ASCOLTA PIOMBINO: LA GIUNTA FERRARI PORTA IN CONSIGLIO IL PIANO STRUTTURALE DEL PD

Riccardo Gelichi (Ascolta Piombino)

Piombino (LI) -Riceviamo e pubblichiamo integralmente dalla lista civica “Ascolta Piombino” per firma dei suoi due rappresentanti Riccardo Gelichi e Monica Bartolini.

«Oggi – inizia la nota stampa – andrà in Consiglio Comunale l’adozione del Piano Strutturale Intercomunale Piombino e Campiglia Marittima. Il Piano Strutturale è strategico negli obiettivi politici e nella visione del territorio, poi il Piano Operativo entra negli elementi di dettaglio aprendo, se presenti, le opportunità di miglioramento del territorio e del suo sviluppo.

Il Piano è avviato nel 2018 dalla giunta Giuliani e concluso in un anno di tempo, raccogliendo molti contributi all’interno di un percorso partecipativo che interessò i cittadini, i professionisti, le associazioni di categoria, un questionario on line e una conferenza di copianificazione con la Regione Toscana, poiché nel piano si prevede l’utilizzo di suolo non edificato all’esterno del perimetro non urbanizzato.

Sono passati due anni dalla stesura del Piano e con grave ritardo, solo venerdì si porta il Piano Strutturale del PD in Consiglio comunale, soltanto con qualche riga cambiata, senza alcuna discussione politica e civica; se invece la maggioranza dichiarasse che il Piano che va in adozione venerdì
non è quello del PD, allora la delibera portata in consiglio sarebbe illegittima, per mancanza del percorso partecipativo.

La Partecipazione è un valore costituzionale e i cittadini esercitano quella stessa sovranità popolare che questa maggioranza dichiarò come cambio di marcia nella partecipazione del popolo sulle questioni di fondo. E’ talmente paradossale questa situazione che nella seconda pagina della Relazione
Generale del Piano Strutturale si può leggere i ringraziamenti all’ex sindaco Giuliani e all’ex Assessore Carla Maestrini, sarà interessante la discussione in Consiglio. Questa maggioranza poteva riaprire i contributi, poteva affidare l’incarico a un nuovo studio di architetti, magari coinvolgendo qualche piombinese, poiché fu detto in campagna elettorale “ dove fosse possibile il lavoro prima ai piombinesi”; anche l’avvio del Piano Operativo “ sotto soglia”, è stato affidato allo stesso studio fiorentino, quindi è questione di volontà politica nel solco della continuità.

La solita occasione persa, anzi peggiorata rispetto alla stesura iniziale, perché quelle poche righe cambiate snaturano il contesto generale. Si parla fumosamente di un arretramento della fabbrica, peraltro non una novità, un dibattito che si protrae dagli anni 90, ricordiamo il primo tentativo di Anselmi con Città Futura, non si percepisce alcun riferimento al dibattito con il comparto siderurgico, quindi alla gradualità di un percorso di rigenerazione, la modifica del tracciato della 398 lasciata come unica ipotesi, lo dimostra palesemente. Dalla vecchia stesura sono scomparse le attività della piccola e media impresa prevedendo nelle aree recuperate solo attività pubbliche, con quali risorse e in quanto tempo non è dato sapere. Sulle aree dei cumuli, l’attuale discarica e le ex discariche, ci si limita a dire che non si prevedono nuove discariche e che le attività dovranno essere finalizzate alle bonifiche, una declamazione che andrà bene a qualche comitato ma non risolve per niente il problema ambientale
presente, l’approccio è palesemente populistico. In questo Piano invece è scomparsa la seconda strada di accesso per Piombino, quindi dovremo attendere il secondo lotto della 398 per avere una viabilità alternativa, il primo deve essere ancora iniziato e del secondo non abbiamo i finanziamenti e neppure un progetto; quindi quest’amministrazione non vuole la seconda strada di accesso per Piombino.

Sull’ex Centrale Enel si prevedono un mix funzionale di usi urbanistici, parchi culturali turistici, scientifici e commerciali; ancora il libro dei sogni. Per il sistema insediativo della città si prevede ancora la promozione
d’interventi di edilizia residenziale popolare, mica villette a schiera, chi si aspettava il vento liberale ha trovato ancora il sociale. Si parla di progetti di valorizzazione del centro storico senza cenno alcuno ai criteri per raggiungere le finalità espresse, tempi, risorse e priorità.

Il Piano accoglie il documento di pianificazione strategica dell’Autorità di Sistema senza alcun cenno di concertazione come se le finalità fossero
naturalmente sovrapponibili, in realtà non lo sono per niente, si fanno solo dei cenni didattici sul waterfront e la ricucitura con il centro urbano. Sugli ambiti periurbani si escludono interventi di residenziale, quindi mantenimento della destinazione attuale, al massimo incentivazione di agricoltura sociale condivisa, roba che credevamo finita con i kolchoz russi di antica memoria.

La grande opportunità della copianificazione con la Regione non è stata rimessa in discussione richiedendone una nuova, due anni erano più che sufficienti, quindi si sposa in pieno quella del PD che pur proponendo i temi che Ascolta Piombino propugna da anni, si risolvono in modo timido e parziale: per le Fabbricciane troviamo il turistico ricettivo ma niente residenziale e per la sterpaia si ripropongono con fatica le vecchie previsioni del piano particolareggiato della costa est sempre a targa PD, si doveva alzare l’asticella, evidentemente sono politicamente in linea ma allora perché cambiare?

L’operazione – concludono – sulla visione del territorio piombinese di domani è durata due anni, non ha prodotto alcuna discussione politica o civica, ha peggiorato il già timido Piano Strutturale della giunta Giuliani ma sopratutto i grandi assenti sono: impresa e sviluppo, segno che il centro destra avrà pure un elettorato, ma esprime una classe dirigente totalmente incapace di governare».

Riccardo Gelichi portavoce AP
Monica Bartolini consigliere comunale AP

Scritto da il 9.4.2021. Registrato sotto Foto, politica, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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