così da poter spiccare il volo verso il futuro. Conoscere e ricordare il nostro patrimonio culturale e storico è indispensabile per la crescita culturale, economica e sociale di ciascuno di noi. E ricordare chi siamo e da dove veniamo è un patrimonio che sarà sempre in grado di arricchirci come singoli cittadini e come comunità della Toscana.